Chi ha vissuto gli anni ’90 non può dimenticarne il fascino indescrivibile. Non erano modelle, erano top model, di più: super model, un’espressione coniata proprio in quel decennio per designare le abitanti dell’Olimpo della moda. E, forse, a uno sguardo retrospettivo potremmo dire che non sembravano nemmeno donne in carne e ossa, ma creature statuarie provenienti da un altro pianeta. Tutte diverse, tutte bellissime. Ognuna con la sua storia da raccontare che una serie documenterà su Apple TV+ dal 20 settembre 2023.
Le top model anni ’90: la leggenda
In passerella gli stilisti esaltavano la loro diversità: nessuna pettinatura della collezione della sfilata le omologava, nessun abito “sovrastava” il loro corpo perfetto. Semmai il contrario: era il loro corpo sinuoso a rendere più appetibile l’abito. Una teoria vivamente caldeggiata da Gianni Versace che in primis ha lanciato il fenomeno sociale delle top model anni ’90. Oggi si direbbe fenomeno social, ma 30 anni fa i social network non c’erano. Non esisteva Internet, i filtri dello smartphone e la fotografia digitale (ma solo quella analogica). A dirla tutta, non si pensava nemmeno al ritocchino dal chirurgo che avrebbe distorto i loro lineamenti così caratterizzanti. Tutto ciò ha contribuito a creare il mito delle super modelle degli anni ’90.
Leggenda, sogno, gioia di vivere. Il tutto accomunato dal filo conduttore di una bellezza inarrivabile, di cui forse ce ne facevamo una ragione, proprio perché sapevamo che era frutto di Madre Natura. Il cui operato, in fondo, restava e resta incontestabile.
La docuserie di Apple TV+ sulle top model anni ’90
Il mito delle top model anni ’90 rivivrà nella docuserie “The Super Models” di Apple TV+ che, a partire dal 20 settembre 2023, ripercorrerà in quattro puntate la storia di 4 ragazze che, inconsapevoli del loro destino, si sono incontrate a New York. Da cui sarebbero partite per lasciare un’impronta inconfondibile nella scena della moda. Eccole in sintesi:
- Linda Evangelista, la camaelontica canadese, di origini italiane, che passava con nonchalance dal biondo platino al rosso fuoco e viceversa;
- Cindy Crawford, la ragazza di campagna dell’Illinois che ha sempre rifiutato di farsi rimuovere l’inconfondibile neo al lato sinistro della bocca;
- Naomi Campbell, la Venere Nera che svettava sulle passerelle dall’alto delle sue gambe flessuose;
- Christy Turlington, capostipite del concetto di sano collegato al fashion system.
Insieme a Claudia Schiffer e Kate Moss, formavano le Big Six delle top model. Linda, Naomi e Christy erano note, invece, come la Trinity delle super model. Non solo colleghe di sfilate e shooting fotografici, le super top erano anche amiche nella vita privata. Un aspetto che la docuserie di Apple TV+ intende raccontare, proprio a testimonianza del fatto che l’amicizia femminile spesso funge da supporto alla vita professionale. Le foto dell’epoca le ritraggono spesso abbracciate prima e dopo di calcare le passerelle, sorridenti nei party, o che si aiutano nel trucco tra un defilé e l’altro.
Le altre top model anni ’90
E poi c’era Helena Christensen, Stephanie Seymour, Elle MacPherson, Karen Mulder, Carla Bruni, Eva Herzigova, Amber Valletta, Yasmeen Ghauri, Nadja Auermann, e le compiante Stella Tennant e Tatjana Patitz. Tutte con un’incredibile personalità che emanava dal modo in cui indossavano gli abiti e sfilavano in passerella. Persino il trucco delle foto di copertina non riusciva a mascherare l’intensità dei loro volti, anzi la esaltava amplificandone l’effetto ipnotizzante. Certo, erano anni in cui l’industria della moda permetteva alle modelle di coltivare il loro talento davanti all’obiettivo della macchina fotografica. E che l’assenza di mezzi potentissimi di diffusione, come i social network per esempio, ha contribuito a fondarne il culto di star indiscusse della moda. Gli studiosi del costume hanno osservato che negli anni ’90 era tutto più lento, e non c’era il bisogno di volere tutto e subito o di arrivare ovunque in un click. E, quindi, c’era più tempo per costruire un mito. Il fascino delle top model di allora risentono di questa cultura che non tornerà più.
