Come sempre, con la primavera è sbocciata anche l’allergia.
10 milioni di italiani in questi giorni stanno accusando i sintomi più classici: occhi rossi, starnuti, lacrimazione e difficoltà respiratorie, sintomi che peggiorano in caso di asma.
“In ritardo, ma sono arrivate tutte insieme” avverte il Dr Francesco Loperfido, responsabile del servizio di Oftalmologia generale presso l’Unità Operativa di Oftalmologia e Scienze della Visione dell’Ospedale San Raffaele di Milano e consulente della Commissione Difesa Vista: “A provocarle principalmente sono i pollini, appartenenti alla famiglia degli allergeni, che entrano in contatto con l’organismo”.
I pollini allergizzanti diffusi sono quelli della famiglia di: graminacee (come grano e cereali commestibili, fiori di campo), compositae (sono numerosissime, circa 20.000 specie tra cui ambrosia, arnica, calendula e la maggior parte dei fiori di campo, betulaceae (betulla, nocciolo, carpino), urticaceae (parietaria, ortica), salicaceae (salice e pioppo), oleaceae (ulivo, frassino, gelsomino), cupressacee (cipresso, sequoia).
Le allergie non compaiono contemporaneamente su tutto il territorio nazionale. Esiste infatti un bollettino dei pollini che analizza l’impatto delle fioriture in ogni singola regione.
“Potremmo fare una mappa dell’Italia dividendola in tre aree: nord, centro e sud” continua Loperfido. Nell’Italia settentrionale, per esempio, bisogna stare attenti alla fioritura delle betullaceae nei primi mesi dell’anno. Il periodo maggio – luglio è quello delle urticaceae; le salicaeae sono diffuse in marzo e aprile e la graminaceae da maggio fino a settembre.
Attenzione agli occhi: nei casi più acuti di allergia sarebbe meglio sospendere per un certo periodo l’utilizzo delle lenti a contatto e sostituirle con gli occhiali da vista. Vietato grattarsi gli occhi: “Strofinare gli occhi libera istamina, che aumenta il prurito”, dice Loperfido. “Inoltre il soggetto allergico solitamente ha una lacrimazione scarsa. La meccanica dello strofinamento potrebbe anche provocare delle lacerazioni alla cornea”.
Meglio intervenire con un collirio al cortisone e utilizzare collirii antiallergici per 15 giorni prima della prevista fioritura. “Tenendo conto che quest’anno la primavera è sbocciata con leggero ritardo, molte fioriture si sono sovrapposte“, commenta Loperfido.
I pollini poi sono trasportati dall’aria è quindi è difficile evitare il contatto. Per proteggere gli occhi, indossare occhiali da sole può servire come protezione. Inoltre è un buono schermo per la fotofobia, il fastidio verso la luce, che è uno dei problemi che sviluppa il soggetto allergico” conclude Loperfido. Senza contare che toccarsi gli occhi con le mani può esporci facilmente ai microbi che creano infezioni fastidiose come la congiuntivite.