«Ero molto spaventato all’idea di compiere 30 anni», ha raccontato alla BBC il principe Harry proprio in questi giorni, «ma per i 40 sono emozionato». I suoi thriving Thirties (gli emozionanti trent’anni), gli hanno dato la possibilità di apparire in una veste nuova sotto i riflettori, anche se non sempre sono stati gentili con lui. «Il miracolo della mia vita sono le mie due figlie e mia moglie, per il resto non ho sicurezze: solo quella di voler continuare a fare del bene nel mondo».

Dalle sue prime apparizioni (un bambino mammone attaccato alla giovane Diana), sino a quelle più controverse (il costume da Nazista alla festa di Carnevale, per dirne una), ha conquistato il popolo inglese, stanco dei formalismi e della glacialità a cui li aveva abituati la famiglia reale. E anche noi, ammaliate dal suo fascino e con un posto sempre libero nel cuore per un ribelle senza causa.

Il Principe Harry e Spare, nessuno vuole essere Robin

Secondogenito di Carlo e Diana, nella linea di successione per il Trono Harry è stato (fino a pochi anni fa, oggi è superato dai figli di William) il secondo, quello che in inglese si definisce spare (la scorta). È questo il termine che ha scelto come titolo della sua autobiografia, uscita lo scorso 2022, in cui ha cercato di raccontare la sua versione dei fatti.

Qui ha ripercorso le varie tappe della sua vita e fornito ritratti dei suoi famigliari, spesso esagerati e (involontariamente) caricaturali. Il ruolo peggiore è stato riservato al fratello maggiore William, descritto come il vero e proprio cattivo delle favole. Colpevole di aver minato la sua autostima e di essere più rispettoso delle regole, più serio, più adatto di lui alla corona.

«Ti sei accorta anche tu che in questo mondo di eroi nessuno vuole essere Robin?», cantava Cesare Cremonini in uno dei suoi più grandi successi, ricalcando la forza che serve per saper essere secondi, stare dietro le quinte. Harry vive il ruolo di spare con difficoltà. È consapevole di non essere tagliato per l’annullamento del sé che richiede la Corona, ma teme di sparire, sentirsi da meno, non emergere. E malgrado i suoi tentativi di mostrarsi stravagante, non è il primo nemmeno in questo: in casa Windsor gli spare children con un carattere frizzante non sono certo mancati (Margaret e Anne hanno continuato ad intrattenere i tabloid inglesi anche in terza età).

Forte nella fragilità

Principe Harry
Foto di IPA

Se c’è un argomento su cui invece il principe ha tanto da insegnare ai coetanei, è proprio la fragilità. Come racconta proprio nella sua autobiografia, per tutta la vita ha dovuto lottare contro attacchi di panico e ansia, e spesso le persone intorno a lui (soprattutto in famiglia) non lo hanno preso sul serio.

Sebbene le regole della Corona prevedano di non mostrare mai le proprie emozioni, Harry ha lasciato che il mondo lo vedesse piangere e disperarsi, persino perdere le staffe. La famiglia reale per gli inglesi è ancora un’istituzione esemplare, che deve coordinare il bisogno di rispecchiare la società e sembrare vicina ai cittadini con il dovere di mostrarsi superiore, ideale. Il ruolo secondario di Harry gli ha donato una ricchezza che non ha sempre saputo apprezzare: potersi mostrare con più libertà. È questo ad averlo reso un vero principe del popolo. Ancora oggi i filmati del funerale della madre Lady Diana lasciano di stucco. Davanti a William, già re prima di esserlo, glaciale nel suo dolore, Harry era vulnerabile, distrutto. In quel mondo di maschere e regole, solo con la sua disperazione.

C’è ancora tanto di quel bambino disperato e convinto di essere il solo a provare qualcosa nelle sue lunghe lamentele in Spare, nelle sue interviste piene di rivelazioni e scandali, nei racconti in cui non teme di mostrarsi anche al suo peggio, di farsi piccolo. E nel mostrare la sua fragilità, ci mette davanti alle nostre: a volte spaventa, a volte disturba.

L’impegno sociale del principe Harry

Principe Harry in Nepal

Foto di Ben Birchall / Getty Images

La sua empatia, arma a doppio taglio, lo ha reso uno dei più ferventi sostenitori di iniziative benefiche della Famiglia Reale. Giovanissimo, nel 2006 ha fondato la Sentebale: The Princes’ Fund for Lesotho (insieme al principe Seeiso del Lesotho) per aiutare i bambini orfani malati di HIV/AIDS. Sentebale significa «non dimenticarmi» ed è stato scelto per onorare entrambe le madri dei principi, morte prematuramente.

Nel 2009 ha fondato insieme a William una fondazione benefica per altri principi del mondo e nel 2014 ha istituito un evento sportivo (gli Invictus Games) che prevede la competizione di veterani di guerra che hanno contratto disabilità.

