Zendaya è ormai considerata la donna dei record: la notte del 21 settembre è infatti entrata nella storia (non solo degli Emmy ma del cinema in generale) come la più giovane vincitrice dell’ambito premio. Miglior attrice di una serie drammatica. A 24 anni. «Un bellissimo segno per le giovani generazioni», ha detto euforica al ritiro (virtuale) della statuetta svelando anche alcuni dei progetti in cui è coinvolta, come il film girato in sole tre settimane durante il lockdown, la pellicola d’amore Malcom & Marie con John David Washington, il remake di Dune e Kill Bill capitolo 3. Sì, perché solo un nome come quello di Zendaya potrebbe dare a Tarantino la spinta per iniziare a lavorare al proseguimento della saga che ha consacrato Uma Thurman. Non credete anche voi che Zendaya sia perfetta per interpretare Nikki, la figlia di Vernita Green?

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Zendaya, che ha compiuto 24 anni il 1 settembre scorso, batte quindi il record finora detenuto da Jodie Comer, che nel 2019 aveva ricevuto il riconoscimento a 26 anni. Lo ha fatto grazie alla sua interpretazione di una ragazza affetta da dipendenza da Fentanyl (il prodotto più spacciato tra i giovani americani) in Euphoria, la serie targata HBO e, ora, confermata per una seconda stagione. Ma Euphoria non è solo un teen drama sulle dipendenze: si parla soprattutto di adolescenza, di paure, connessioni, problemi, criticità e debolezze di questa delicata età. I compagni di avventura di Rue, Zendaya appunto, sono Jules (interpretata da Hunter Vanghn) una ragazza transgender che cerca sé stessa; Nate (Jacob Elordi, ex di Zendaya e ora fidanzato di Kaia Gerber) il capitano della squadra di football che cerca di nascondere la sua omosessualità, e Kat (Barbie Ferreira) una giovane sovrappeso che pensa di reinventarsi su internet per acquisire soldi e fiducia. È chiaro fin da subito che il drama voglia dare una voce alle minoranze e dimostrare che i problemi dei giovani non sono affatto crisi passeggere.

Insomma, l’ex stellina della Disney con gli occhi da cerbiatta, nata e cresciuta in California da madre tedesca e padre afro-americano, si è fatta strada tra i grandi nomi del cinema hollywoodiano riuscendo a scrollarsi subito di dosso quel marchio rimasto invece appiccicato a molte colleghe: ha cantato, sfilato, ballato, disegnato e prestato il proprio volto a marchi famosi senza mai perdere credibilità. E oggi il premio che le è stato assegnato lo dimostra.

E pensare che doveva essere l’anno di Jennifer Aniston (ma forse per questo 2020 basta aver fatto pace e flirtato con Brad Pitt, non credete?), Sandra Oh e Olivia Colman (The Crown è stato invece il grande sconfitto della serata)! «Grazie a tutte le altre donne incredibili di questa categoria. Vi ammiro moltissimo» ha detto la giovane Zendaya.