Timothée Chalamet è bello come un’opera d’arte. Se ti sembra un’esagerazione, forse è perché non sei tra gli 85.000 utenti di Instagram che seguono l’account @chalametinart, dove il divo viene inserito con Photoshop (e tanta ironia) dentro dipinti celebri come “L’urlo di Munch” e la “Nascita di Venere” del Botticelli. A 23 anni l’attore franco-statunitense, cresciuto tra New York e la Francia, è tra gli interpreti più amati della sua generazione. Dopo alcuni piccoli ruoli, ha ottenuto una fama mondiale grazie a “Lady Bird” e “Chiamami col tuo nome”, il film che lo ha reso, 22enne, il più giovane nominato all’Oscar negli ultimi 80 anni.
Eppure i piedi sono piantati a terra: «Non so come tutto ciò sia possibile, è assurdo. Sono grato di poter lavorare e di riuscire a pagarmi le bollette da solo» dice, incredulo. La statuetta non l’ha vinta, ma si è portato a casa altri 44 premi, incluso quello per la più grande star di domani. Dove li tiene? «Li ha mia madre, li ha messi accanto ai trofei vinti da ragazzino con le gare sportive, quando sognavo di diventare calciatore. In pratica, ora, sono suoi» esclama con una risata.
Viene da una famiglia che lavora nello showbusiness, ma la vera star è lui: sui red carpet, dove indossa stilisti come Alexander McQueen e Louis Vuitton, è tra i più fotografati (Vogue l’ha inserito nella classifica degli uomini più eleganti di Hollywood), mentre persino colleghe come Jennifer Lawrence hanno ammesso di essersi prese una cotta per lui. In giro c’è la Chalamania, un fenomeno che non capitava da quando Leonardo DiCaprio divenne un sex symbol con Titanic. Qualcuno li ha già paragonati tra loro: sarà per il ciuffo ribelle, il look androgino, il mix irresistibile di mistero, innocenza e sensualità o il talento smisurato.
«Per interpertare il tossicodipendente Sheff sono dimagrito 10 chili: non riuscivo a mangiare più»
Con “Beautiful Boy”, storia vera di Nic Sheff, ex studente modello che inizia un tortuoso viaggio di disintossicazione dalle metanfetamine, Chalamet ci fa commuovere. «Il film parla delle difficoltà della crescita e di come si esce da una dipendenza, ma è soprattutto una pellicola sulla famiglia. È anche grazie all’amore di suo padre, se Nic è riuscito a vincere questa battaglia» racconta Timothée, che per prepararsi ha visitato pazienti in rehab e conosciuto il vero Nic, mettendosi alla prova anche fisicamente: «Per interpretarlo nei momenti più duri sono arrivato a perdere 10 chili. Mia madre era preoccupata, ho impiegato un po’ a riprendere peso: la prima sera che ho provato a mangiare spaghetti non sono riuscito a mandarli giù» ammette con un sorriso.
Il film è basato sul memoir del padre di Nic, il giornalista David Sheff, pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer ed eletto miglior libro del 2018 dal New York Times. Se dalla storia c’è una lezione che Timothée ha imparato, è che la dipendenza non ha volto, classe, genere o etnia. «Può capitare a tutti. Negli Stati Uniti c’è un’epidemia di dipendenza da oppiacei e 50.000 persone muoiono ogni anno, più delle vittime di incidenti d’auto e sparatorie. La cosa triste è che molti miei coetanei glorificano le droghe e si comportano come martiri. Voglio continuare a raccontare storie come questa, per affrontare argomenti importanti e provare a fare la differenza».
Un approccio che lo ha spinto a donare a 3 enti benefici in difesa delle donne il suo compenso per l’ultimo film di Woody Allen, “Un giorno di pioggia a New York”, dopo le accuse di molestie al regista. «Voglio essere degno di camminare spalla a spalla, con gli artisti coraggiosi che lottano perché tutti vengano trattati con il rispetto e la dignità che meritano» racconta.
«Mi chiedono sempre del sequel di “Chiamami col tuo nome”. Sarà splendido scoprire cosa sarà di Elio e Oliver»
Thimothée è tanto aperto su temi sociali quanto riservato sul privato. Pare che abbia una nuova fiamma: la 20enne attrice e modella Lily-Rose Depp, figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradis, conosciuta sul set del film “The King”, in cui lui interpreta Enrico V e Lily è sua moglie Caterina di Valois (prima di lei, tra il 2013 e il 2017, stava con un’altra it-girl: Lourdes Maria Ciccone, figlia di Madonna).
Impossibile sapere di più, perché quando gli chiedo aggiornamenti ride un po’ imbarazzato e cambia discorso. Forse non sa ancora come gestire l’attenzione, ma dovrà abituarsi. I suoi prossimi film, tra cui “Piccole Donne” accanto a Meryl Streep e il remake di “Dune”, lo renderanno ancora più famoso. «I fan mi chiedono sempre del sequel di “Chiamami col tuo nome”. Io e Armie Hammer siamo disponibili, sarà splendido tornare a interpretare Elio e Oliver e ritrovarli più adulti, per scoprire cosa ne sarà del loro amore. Non vedo l’ora!».