Parlare di un sentimento complesso come l’amore non è mai facile. Ed è ancora più difficile se hai una figlia preadolescente. Ma i classici del grande schermo possono rivelarsi uno spunto prezioso per confrontarsi: lo sta sperimentando Arianna Prevedello, 45 anni, responsabile per l’ambito pastorale e formazione dell’Associazione cattolica esercenti cinema, con la figlia 11enne Viola.

«Lei aveva 3 anni quando mio marito Mauro è morto improvvisamente nel sonno, a soli 35 anni, e l’ho cresciuta da sola» racconta Arianna. «Ho cercato di educarla anzitutto al gusto della bellezza, di insegnarle a coltivare le sue passioni. A un certo punto, 3 anni fa, mi sono accorta che le piacevano i film americani della prima metà del’ 900, soprattutto i musical. Così è stato naturale vederli insieme, ho creato una playlist che rispecchiasse i suoi gusti e diventasse occasione per dialogare anche di sessualità e sentimenti».

Durante il lockdown le serate pizza-e-divano di mamma e figlia davanti allo schermo sono aumentate. «Allora ho pensato che questo “metodo” potesse essere utile ad altri genitori, uno spunto da personalizzare sulla base del carattere e dei gusti dei propri figli». Così è nato il libro L’amore spiegato a mia figlia con Audrey Hepburn: una sorta di educazione sentimentale a tappe, scandita da pellicole «tutt’altro che datate. Si tratta solo di suggerimenti, non di un “prontuario” con un rigido programma. Semplicemente, come madre ho scoperto che personaggi sfaccettati e dialoghi molto curati potevano essere un gancio per la formazione di mia figlia».

Ad accompagnare Arianna e Viola in questo viaggio nel mondo dei sentimenti tante star del cinema, a cominciare dall’intramontabile icona Audrey Hepburn. Ecco alcune delle “lezioni” che hanno imparato insieme.

Lezione n. 1: «Non aspettare che un uomo ti salvi»

Arriva proprio da Audrey Hepburn nel film cult Colazione da Tiffany. Protagonista è la giovane Holly, provinciale ma molto raffinata, con un debole per le lussuose vetrine newyorkesi e alla ricerca di un marito facoltoso anche in ambienti poco raccomandabili. «La sua storia racconta di emozioni infuocate incapaci però di costruire un rapporto duraturo. Il desiderio di ricevere regali è quello di un’eterna bambina e non rispecchia i suoi bisogni più profondi» nota Arianna. Non solo: «Il messaggio che ci lascia è prezioso: anziché aspettare la “salvezza” da un compagno, occorre rimboccarsi le maniche e mettersi a studiare per costruire il proprio futuro». Poco romanticismo? Piuttosto, la giusta dose di autostima.

Lezione n. 2: «Non confondere l’infatuazione con il vero amore»

Ce lo ricorda un altro indimenticabile personaggio di Audrey Hepburn: Sabrina. «Lei ha il coraggio di vivere i rischi e le sorprese dell’amore. Figlia dell’autista di un miliardario padre di due figli, fantastica per anni sul secondogenito David, un dongiovanni che la ignora. Questa infatuazione si rivela una “bolla” che si sgonfierà grazie alla complicità con il primogenito Larry (Humphrey Bogart), che si innamora della ragazza e le offre una vita insieme. Il suggerimento che ci arriva è quello di non farsi incantare dalle apparenze né impantanarsi in illusioni senza futuro».

Lezione n. 3: «Individua i tuoi reali desideri»

Arianna racconta che per Viola è di grande ispirazione Tutti insieme appassionatamente: «Lo abbiamo visto una cinquantina di volte e ognuna è diversa, lei adora le canzoni e imita tutte le coreografie». Nel musical uscito in Italia nel dicembre 1965, Julie Andrews interpreta la giovane Maria, «convinta di voler diventare suora. Ma la superiora del convento, che ha qualche dubbio sulla sua vocazione, la manda per un periodo di prova a fare l’istitutrice nella famiglia del vedovo von Trapp, rimasto solo con 7 figli. Al suo fianco Maria capirà di aver trovato la propria strada.

Tra un canto e l’altro, le consorelle la spingono a considerare che un amore di coppia non è meno sacro di quello per Dio. Un invito a sostenere i nostri figli in scelte che li realizzano, ad affiancarli nel capire ciò di cui hanno davvero bisogno per stare bene con se stessi, senza cercare di colmare vuoti o mancanze con una relazione sentimentale, perché la stabilità va trovata dentro di sé».

Lezione n. 4: «Coltiva l’autostima anche nella relazione di coppia»

“Parola” della protagonista di Sette spose per sette fratelli, commedia musicale datata 1954. «Millie, interpretata da Jane Powell, è un esempio di fiducia in sé e senso pratico: si trova a sposare in fretta e furia un uomo di cui non sa quasi nulla, ma è capace di affrontare le tempeste più dure. Supera senza vittimismi la delusione di arrivare con il marito Adamo fra le montagne, lontana da tutto e tutti, e di doversi persino prendere cura di 6 cognati» ricorda Arianna.

Una situazione oggi surreale? Fino a un certo punto. Quante volte conosciamo persone che poi «si rivelano diverse da quello che ci hanno fatto credere loro o che abbiamo immaginato noi»… Se vogliamo costruire un rapporto che duri occorre per prima cosa avere consapevolezza del nostro valore, è l’insegnamento di Millie. Che nel film è fiera anche di aver «organizzato in modo manageriale una squadra di calcio, mettendo insieme 6 uomini e 6 donne».

Lezione n. 5: «Riconosci i rischi della dipendenza affettiva»

Nell’educazione sentimentale a base di cinema, Arianna non poteva certo “saltare” la Rossella O’Hara di Via col vento, interpretata da Vivien Leigh. «Ci aiuta a riconoscere gli atteggiamenti sempre attuali e pericolosi della dipendenza affettiva» osserva. «Per anni pensa ad Ashley, che intanto si è sposato con sua cugina, senza accettare l’amore sincero del marito Rhett.


«In Via col vento, l’ossessione per Ashley impedisce a rossella di riconoscere l’amore di Rhett. E la intrappola in una relazione immaginaria e tossica»


Per Rossella un uomo irraggiungibile è diventato lo scopo dell’esistenza, un’ossessione a oltranza. Annullarsi per un compagno ipotetico o idealizzato significa restare intrappolate in una relazione tossica che, invece, andrebbe troncata appena cogliamo i primi segnali sospetti. Per far sì che, parafrasando la battuta finale del film, domani sia davvero un altro giorno».

Ed è nato anche un libro

Libro L'amore spiegato a mia figlia con Audrey Hepburn

Nel volume L’amore spiegato a mia figlia con Audrey Hepburn (Edizioni San Paolo), Arianna Prevedello racconta i classici del cinema che ha utilizzato per iniziare a parlare di affetti e sentimenti con la figlia 11enne Viola. Un percorso che si snoda attraverso la Holly di Colazione da Tiffany, la Eliza di My Fair Lady, la Jo di Funny Face… E che può aiutare ad affrontare temi delicati come l’amore e il sesso attraverso storie d’epoca (ma sempre attuali) condite dall’allegria dei musical, dalla ricercatezza dei costumi e dal fascino del bianco e nero. Per informazioni, ariannaprevedello.it.