“Harry e Meghan hanno prodotto un flop a Hollywood: loro stessi”. L’eloquente titolo del Wall Street Journal, che ai Sussex dedica un lungo articolo sul loro fallimento come produttori con la loro startup Archewell, segna l’ennesima tappa di un periodo decisamente poco fortunato per la coppia.

Sussex? “Improduttivi, non hanno idee”

“I Sussex sono improduttivi e non hanno idee”, scrive il quotidiano nell’analizzare l’attività di produttori dei duchi, definita “fallimentare”. Per questa ragione il Wall Street Journal sostiene che Netflix non rinnoverà loro il contratto da 150 milioni di dollari alla scadenza, nel 2025. La piattaforma ha già bocciato due proposte per una docu-serie e cancellato “Pearl“, la serie animata di Meghan Markle. Bocciate poi tutte le altre proposte dei duchi perché sarebbero state copie di show già esistenti. Prima tra tutte una versione maschile della serie di successo “Emily in Paris”.

Harry e Meghan, salta il contratto con Spotify

Più o meno la stessa cosa deve aver pensato Spotify, che ha appena stracciato il contratto firmato dalla coppia nel 2020. Il colosso dello streaming ha chiuso infatti un lucroso accordo che aveva garantito ai duchi qualcosa come 20 milioni di dollari secondo le stime dei media.

L’annuncio ufficiale, con tanto di comunicato congiunto con la società svedese, è rimbalzato nel Regno Unito dagli Usa dopo le indiscrezioni mediatiche uscite su alcuni giornali, sempre attenti alle vicissitudini dei reali: “Spotify e Archewell Audio hanno concordato reciprocamente di separarsi e sono orgogliosi della serie che hanno realizzato insieme”, si legge nella nota.

La collaborazione col noto servizio di streaming, iniziata nel 2020 tramite la società di media Archewell fondata dai duchi, si è limitata al podcast di interviste “Archetypes“, condotto da Meghan. Tra le ospiti nelle 12 puntate donne famose come Serena Williams, Mariah Carey e Mindy Kaling.

Harry e Meghan

Accanto però alla versione ufficiale emergono anche voci anonime fra i detrattori dei Sussex riprese da alcuni quotidiani. Il Times, ad esempio, secondo cui sarebbe stata Spotify a scegliere di non rinnovare il contratto in quanto i reali non avevano prodotto abbastanza contenuti per ricevere l’intero compenso stabilito dall’accordo.

Il momento difficile di Harry e Meghan

Resta il fatto che questo sia un momento per molti versi difficile per i Sussex dopo il periodo di massima tensione con la Royal Family per i clamori suscitati dall’attività di Harry e della consorte su vari media. Dalle interviste con le tv americane alla loro docuserie su Netflix, fino alla pubblicazione dell’esplosiva autobiografia di Harry “Spare – Il Minore“.

“Imprevisti” a corte

Nelle ultime settimane la coppia ha dovuto affrontare alcuni imprevisti. Lo schiaffo subito dal secondogenito di re Carlo III in tribunale a Londra dopo che è stato respinto il suo ricorso contro il ministero dell’Interno per pagarsi di tasca propria una scorta di polizia durante le visite nel Regno Unito. E ancora la denuncia del rischio di un presunto incidente “quasi catastrofico” per i Sussex a New York, poi ridimensionato dalle fonti americane.

A tutto questo si aggiungono le voci insistenti di un fantomatico divorzio tra Harry e Meghan, ancor più alimentate dal progressivo allontanamento dei due, sempre più concentrati in attività separate. Meghan in particolare, ex attrice e modella, ha di recente firmato un contratto con un’agenzia di Hollywood per esplorare un nuovo percorso professionale.