Dal 2018 è anche patrono di Walk of America, campagna sempre in onore dei veterani che sprona ogni anno i partecipanti a camminare per 1000 miglia (circa 1600km) attraverso gli Stati uniti.

Tutte le regole infrante dal Principe Harry

Principe Harry
Foto di Getty

Ma se pensando ad Henry duca di Sussex, il suo vero nome ed attuale carica, vengono a mente soprattutto gli scandali, ci dev’essere una ragione. Nel corso soprattutto della sua giovinezza, il principe ha trasgredito non solo alle regole del protocollo reale, ma anche a quelle del cosiddetto common sense.

Il suo battesimo sui tabloid è arrivato con una serie di immagini che lo ritraevano baciare un po’ troppo appassionatamene l’allora fidanzata (l’ereditiera originaria dello Zimbabwe Chelsy Davy). Ogni tipo di effusione è severamente vietata dal protocollo reale, ma Harry se n’è dimenticato, inebriato dal primo amore.

Negli anni successivi, caratterizzati per sua ammissione da feste e droghe, Harry ha fatto il pieno di trasgressione e controversie. Tra frasi razziste destinate a compagni e immagini in divisa Nazista per le feste a tema, Harry non si è fatto mancare anche qualche dipendenza. In Spare racconta di questi anni senza nascondere nulla, tralasciando solo i sensi di colpa. Se le droghe servivano a scordare il dolore, il resto lo attribuisce a Camilla (la matrigna delle favole) e al crudele William. Colpa di tutti, tranne che sua: il solito ribelle senza causa e senza vergogna.

Gli anni «più felici di sempre»

Non meno controversa è stata la sua permanenza nell’esercito – dal 2005 al 2015 – che tutt’ora descrive come gli anni più felici della sua vita. Partito come un semplice cadetto e divenuto sempre più importante nel corso della carriera, il principe Harry ha preso parte a spedizioni in Iraq e in Afghanistan, conflitti non sempre sostenuti dalla famiglia reale.

Il principe Harry quando era militare
Foto di IPA

Controverso è stato anche il suo trattamento: in quanto diretto successore della Corona, per quanto spare Harry aveva un ruolo troppo importante perché si potesse rischiare di perderlo in guerra. A differenza di altri soldati, gli è stato proibito di prendere parte a certe spedizioni e ha goduto di protezioni speciali, di fatto non vivendo mai la vera vita da militare che forse avrebbe desiderato. A dichiararlo è proprio lui in uno dei passi più discussi di Spare, in cui sostiene che tra le due vite avrebbe scelto quella da militare a quella da principe, ma non gli è stato concesso.

Harry ti presento Meghan, e il resto è storia

A cambiare tutto è stato l’arrivo di Meghan, la bellissima attrice canadese che ha sposato nel 2018. Sulla loro relazione si è detto – e ancora a lungo si dirà – di tutto: che si siano conosciuti in un hotel o durante una missione chissà dove, che stiano ancora insieme o no, che si siano messi insieme per interesse o per vero amore.

Principe Harry e Meghan Markle
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L’unica verità è che da quando hanno deciso di costruire un futuro insieme, entrambi hanno rinunciato a tutto ciò che erano prima. Lei ha provato – con scarsi risultati – a fare la principessa, lui ha provato – con altrettanto imbarazzo – a fare lo showman. Sono riusciti però a liberarsi di quelle etichette e far aprire gli occhi su tante ipocrisie – non solo della Famiglia Reale, ma di Hollywood, della società e soprattutto dei potenti.

Insieme a Meghan, Harry ha ritrovato la serenità: in Spare lei è un misto tra una santa e una dea, quasi una reincarnazione di Lady Diana e una madre e moglie meravigliosa. Lo ha aiutato con la salute mentale, con l’autostima e con il bisogno di trovare un’identità. In lei ha trovato un’anima affine, disposta ad accompagnarlo negli appuntamenti diplomatici così come nell’affrontare le conseguenze degli scandali e delle polemiche.

40 is the new 20: auguri principe Harry!

Il principe Harry
Foto IPA

Si sa che per gli uomini i 40 anni rappresentano una fase importante, per quelli come Harry è generalmente la vera fine della pubertà. Lui li accoglie con entusiasmo, come ha raccontato alla BBC, e come si può vedere dalle foto del suo party super esclusivo.

«Erano i 30 a farmi paura, per questa nuova decade sono entusiasta», ha affermato. Viste le montagne russe che si lascia alle spalle, non abbiamo dubbi che Harry si godrà i suoi forties e forse ci mostrerà un nuovo principe. Volenti o nolenti, non ci perderemo le sue prossime mosse, sperando che con polemiche e piagnistei abbia finito. Ma qualunque cosa succeda, probabilmente rimarremo al suo fianco.

Eterno Peter Pan, bambino capriccioso e guerriero empatico: per farci passare la cotta per il principe Harry, ci vuole molto di più.