Silvio Berlusconi è morto a 86 anni. Venerdì 9 giugno era stato ricoverato per la terza volta in tre mesi. La prima era stata presso il reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano il 5 aprile, per una infezione polmonare provocata da una leucemia mielocitica cronica.

L’ex imprenditore e leader di Forza Italia era già stato in ospedale anche il 27 marzo per 4 giorni. Il nuovo ricorso all’ospedale, solo tre giorni fa, era motivato ufficialmente da alcuni controlli di routine, escludendo un aggravamento del quadro clinico, che invece è poi subentrato nelle scorse ore.

Berlusconi e la leucemia

Da poche settimane di era saputo che Silvio Berlusconi era affetto da una grave patologia del sangue: la leucemia. La stessa che aveva causato il ricovero precedente a marzo: non solo, dunque, esami di routine, ma anche le cure del caso, che ad aprile erano state complicate da una polmonite. I dolori che lo affliggevano e la malattia erano complicazioni che possono subentrare su un fisico già debilitato. Dal 2017, infatti, l’ex leader politico aveva sofferto di parecchi disturbi seri: una grave insufficienza aortica, problemi ai reni, una polmonite bilaterale.

Le reazioni alla morte di Silvio Berlusconi

Tra i primi a commentare la scomparsa dell’ex Cavaliere è stato l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi: “Nel nostro lungo confronto politico abbiamo rappresentato mondi diversi e contrapposti, ma la nostra rivalità non è mai trascesa in sentimenti di inimicizia sul piano personale, mantenendo il confronto in un ambito di reciproco rispetto. Ho apprezzato il suo sostegno alla causa europeista, soprattutto perché confermato e ribadito in un periodo in cui il nostro comune destino europeo era messo duramente e imprudentemente sotto accusa. Porgo alla sua famiglia e a tutti i suoi cari le mie più profonde condoglianze”.

“Un grande uomo e un grande italiano”, ha commentato poi il vicepremier Matteo Salvini, che questa mattina era a Novara da dove ha chiesto un minuto di silenzio per l’amico scomparso. Annullati gli appuntamenti pubblici di Salvini, mentre il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che era con Salvini ha aggiunto: “Per me è come perdere un papà”.

Tra gli altri messaggi è arrivato quello di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che su Facebook ha scritto: “Silvio Berlusconi ha fatto la storia in questo Paese – proseguendo – In queste ore porto con me i ricordi dei nostri incontri, dei tanti consigli, dei nostri accordi, dei nostri scontri. Ma soprattutto di una telefonata in cui Silvio, non il presidente, mi ha fatto scendere una lacrima parlando della mamma. Ci mancherai Pres, che la terra ti sia lieve“.

Cordoglio è stato espresso anche dalla segretaria del Pd, Elly Schlein: “Con la morte di Silvio Berlusconi si chiude un’epoca. Tutto ci ha divisi e ci divide dalla sua visione politica, resta però il rispetto che umanamente si deve a quello che è stato un protagonista della storia del nostro Paese. Le più sentite condoglianze da parte del Partito Democratico”. Sempre dall’opposizione anche il messaggio del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte: “Silvio Berlusconi è stato un imprenditore e un politico che in ogni campo in cui si è cimentato ha contribuito a scrivere pagine significative della nostra storia. Ha acceso e polarizzato il dibattito pubblico forse come nessun altro, e anche chi lo ha affrontato da avversario politico deve riconoscere che non gli sono mai mancati il coraggio, la passione, la tenacia. In questo momento di profondo dolore tengo a far pervenire ai suoi cari e alla sua famiglia il sincero e rispettoso cordoglio mio e del Movimento 5 Stelle”.

Anche la stampa internazionale apre i propri siti social con la notizia della scomparsa di Berlusconi.

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L’imprenditoria

Politico e imprenditore, Silvio Berlusconi è nato a Milano il 29 settembre del 1936. Dall’inizio degli anni Settanta è, nel bene e nel male, uno dei principali protagonisti della storia del nostro Paese. Sì, perché Silvio Berlusconi, laureato in Giurisprudenza, si stanca ben presto della scrivania e dedica tutta la sua vita alla costruzione: di Milano Due prima, la città satellite alle porte del capoluogo lombardo nel 1970, cui segue la realizzazione di Milano Tre e del centro commerciale Il Girasole.

La televisione

Silvio Berlusconi non si dedica solamente alla costruzione di quartieri residenziali. All’inizio del decennio d’oro, gli anni Ottanta, getta le basi per la trasformazione definitiva della televisione italiana: la Tv via cavo di Milano Due diventa una televisione nazionale. Nascono Canale 5, prima rete televisiva nazionale alternativa alla Rai e Publitalia, la relativa concessionaria di pubblicità. Queste attività fanno capo alla Holding Fininvest, fondata nel 1978. Ma il successo non lo ferma. Anzi. Berlusconi vuole sempre di più. Grazie alle conferme ottenute con Canale 5, acquista anche le reti televisive Italia Uno (da Rusconi nel 1982) e ReteQuattro (da Mondadori nel 1984) che trasforma in un network nazionale che ancora oggi segna un successo dietro l’altro.

