Classe 2006, dopo un 2024 all’insegna del successo (dai singoli che hanno raggiunto vette di milioni di streaming alla partecipazione ad alcuni dei festival musicali più importanti), Sarah Toscano si tufferà nel 2025 con l’esordio all’Ariston, partecipando a Sanremo con il brano Amarcord.
A poco più di due anni dalla sua partecipazione ad Area Sanremo, talent show collaterale del Festival cui ha partecipato prima di arrivare ad Amici, è nel pieno del vortice fatto di entusiasmo e di ansia che caratterizza i primi passi nel mondo del lavoro. Un ciclone che colpisce sempre più intensamente chi, per realizzare i suoi sogni, si butta nel vuoto. Senza sapere se per cadere o per volare, quello lo dirà il tempo.
Sarah Toscano: il primo album e il singolo dell’estate
Quando la incontro, splende illuminata dal primo sole estivo come la stella che si prepara a diventare. Sexy magica, il suo primo singolo uscito il 30 aprile, ha preso d’assalto le radio (che fanno a gara per strapparle qualche parola, come me) e conquistato tutti promettendo un’altra estate di hit che sanno di leggerezza e sensualità. Il 17 maggio, poco prima della fine del percorso ad Amici, è uscito SARAH, il suo nuovo album, in cui il singolo si accompagna a brani più riflessivi (ma sempre leggeri) come Mappamondo e Touché.
La sua prima estate sotto i riflettori l’ha passata in giro per l’Italia con un Instore Tour, in parallelo al Summer Tour che l’ha vista vede esibirsi sui palchi delle più importanti città del nostro Paese (tra cui Milano per l’apertura della data italiana dei Black Eyed Peas, e Olbia (SS) durante il Red Valley Festival il 17 agosto). Tra luglio e novembre, è tornata in radio con i singoli Roulette e Tacchi (fra le dita), seguiti poi da un’importante collaborazione internazionale insieme a Bea & her Business per la versione italiana di Safety Net.
Nonostante nelle sue canzoni la voce arrivi forte e sicura, la lezione sulla confidence Sarah deve ancora impararla del tutto. «Io non sono mai stata sicura di me, ancora oggi non mi sento una persona sicura», racconta lei stessa, dosando ogni parola. «Però quando salgo sul palco o registro una canzone ci tengo a mostrarmi diversa, come se non avessi paura da morire».
Sarah Toscano: sicure non si nasce, si diventa
E dopo un anno del genere, Sarah ormai quella confidenza con il palco ha imparato a prendersela – anche se vuole sempre migliorare. «Ho imparato a stare sul palco con sicurezza quando cantavo nei villaggi, dove mi sono abituata a cantare davanti a tante persone. L’esperienza ad Amici è stata una lezione continua, costante, e sono migliorata tantissimo soprattutto dal punto di vista dell’autostima. Ma di ancora strada ce n’è…».
E attenzione: quella di Sarah non è la falsa modestia di chi vuole suscitare empatia. È consapevolezza delle proprie debolezze, desiderio di affinarle. Non per sentirsi invincibile ma per poter realizzare al meglio la propria ambizione.
L’unico momento in cui si lascia veramente andare mostrando tutto l’entusiasmo e la passione per la musica, è quando le chiedo se c’è qualche artista a cui si ispira. Non esita nemmeno un secondo: «Dua Lipa!».
Dua Lipa in the making
Come la pop star, ha cercato fin dal primo live di superare i suoi limiti cimentandosi in generi diversi. «Mi ispira tantissimo, nell’ultimo album ha creato canzoni super leggere e orecchiabili senza rinunciare alla varietà, ogni brano è completamente diverso dagli altri».
Ma è la sicurezza di Dua Lipa che più ammira: «Lei sale sul palco e già dalla voce si capisce che è una dea, è pronta a far ballare tutti e guarda a testa alta le telecamere. Vorrei proprio essere così».
Io la ricordo bene Dua Lipa, prima che diventasse il fenomeno globale che è oggi. Anche dopo aver fatto ballare il mondo con la sua Be the one, faticava a farsi capire con il suo accento british strettissimo e si nascondeva tra abiti larghi e ciuffi indisciplinati.
Sarah Toscani: buttati, che è morbido!
Se oggi sul palco è una leonessa è perché, come ascoltatori, l’abbiamo accompagnata mentre provava – canzone dopo canzone – a trovare il suo vero sound, la sua voce. Non l’abbiamo abbandonata nemmeno quando sul palco faceva il minimo indispensabile, giusto una mossa di fianchi. E lei non se l’è presa per le critiche. Anzi, ha imparato a ballare come una professionista. Si è allenata per ore, ha provato le coreografie fino allo sfinimento e oggi riesce a fare oltre un’ora e mezza di live senza sosta.
Come Sarah, è partita come una ragazzina che aveva un sogno e non sapeva bene come realizzarlo. E Sarah, come lei, sicuramente saprà trasformare la sua passione in unicità. Lavorando sodo, trovando se stessa e non perdendosi mai più. E non vedo l’ora di rivederla, quando saranno le nuove leve a chiedersi come abbia fatto ad essere così. Sicura, forte, senza paura. Manterrò il suo segreto, come tutte le altre donne che ricordano cosa significa essere una ragazza.