È tornata dopo tanta attesa su Netflix la serie The Crown che conta milioni di spettatori in tutto il mondo che hanno apprezzato fin dalla prima puntata della prima stagione la “delicatezza” con cui la produzione si è riferita a Sua Maestà la regina Elisabetta e alla famiglia reale britannica in generale. Ma se la prima serie era piaciuta tanto perché aveva puntato tutto sulla vulnerabilità e la fragilità di una giovane Elisabetta e la seconda aveva rivelato particolari inediti (ma veritieri) del suo regno toccando argomenti “scottanti” con la dovuta cautela, come la presunta infedeltà di Filippo, la ribellione e gli amori di Margaret e le simpatie di Edoardo VIII per Hitler, la terza stagione sta già facendo molto discutere per le sue “imprecisioni”. Quanto c’è di vero nella fiction e quanto invece Peter Morgan si è fatto prendere la mano?
Al di là di Buckingham Palace, che ha già fatto sapere di non essere più molto entusiasta della serie (che invece prima aveva molti fan nella Royal Family), ora anche molti appassionati storcono il naso. Sembra infatti che alcuni punti della trama, che racconta la storia della casa reale e della regina Elisabetta in un arco di tempo che va dall’elezione di Harold Wilson nel 1964 al Giubileo d’Argento della regina nel 1977, non trovino in effetti conferma nella realtà. A irritare è la presunta e inedita complicità tra Olivia Colman (la nuova Elisabetta) e il Conte Henry Porchester, circostanza ritenuta totalmente infondata dall’ex segretario stampa della regina, Dickie Arbiter che ha riferito al al Sunday Times: “La regina è l’ultima persona al mondo che guarderebbe un altro uomo, figuriamoci averci anche una tresca! Questo pettegolezzo, tra l’altro, va avanti da decenni senza alcuna prova e il Conte, nel frattempo, è deceduto e non può nemmeno difendersi“.
Anche la storica reale Kate Williams conferma al Telegraph che “The Crown è pura finzione“. Sembra che la rappresentazione della principessa Anna, descritta come “mangiatrice di uomini”, sia tuttaltro che vera e quanto di più lontana dalla realtà. E che dire della enorme (e mal sopportata) rivalità tra Elisabetta e la sorella minore Margaret, con la seconda perennemente frustrata dall’essere l’imbarazzante numero due? Non è forse lo stesso copione scritto da Carlo e Andrea e che oggi stanno riscrivendo i fratelli William ed Harry? Ma se il duca di Sussex ha già confermato i dissidi con il duca di Cambridge, i rapporti tra Elisabetta e Margaret sono sempre stati buoni e le due sono sempre state profondamente legate e confidenti l’una dell’altra. Falso anche che la principessa abbia baciato sulla bocca il presidente Johnson durante un tour degli Stati Uniti: “Mai successo”, fanno sapere da Palazzo. Così come che la madre del principe Filippo abbia mai rilasciato un’intervista sulla sua malattia mentale. O che Lord Louis Mountbatten volesse ribaltare il governo del Primo Ministro Harold Wilson nel 1968.
Persino il colore dei vestiti, trasformati da rosa pallido o giallo canarino ad arancione o rosso, sono falsi: la minuziosa ricostruzione storica che il creatore ha fatto prima di portare in scena il proprio capolavoro – Peter Morgan ha dedicato una fetta importante della propria vita alla ricerca sulla Royal Family – non è poi così accurata.
Insomma, pare proprio che la serie tv fiore all’occhiello di Netflix, una delle più premiate e costose di sempre (oltre 100 milioni a stagione) abbia deluso la lunga attesa. Soprattutto degli appassionati “reali” che non accettano che la “loro” Regina cessi di essere un simbolo. Ma che comunque guarderanno le altre nove puntate per poterle criticare.