Al via la quattordicesima edizione di X Factor, il talent show di Sky che dal 17 settembre, ogni giovedì, andrà alla ricerca del nuovo vincitore. Un’edizione diversa, un’edizione che nasce nell’anno della pandemia, tra distanziamenti e tutte le norme di sicurezza da rispettare per l’emergenza sanitaria. Il format si rinnova partendo dal banco dei giudici che richiama Manuel Agnelli e Mika, volti amati delle scorse stagioni e, per la prima volta, la cantante salentina Emma Marrone e il talent scout e musicista Hell Raton.

Una nuova formazione, che si dichiara molto affiatata, lo dimostrano i social dove i quattro passano serate insieme anche a fine registrazioni, ma che non mancherà di mettere al centro confronti e discussioni, parti integranti dello show. Ognuno con il suo punto di vista e le idee chiare su che cosa sia il talento e che caratteristiche debba avere il concorrente ideale, in tredici puntate si arriverà al nuovo vincitore. Alla conduzione, per il decimo anno consecutivo, forse l’ultimo, Alessandro Cattelan che anche quest’anno si conferma creative producer del talent: «Abbiamo smesso di baciarci, di abbracciarci, di condividere grandi momenti. C’è una cosa però che non abbiamo mai smesso di fare, non abbiamo mai smesso di cantare».

Si riparte dalla musica quindi, senza però far finta che il mondo non sia cambiato e che l’edizione non abbia dovuto adattarsi alle nuove condizioni. Non solo talento quindi, ma tante emozioni, puntando alle storie dei ragazzi che sognano la musica, per un programma che ha bisogno di riconquistare il pubblico dopo un’ultima edizione che non ha raggiunto i risultati d’ascolto sperati. Non sarà facile, ma ci si prova, fino alla finale, il 10 dicembre.

I giudici

Tutti al tavolo per lo stesso motivo, con quattro visioni e stili diversi: trovare talenti che dopo X Factor abbiano un futuro.

Emma Marrone

Classe ‘84, Emma Marrone è la cantante che dieci anni fa ha vinto Amici di Maria De Filippi e che, dopo un Sanremo vinto nel 2012 con Non è l’inferno, sette dischi di inediti, un film di Gabriele Muccino e una malattia finalmente risolta, si mette ora in gioco dietro al banco del talent. «Non vedo grandi differenze con Amici. Sono entrambi programmi che lavorano con i ragazzi, per i ragazzi. Qui mi hanno accolto benissimo e ho potuto essere me stessa». Giudizi istintivi ma mai cattivi: «A volte non c’è abbastanza tempo per capire, allora meglio far passare e risentire. Sembro stronza, ma sono una tenerona. Il fatto che io sia stata dall’altra parte molto spesso mi fa capire che serve empatia con chi si mette in gioco. Cerco di essere sincera, dico quello che penso e non mi faccio influenzare dagli altri giudici».

Hell Raton

Faceva il cameriere, è diventato il punto di riferimento della scena rap italiana. Manuel Zappadu, 30 anni, padre sardo, mamma ecuadorena, si fa chiamare Manuelito ed è il fondatore nel 2010 della Machete Crew con Salmo e direttore creativo della Machete Empire Records. Scelto non per visibilità ma per competenza, ha un volto che piace. Talent scout, manager, artista, ha vissuto per anni a Londra «Dove ho sentito la libertà». Tanti ruoli, la musica al centro, la scelta di mostrarsi in tv: «Ho avuto voglia di portare le mie competenze e quelle della mia squadra in questo programma. Mostrare come lavoro, quello che cerco. Sono abituato a lavorare con chi cerca la sua strada, talenti grezzi con cui lavorare a trecentosessanta gradi. Avere la tv è una grande opportunità». Non conosceva gli altri giudici: «Avevo aspettative diverse sui miei colleghi. Speravo di piacere a Mika, non volevo che Emma si arrabbiasse con me, poi ho scoperto che è una cucciola. Ho ancora paura di litigare con Manuel. Ma siamo molto affiatati, lo vedrete. È come se avessi ritrovato i miei vecchi compagni di classe a una cena».

