Volodymyr Zelensky sarà ospite in collegamento video nella serata finale del Festival di Sanremo 2023, sabato 11 febbraio. Bruno Vespa lancia la succulenta anticipazione a Domenica In, sorprendendo un po’ tutti. Amadeus in primis, conduttore e direttore artistico del Festival… Una scelta sicuramente consapevole del suo potenziale “controverso”, che subito ha incontrato pareri discordanti. Non solo dal popolo del web, con molti utenti di Twitter indignati per l’ospitata del presidente ucraino durante una manifestazione canore, ma anche di giornalisti e associazioni pacifiste.
Zelensky a Sanremo, Amadeus… spiazzato
Primo tra i sorpresi dell’annuncio di Vespa, Amadeus sapeva della trattativa in corso per far partecipare Zelensky a Sanremo. Non che l’accordo fosse stato definito. Positivamente spiazzato dalla notizia, il direttore artistico della kermesse racconta un curioso retroscena: “Mi ero sentito con Bruno Vespa la settimana scorsa perché lui ha ricevuto una richiesta proprio da Zelensky per essere presente al Festival. Io l’ho chiamato due giorni fa, lui era in viaggio, era in Polonia, e mi ha detto: ‘Sto andando da Zelensky per l’intervista. Che risposta mi dai e cosa devo dirgli?’. Io ho detto: ‘Sono felice di averlo in un collegamento, secondo me è giusto che accada nella serata finale del Festival di Sanremo’”.
Da quel momento Amadeus non ha più avuto modo di parlare con Vespa, fino all’annuncio dell’ex direttore del TG1. “Infastidito? Tutt’altro – ammette Amadeus in conferenza stampa -. Siccome si è fatto 26 ore di macchina, aveva probabilmente il diritto lui di dare la notizia. Io l’ho saputo quando mi sono arrivate decine di telefonate… Mi ha detto: ‘Te lo faccio sapere’, ma non mi ha detto: ‘Te lo faccio sapere a Domenica In’…”.
L’editoriale di Alfonso Signorini
A non aver preso bene la notizia della partecipazione di Zelensky a Sanremo è il direttore di “Chi”, Alfonso Signorini.
L’invito in un contesto televisivo che nulla ha a che fare con la guerra non piace al conduttore del Grande Fratello Vip, che sulle pagine del suo settimanale scrive: “C’è in tutto questo un retrogusto amaro che non posso fare finta di ignorare. E non è la prima volta che mi capita. Ricordo ancora quando vidi il servizio glamour realizzato dal presidente ucraino con la moglie Olena sulle patinatissime pagine di Vogue. Non volevo credere ai miei occhi. Nel pieno della guerra, sullo sfondo di un tragico palcoscenico di macerie e di morti, quelle immagini erano un vero e proprio pugno nello stomaco”. Il servizio fotografico di Vogue con il presidente ucraino e la moglie aveva destato non poche polemiche, soprattutto per queli scatti patinati mentre il suo Pese piangeva e piange migliaia di morti.
Nemmeno il Festival di Sanremo si sposerebbe affatto con un discorso politico, scrive Signorini: “Esistono dei contesti che, seppur prestigiosi, sono stonati con la realtà della guerra. Esiste anche un rispetto per chi è in prima linea a combattere, un rispetto per chi ci ha rimesso la pelle e per tutte le famiglie che sono state private di un affetto. Un giornale patinato, esattamente come la platea di uno spettacolo di svago e intrattenimento, stridono con tutto questo”.
Zelensky a Sanremo, pacifisti minacciano occupazione
Contro Zelensky a Sanremo si leva il coro delle associazioni pacifiste. Una manifestazione di protesta è stata organizzata sabato 11 febbraio a Sanremo dal Comitato di liberazione nazionale (Cln) con Pecora nera.
“Sono invitati i rappresentanti di tutte le confessioni religiose, ma anche gruppi politici e privati cittadini – afferma Diego Costacurta (Cln), uno degli organizzatori – che guardano alla pacificazione di un’Europa martoriata dalla violenza e da una retorica che spinge sempre più ad armare una parte tra i contendenti… E’ un modo per mostrare il nostro disappunto contro l’indegna proposta di offrire a Zelensky uno spazio di propaganda bellica durante la principale trasmissione di intrattenimento popolare del palinsesto di RaiUno”.
Nel corso della giornata, alla quale dovrebbero partecipare anche attivisti a livello nazionale, è previsto un momento di preghiera sincretica. “Occuperemo le strade di Sanremo – prosegue Costacurta – dando corso a una preghiera in forma sincretica, per allontanare qualsivoglia speculazione da un’arte così alta come la musica e per promuovere qualsiasi atto solidale contro la guerra”.