Il 24 luglio arriva in prima serata su Sky Atlantic la miniserie targata HBO con Winona Ryder e John Turturro che mostra a tutti cosa sarebbe accaduto se le elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 1940 fossero state vinte da Charles Lindbergh, aviatore ed eroe di guerra con simpatie naziste. “Il complotto contro l’America” (tratta dal libro omonimo di Philip Roth) si prepara quindi a sbarcare in Italia raccontando la nascita di un’America filonazista in cui proliferano antisemitismo e populismo. La mini-serie riscrive la storia degli Stati Uniti seguendo gli eventi dal punto di vista dei Levin, una famiglia ebrea di Newark, New Jersey, che assiste impotente all’ascesa politica di Lindbergh e che lo vede legare a doppio filo il destino degli Stati Uniti a quello della Germania di Hitler.
Nel cast della serie Tv, che arriva in un momento molto particolare della storia degli Stati Uniti in cui il movimento Black Lives Matter si chiede come mai la prima potenza mondiale sia ancora così indietro in tema di diritti, spicca su tutti Winona Ryder. Dopo uno straordinario successo vissuto da giovanissima e un lungo periodo di declino, la Ryder, classe 1971, è tornata nel 2016, a 45 anni e a 30 anni esatti dal suo debutto cinematografico con Lucas, nella serie tv di fantascienza targata Netflix, Stranger Things, oggi arrivata alla sua quarta stagione. Ma è solo con l’ultimo lavoro che trova davvero il modo per riscattare quegli anni “perduti” in cui le sue bravate erano all’ordine del giorno e i suoi successi relegati in seconda (e terza) fila.
Fin da piccola schernita a causa del suo aspetto minuto e androgino e dell’abitudine a vestirsi con abiti da ragazzo, Winona da ragazzina è oggetto di continue angherie da parte dei compagni, che arrivano anche a picchiarla ed è costretta a lasciare la Petaluma Kenilworth Jr. High School e terminare gli studi privatamente. Oggi, forse, quei bulli non avrebbero vita facile con la Winona cresciuta e tagliente, ma allora quella bambina ha sofferto moltissimo per non riuscire ad essere parte di un gruppo. Solo attraverso la recitazione riesce a lasciare andare quel fardello che aveva portato fino ad allora. Nel 1985, la Ryder invia un videotape dove recita un monologo tratto da un romanzo di J. D. Salinger. Il regista David Seltzer nota il suo talento e la scrittura per il suo debutto cinematografico: siamo nel 1986 e il film è appunto Lucas, ambientato in un liceo americano negli Anni 80. Winona recita accanto a Corey Haim, Kerri Green e Charlie Sheen e inizia il suo successo. Poi arriva Beetlejuice – Spiritello porcello, di Tim Burton e per la Ryder è il primo di una lunga serie di film adolescenti fuori dal comune che l’attrice è chiamata a interpretare. Il 1989 è l’anno di Schegge di follia, poi arriva Great balls of fire, Edward mani di forbice, Sirene (con Cher), Il ritorno di una stella, Taxisti di notte, L’età dell’innocenza, Piccole Donne, Giovani, carini e disoccupati, Celebrity di Woody Allen, Autunno a New York con Richard Gere.
Ma nonostante tutti i successi di pubblico e di critica Winona è ricordata per i suoi amori – prima con il bello e dannato Johnny Depp, poi il good boy Matt Damon, col cantante dei Soul Asylum, David Pirner, col musicista Blake Soper e dal 2011 con lo stilista Scott Mackinlay Hahn – e per l’arresto. Il 12 dicembre 2001 Winona Ryder viene infatti sorpresa da una telecamera mentre ruba da Saks Fifth Avenue, a Beverly Hills. Nella borsa le trovano una serie di articoli d’abbigliamento per un totale di oltre 4mila dollari oltre a una grande quantità di analgesici come ossicodone, valium e vicodin. La Ryder, che soffre di cleptomania, viene processata e condannata a tre anni di libertà vigilata, al pagamento di quasi 10mila dollari di multe, a 480 ore di volontariato e a sottoporsi obbligatoriamente a un trattamento di consulenza psichiatrica.
Winona Ryder però ha un cuore d’oro e a dirlo sono le persone a lei più vicine: si è infatti dimostrata sempre un’amica fedele sia dei suoi ex – non solo ha difeso pubblicamente Johnny Depp ma ha pure sottoscritto una dichiarazione giurata depositata in tribunale per aiutarlo nella causa per diffamazione che il divo ha intentato contro l’ex moglie Amber Heard – che dei suoi partner di set. Recentemente ha ricordato a tutti la gentilezza e il rispetto del collega Keanu Reeves: nel 1991, sul set del film-capolavoro di Francis Ford Coppola, il regista de Il padrino e Apocalypse Now, quando lei si è trovata in difficoltà, l’ha difesa, protetta e rassicurata. Nacque una bella amicizia. Che continua tutt’oggi. Quattro film e tre decenni dopo.