«Se potessi vivere in qualsiasi posto e tempo, vivrei qui, a Londra, negli anni ’60». Parte da questo assunto della giovane Eloise la pellicola presentata fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia, “Last Night in Soho” che arriva nelle sale il prossimo 4 novembre e segue la storia della dolce inglese originaria della Cornovaglia che si trasferisce a Londra per studiare e coronare il suo sogno (già di sua madre) di diventare un’abile e stimata stilista.
Ma la Capitale è una città dura. E per lei si rivela più dura del previsto. Così, in un attimo, Eloise passa dall’essere avvolta in un’impalpabile sogno all’essere travolta dal peggiore degli incubi.
La ragazza con la passione per la moda è infatti una grande fan (al limite dell’ossessione) di Sandy, una cantante emblema degli anni Sessanta, e “muore” dalla voglia di incontrare il suo idolo ma, non essendo nata in quegli anni, la cosa sembra alquanto improbabile se non impossibile. Eppure, si sa, la finzione può tutto, ed Eloise in qualche misterioso modo, riesce a coronare il suo desiderio, a trovare Sandy, a quei tempi ancora una cantante in erba, e a rivivere quel lontano e strepitoso decennio musicale che era la Swingin’ London del 1965.
Nel thriller psicologico realizzato da Edgar Wright, dove le ossessioni possono andare a rotoli con preoccupanti conseguenze (ma qualcuno aveva ancora dubbi dopo tutto il binge-watching di serie nordeuropee?), si assiste a una misteriosa connessione tra passato e presente attraverso il tempo e lo spazio. E attraverso quella Londra immaginata da sempre come amica e che invece si rivela un ambiente tutt’altro che tranquillo.
Eloise, interpretata da Thomasin McKenzie, è infatti in grado di entrare ed uscire dagli anni ’60, dove incontra appunto Sandy, portata sul grande schermo dall’ormai famosa modella e attrice Anya Taylor-Joy, reduce dal successo internazionale de La regina degli scacchi e neo global ambassador della maison del lusso Dior sia per la moda sia per il make up (certo, dopo la serie da urlo di look Dior sugli ultimi red carpet dell’astro nascente la notizia non ha sorpreso).
Sin dalla distribuzione del trailer il film ha suscitato moltissima curiosità nel pubblico, che si è lasciato catturare in primis dai repentini cambi di scena tra passato e presente, ma anche dal perfetto equilibrio tra molti generi – c’è un po’ di musical, c’è la commedia romantica, il melò, il thriller e, ovviamente, l’horror puro – e dall’omaggio a una metropoli tanto incredibile da farti innamorare all’istante.
Ma il vero motivo per andare a vedere questo psico-thriller è che, in realtà, racconta la nostra vita di tutti i giorni: quello che idealizziamo, forse, non è poi così meraviglioso come immaginiamo e il presente, a pensarci bene, non è poi così male.