Appena diventate campionesse d’Europa per la 12esima volta, le Azzurre vanno a Tokyo con l’obiettivo di una medaglia. La dedica è già pronta: tutto ciò che il softball italiano ha fatto lo deve a Enrico Obletter, morto a febbraio per il Covid, a 62 anni.
Ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 sarà decisivo il talento che Erika Piancastelli ha ereditato dai genitori: papà Pier Andrea era ricevitore a Modena, mamma Loredana Auletta era nella Nazionale a Sydney 2000.
Hanno cominciato ad allenarla a 7 anni, adesso Erika ne ha 25 e 4 li ha passati in Louisiana, McNeese State University: «L’Italia non è l’America, qui i bambini non sanno neanche che esiste il softball». Che non è, come molti credono, la versione femminile del baseball: palla più pesante, mazza più leggera, campo più piccolo e soli 7 inning. Il fuoricampo però c’è: agli Europei le azzurre ne hanno fatti 23. Un record.