Valeria Bruni Tedeschi è la protagonista del nuovo film disponibile (on demand) su Sky dal 24 novembre ispirato al romanzo di esordi di Alberto Moravia “Gli indifferenti”. Un titolo che la dice lunga sull’autenticità di una classe intrisa di menzogne e ipocrisie come la borghesia. Ma è possibile nel 2020 parlare ancora di borghesia? Ed è ancora tutta una farsa tra giochi delle parti, agiatezza e false illusioni? Evidentemente sì: i personaggi della pellicola hanno infatti lo stesso distacco e la stessa insensibilità dei protagonisti del libro di Moravia del 1929, solo che siamo nella Roma di oggi tra manager truffatori e amanti che non credono nell’amore ma solo nel vile denaro.
Quel senso di paura e precarietà che traspariva dalle pagine del romanzo lo si percepisce già dai primi istanti del film: anzi, forse oggi è ancora più presente. Più forte. Consapevoli del fatto che i cambiamenti saranno solo lievi e che è pressoché impossibile stravolgere le regole di un sistema ormai chiuso da tempo tra mura ricoperte da carta da parati ammuffita e grandi finestroni scrostati.

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Leonardo Guerra Seràgnoli, il regista, al suo terzo film dopo “Last Summer” e “Likemeback” riscrive “Gli indifferenti” nell’epoca del Covid inquadrandoli con precisione chirurgica attraverso le vicende della famiglia Ardengo, intrappolata nella gabbia del loro status. Tra il benefattore-predatore Leo Merumeci, l’ambigua amica di famiglia Lisa (interpretata da una bravissima Giovanna Mezzogiorno) e i figli smarriti, c’è Mariagrazia, Valeria Bruni Tedeschi, rimasta senza un centesimo ma aggrappata alle illusioni di una borghesia che ormai esiste solo di nome.

La Bruni Tedeschi è perfettamente in grado di trasmettere quell’ansia tipica dei drammi familiari fatti di verità nascoste (o di mezze bugie) e di rapporti tesi: Mariagrazia è infatti una donna fragile, infantile, viziata, disperata nella sua richiesta d’amore, che si mostra però totalmente indifferente di fronte ai disagi e alle sofferenze dei propri figli. All’inizio, forse, il suo personaggio suscita tenerezza perché negli ultimi anni un manager tuttofare, divenuto nel frattempo il suo amante, le ha fatto prestiti permettendole di ripagare alcuni debiti e continuare a fare la vita agiata salvo poi rivelarsi un truffatore. Michele, il figlio, appena tornato da un viaggio all’estero, intuisce, anche grazie alla sua relazione con Lisa che dietro l’apparente generosità di Leo, si nasconde un piano per ottenere l’unico bene che è rimasto alla famiglia Ardengo: l’attico in cui vivono. Mariagrazia è troppo innamorata di Leo per dare ascolto al figlio e allora sta all’altra figlia, Carla, che appena diciottenne si trova a ricevere attenzioni morbose dallo stesso Leo, tentare di scuotere la sua famiglia.

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E se si chiede a Valeria Bruni Tedeschi chi siano gli indifferenti di nostri giorni, l’attrice risponde: «Penso che lo siamo noi tutti, e che dobbiamo, io per prima, prendere coscienza del fatto che questa specie di egoismo che ci fa accelerare il passo, non guardare una persona vicina che non sta bene, non guardare quello che succede nelle nostre società di ingiusto. Dovremmo veramente, non una volta per tutte ma quotidianamente, avere coscienza che questo egoismo non porta felicità».