Vanessa Ferrari ha deciso di dire addio alla ginnastica artistica. Dopo vent’anni di gloria, successi, lacrime, infortuni, nove operazioni subite, e ancora un argento olimpico, un titolo mondiale, quattro europei, la prima italiana a salire sul podio ai Giochi in una prova individuale, per la ginnasta, oggi 34enne, è ora di smettere.

L’annuncio di Vanessa Ferrari

L’annuncio del ritiro dall’attività agonistica è la conferma di quanto la stessa atleta aveva lasciato intendere proprio dopo i Giochi di Parigi, ai quali aveva dovuto rinunciare per infortunio. «Sono orgogliosa di quanto ho fatto, ma adesso è arrivato il momento di dire basta», ha confermato Vanessa Ferrari.

L’infortunio prima delle Olimpiadi di Parigi

Le Olimpiadi di Parigi dovevano essere il suo ultimo show, dopo l’argento a Tokyo, e invece proprio alla vigilia del grande evento un infortunio al polpaccio l’aveva costretta a rinunciare: ma non è stato quel forfait ad accelerare l’addio, la data Vanessa Ferrari l’aveva già segnata, lei iridata nel 2006, Farfalla e Cannibale allo stesso tempo, la prima italiana ad avere eseguito lo Tsukahara avvitato “Silivas“, un doppio salto indietro raccolto con doppio avvitamento.

Vanessa Ferrari, simbolo della ginnastica

Una campionessa che ha portato l’artistica azzurra laddove nessuna era riuscita: nel 2006 alla prima apparizione mondiale, appena 16enne Vanessa si è presa l’oro scrivendo una pagina inedita per la ginnastica italiana. Così come l’oro di Atene Igor Cassina ha lasciato in eredità un esercizio con il suo nome, anche la ginnasta di Orzinuovi ha inventato un elemento: un enjambée cambio ad anello con 360° di rotazione al corpo libero, elemento di valore “D” che si chiama il ‘Ferrari’. Ai mondiali di Anversa nel 2013 ha conquistato l’argento al corpo libero dietro a quella che è poi diventata la regina delle regine, Simone Biles.

Gli infortuni della Ferrari

Sono quindi arrivati i titoli europei, ma anche i dolori: nel 2017 ai Mondiali di Montreal l’azzurra era tra le candidate all’oro, ma durante una diagonale al corpo libero si è rotta il tendine d’Achille. Un infortunio che sembrava aver interrotto anzitempo la sua carriera: ma la piccola grande atleta, che tra i suoi molti nickname non a casa vanta quello di Fenice per quanto capace ogni volta di rinascere dalle sue ceneri, è andata avanti e si è presa altre soddisfazioni.

Vanessa Ferrari: «Sono serena»

«Annuncio il mio ritiro – ha spiegato la Ferrari -, L’avevo già deciso prima di Parigi, Olimpiade che sarebbe stata l’ultimo atto della mia vicenda agonistica. Desideravo fosse il finale della mia carriera. Mi spiace non sia stato così. Ma è arrivato il momento di dire basta, sono serena. Fisicamente gli infortuni si stanno facendo sentire». Niente quinta Olimpiade, ma con le sue imprese in questi anni ha colorato il mondo dell’artistica che proprio a Parigi ha vissuto uno dei momenti più alti con l’oro di Alice D’Amato. Per Enrico Casella, direttore tecnico di questa nazionale-show, ma storico allenatore di Vanessa, della sua allieva ha sempre detto che è la più forte ginnasta di sempre. Da quel Nessun dorma che sulle cui note aveva vinto l’oro mondiale poco più che bambina sono passati quasi vent’anni: ora cala il sipario per la Farfalla azzurra ma il futuro è ancora nella ginnastica. «Farà sempre parte della mia vita».