La pandemia ha aggravato l’esclusione sociale ed economica di molte donne italiane e gli stereotipi legati al mondo maschile e femminile non accennano a diminuire: ecco perché occorre continuare a parlare di diritti. Soprattutto dei diritti di coloro che non hanno il diritto di parlare nel nostro Paese e di far sentire la loro voce. È quello che si prefigge di fare WeWorld Festival, l’organizzazione italiana che difende da 50 anni i diritti di donne e bambini in 27 Paesi del mondo.
Quest’anno, proprio a causa del Covid-19, l’evento ufficiale giunto alla sua 11^ edizione, si svolgerà eccezionalmente nel mese di maggio al Base di Milano, ma c’è grande attesa per l’edizione speciale che avrà “luogo” giovedì 4 e venerdì 5 marzo in diretta streaming sulla pagina ufficiale Facebook di WeWorld.
Nonostante la difficoltà del momento, WeWorld non ha voluto rinunciare a parlare di donne con le donne (e non solo), e ha organizzato una due-giorni di talk e confronti virtuali per discutere di empowerment femminile. Ma non è tutto. Si toccheranno delicati temi come il sessisimo sul luogo di lavoro, l’eco-femminismo e l’emancipazione economica. E proprio su quest’ultimo punto, WeWorld ha commissionato una ricerca a Ipsos che ha fotografato una situazione di profonda incertezza per le donne, che risultano essere ancora una volta le principali vittime economiche di una società che non accenna a modernizzarsi.
Tutti gli argomenti verranno sviscerati grazie all’aiuto di una donna “speciale”, la regista e drammaturga Emma Dante, da sempre attenta nel suo lavoro alle tematiche femminili. Come quando dà voce alle eroine protagoniste del suo ultimo libro, “E tutte vissero felici e contente“: principesse senza principi o salvatori che trovano la forza di andare avanti giorno dopo giorno solo in se stesse.
«Bisogna continuare a parlare di donne, dei loro diritti, degli stereotipi legati ai ruoli maschile e femminile, soprattutto in un momento così delicato per il nostro Paese: la pandemia infatti ha aggravato l’esclusione sociale ed economica di molte donne italiane, che ha profonde radici culturali e sociali dovute al peso del pregiudizio e degli stereotipi di genere. A questa edizione Speciale del Festival presentiamo protagonisti che hanno saputo raccontare vecchi e nuovi pregiudizi, provando a intervenire proprio su quelle radici culturali che troppo spesso limitano l’emancipazione femminile nel nostro Paese», ha spiegato Marco Chiesara, presidente di WeWorld Festival che si terrà dal 21 al 23 maggio a Milano in Via Borgognone 32.