Mika

Tra i più amati nella storia dei giudici di X Factor, dopo tre edizioni dal 2012, Mika torna nel programma, mentre si prepara al grande concerto benefico per Beirut, la città in cui è nato, che andrà in onda su YouTube, il 19 settembre. «La chiamata è arrivata quando era tutto sospeso. Quest’anno è una sfida, quando ho parlato con gli autori ho sentito la chiara intenzione di cambiare il modo di fare questo show. Per raccontare storie e trasmetterle. Il format lo conosciamo, ma vedo come al centro oggi ci siano davvero le storie, il custode che apre le porte alle signore del suo palazzo e coltiva il sogno della musica non potrà lasciare indifferenti. L’emozione è la promessa del programma. Sono qui per questo». Star internazionale, il cantante diventato famoso con il brano Grace Kelly, si conferma giudice inflessibile, non gli basta una buona base, non gli basta una bella voce. Mika cerca altro. Ecco perché si emoziona di fronte ai ragazzi in cui sente un’esigenza sincera di comunicare, ecco perché si arrabbia quando vede finzione. «La musica è il luogo della liberta, dove tutti possiamo essere diversi ma parlare la stessa lingua».

Manuel Agnelli

Il leader degli Afterhours con cui ha festeggiato trent’anni di carriera, già al banco dei giudici dal 2016 per due edizioni, torna a X Factor a sorpresa: «Mi ha convinto la particolarità di quest’edizione, il bisogno di far vedere e sentire la musica. In tv non ce n’è mai abbastanza, in questo momento in cui il settore è in crisi, più si parla di musica, più la si porta in giro, meglio è». Si conferma giudice severo, alla ricerca della personalità, della visione di un progetto. Ricerca concorrenti pronti ad affrontare “questo mostro”, il percorso televisivo che può snaturare la propria arte, soprattutto tra i più giovani. «Ne ho viste troppe, non c’è tempo per far diventare tutti qualcosa».

Lo studio

Non ci sarà pubblico fino ai live. Lo studio è in silenzio, l’effetto è strano. Dallo storico Teatro 5 di Cinecittà, il teatro di posa più grande di Europa, le audizioni si svolgono in uno studio rinnovato: un tavolo più grande del solito per permettere il distanziamento tra i giudici. Un palco per i ragazzi alla stessa altezza, che crea un racconto più intimo e intenso. Uno sforzo di regia ancora più evidente, per dare ritmo a un programma che vive spesso delle reazioni del pubblico: difficile senza applausi, difficile nel silenzio. La voce della regia che interviene, le gag. L’attenzione va ancora più sulla musica, in una dimensione che si rivela intima, quindi più intensa.

I concorrenti

Raccontarli senza filtro, mettere al centro le loro storie. Questa la rivoluzione promessa, per un’edizione che punti all’emozione, proprio perché è l’emozione che ha guidato questo periodo. 40 mila candidati, i primi casting online, con ascolti sul territorio di più di mille persone, tra salette blindate e mascherine. È chiara la ricerca di un nome, di un volto con identità, di una voce che resti. Ma non solo: si cerca la scrittura, la produzione, la composizione. Moltissimi giovani, artisti completi, artisti acerbi. C’è voglia di Maneskin bis, ultimo vero successo del format, secondi classificati nel 2017, quando appaiono davanti ai giudici band con leader di bella presenza. Ci sono le sedicenni che scrivono le loro canzoni, ma anche persone che portano non solo la loro voce, ma anche il loro messaggio. Ancora una volta il programma va alla ricerca di cantautori più che interpreti e lo fa passando da cantanti giovanissimi che hanno qualcosa da dire e che scrivono per esprimersi. Pezzi d’amore, cover, pezzi originali, pezzi stonati. Pop, rap e trap, rock. Ogni anno l’obiettivo è quello di inserirsi nel mercato discografico. La sfida sarà scoprire se c’è ancora spazio, mettendo al centro loro storie.

Le fasi del programma

Auditions: 17 e 24 settembre – 1 ottobre

Bootcamp: 8 e 15 ottobre

Last Call: 22 ottobre

Live: dal 19 ottobre

Finale il 10 dicembre