Le top model anni ’90 oggi
Cosa resta delle top model nella cultura odierna? Sicuramente va riconosciuto a loro (e a chi le ha supportate) il merito di aver dato un nome e un cognome a una figura che fino a qualche decennio prima era solo un manichino. È grazie a Linda e le altre se oggi esistono le brand ambassador, con le annesse evoluzioni socio-culturali (si pensi per esempio alle modelle portavoce di imperfezioni).
Restando alle quattro top model protagoniste della docuserie di Apple TV+, a più di 50 anni, Linda, Cindy, Naomi e Christy sono in prima linea come attiviste e imprenditrici. La Turlington, per esempio, è impegnata con Every Mother Counts, organizzazione no profit che si occupa della tutela della gravidanza e del parto sicuro di tutte le donne, una causa che ha preso a cuore dopo aver subito complicazioni in seguito al parto della sua prima figlia, nel 2003.
Cindy Crawford è attiva in vari programmi di beneficenza che la vedono coinvolta nella lotta contro il cancro.
Nella cultura e nei social
Quanto ai social, Instagram in particolare è popolato da centinaia di account nostalgici ricchi di foto delle modelle di quel periodo. Migliaia di foto patinate che contrastano con i visi omologati delle influencer di oggi (inclusivismo a parte). Tra gli estimatori, amministratori delle fan page delle modelle anni ’90, c’è chi arriva o a fotografare la rivista aperta sul servizio di moda che le ritraeva come protagoniste. E chi ripesca video introvabili o foto rare mai dimenticate.
Le protagoniste della serie Apple TV+: Linda Evangelista
Nasce il 10 maggio 1965 a St. Catharines, Ontario. Inizia a lavorare come modella da adolescente, ma è durante un concorso di Miss Teen Niagara che viene scoperta. Così nel 1984 si trasferisce a New York, ma è solo a partire dal 1988, quando il fotografo Peter Lindbergh le consigliò di tagliarsi i capelli, che diventa un’icona mondiale. Dopo un periodo di assenza totale dalle scene, negli ultimi anni è tornata alla ribalta perché su Instagram ha confessato il suo disagio profondo per esser stata sfigurata in seguito a un intervento fallito di criolipolisi.
Cindy Crawford, la top model healthy
Cindy Crawford è nata il 20 febbraio 1966 a DeKalb nell’Illinois. Lanciata come volto della casa di cosmesi Revlon, fu lo spot pubblicitario Pepsi del 1992 a consacrarla una stella del firmamento della moda. L’anno prima era apparsa agli Oscar 1991 con l’allora merito Richard Gere agli Oscar in uno splendido abito rosso Versace, rimasto nella storia. Oggi le sue orme sono calcate dalla figlia Kaia Gerber che dalla madre ha ereditato la classe innata.
Naomi Campbell, la Venere Nera
Naomi Campbell (Londra, 22 maggio 1970) è stata scoperta all’età di 15 anni mentre studiava danza classica all’Italia Conti Academy of Theatre Arts di Londra. Il suo inconfondibile viso triangolare, il fisico satuario e gli incantevoli occhi a mandorla verde nocciola la distinguono, facendole meritare l’appellativo di Venere Nera. È stata la prima modella di colore a comparire sulla copertina di Vogue.
Christy Turlington, il volto del XX secolo
Di padre statunitense e madre salvadoregna, Christy Turlington nasce a Walnut Creek in California il 2 gennaio 1969. È stata scoperta a 14 anni mentre andava a cavallo. Oltre a sfilare e posare per i fotografi, la Turlington ha conseguito una laurea in religione comparata e filosofia orientale. Il Metropolitan Museum of Art l’ha dichiarata “il volto del 20° secolo”.