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Silvio Berlusconi e lo sport

Il 10 febbraio 1986 Silvio Berlusconi diventa proprietario del Milan: una data storica per il calcio italiano e per il club rossonero, visto che l’imprenditore milanese, in coppia con Adriano Galliani, riesce a portare il Milan e l’Italia in cima all’Europa e al Mondo con le giocate dei suoi campioni. Berlusconi è stato di gran lunga il presidente più vincente della storia rossonera: 8 volte campione d’Italia, 5 volte campione d’Europa e poi 2 Coppe Intercontinentali e una Coppa del Mondo per club. Ha inoltre vinto 7 Supercoppe italiane, 5 europee nonché una Coppa Italia per un totale di 29 trofei ufficiali in 30 anni.

«Sono milanista da sempre, sono andato allo stadio con mio papà e quindi avevo il Milan nel cuore e, come tutti i ragazzi, avevo fatto del Milan e dei suoi calciatori un esempio da seguire come combattività, come impegno, come costanza nel perseguire dei risultati importanti e difficili. Dunque, quando vidi che il Milan andava di male in peggio per tutto ciò che era successo presi la decisione di entrare in campo anche io e da lì cominciò questa storia meravigliosa», aveva raccontato l’allora presidente a Milan Tv.

Come detto, però, Berlusconi non si ferma e dopo la fine della sua avventura con il club rossonero, decide di fare grande anche la sua Brianza e di puntare sul Monza Calcio: è il 28 settembre 2018 e il Gruppo Fininvest finalizza l’acquisto del 100% del Monza dal presidente Nicola Colombo. Nasce così il progetto romantico biancorosso con Silvio Berlusconi proprietario, Paolo Berlusconi Presidente e Adriano Galliani Amministratore Delegato. A distanza di quasi tre anni il Monza non solo è tornato in Serie B dopo 19 anni ma, nella stagione 2020-2021, ha perfino “rischiato” di finire nella massima serie del Campionato.

Le donne di Silvio Berlusconi

E poi ci sono le ‘sue’ donne. Quelle della vita come le mogli Carla Dall’Oglio, madre di Marina e Piersilvio, e Veronica Lario, mamma di Barbara, Eleonora e Luigi. A far “rumore”, però, ci sono anche le compagne come Francesca Pascale, (con 49 anni di differenza rispetto a Berlusconi) che dopo la fine della relazione con l’ex Cavaliere si è sposata con la cantautrice Paola Turchi. Durante la relazione con la Pascale i due erano spesso ritratti insieme al cane Dodò, diventato a sua volta famoso.

Nel mezzo e dopo, però, ci sono stati nomi. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello di Marta Fascina, nata a Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) nel 1990, dunque più giovane di 56 anni. A far discutere, però, non è solo l’età: Fascina nel 2018 è si è iscritta nella lista di Forza Italia ed è stata eletta deputata nella circoscrizione Campania 1.

Al centro del gossip e delle cronache giudiziarie anche lo scandalo delle “Olgettine”, la definizione con cui sono state indicate le 13 ragazze coinvolte nel processo a carico di Silvio Berlusconi all’interno del fascicolo “Rubygate”. Le ragazze, ospiti di quelle che il leader di Forza Italia definì “cene eleganti” , sarebbero poi state pagate per testimoniare il falso all’interno del processo dal quale l’ex Premier è stato assolto – insieme al musicista Mariano Apicella – a novembre 2022. I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Roma, nelle motivazioni hanno scritto che non era possibile condannare Berlusconi alla luce della testimonianza di quest’ultimo, dato il “rapporto personale di lunga data, non strettamente correlabile alle false deposizioni testimoniali rese da quest’ultimo nell’ambito dei processi ‘Ruby1’ e ‘Ruby2”.

I processi fiscali e il patrimonio

In tutto imputato in oltre 20 processi, nel 2013 è stato invece condannato a 4 anni di carcere per frode fiscale con pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per 2 anni. Per questo ha perso la carica di Senatore, ponendo fine all’attività di parlamentare dopo quasi 20 anni. Il suo patrimonio, però, è rimasto pressoché intatto e lo rende uno degli uomini più ricchi al mondo. Secondo la rivista Forbes, nel 2018 si è posizionato al 5° posto in Italia e al 190° nel mondo, con una ricchezza personale stimata in 8 miliardi di dollari. Nel 2009, la stessa rivista di settore lo ha inserito al 12º posto nell’elenco delle persone più potenti del pianeta. Tra le sue proprietà ci sono Villa San Martino ad Arcore (Monza e Brianza), una villa a Porto Rotondo (Villa Certosa), Villa Belvedere a Macherio (quella in cui abita Veronica Lario), Villa Gernetto a Lesmo (messa in vendita nel 2018), Villa Due Palme a Lampedusa, Villa Correnti a Lesa, sul Lago Maggiore e una residenza ad Antigua.

La salute: dal Covid alla scomparsa

Da tempo si parlava delle condizioni di salute dell’ex Cavaliere. Se nel 2019 era stato operato d’urgenza al San Raffaele di Milano per un’ernia inguinale incarcerata, come dichiarato dalle fonti ospedaliere, a settembre 2020 aveva contratto il Covid, rimanendo nel nosocomio (lavora anche il suo medico personale, il professor Zangrillo) per un lungo periodo. Tra marzo e aprile 2021 è tornato al San Raffaele altre due volte, per poi dichiararsi completamente guarito.