Cosa è il Tantra
Cosa è il tantra e cosa significa? Spesso lo confondiamo con il kamasutra, ma in realtà si tratta di due cose ben diverse. Altro dettaglio: spesso parlando di tantra tendiamo a ridurre tutto al sesso tantrico, mentre invece il discorso è molto più ampio.
Tantra è una parola in sanscrito che significa letteralmente “telaio” (ma può significare anche “dottrina”), che va a identificare un insieme di insegnamenti spirituali ed esoterici, e relativi testi, che caratterizzano la tradizione religiosa indiana. Spesso di parla anche di tantrismo: siamo di fronte a un campo davvero vastissimo, che coinvolge più di una religione (induismo, buddismo, gianismo e non solo) e anche un’area geografica differenziata e ampissima (non solo India, ma anche Cina, Giappone e vari aree dell’Estremo Oriente).
Insomma, difficile approfondire un tema così vasto e così lontano dal modo di pensare e dalle tradizioni occidentali.
Tantra e sesso
Ma allora perché il tantra è così collegato al sesso? Perchè si parla di amore tantrico? Sembra che in alcuni filoni del tantrismo fossero utilizzati dei riti sessuali. A ciò si aggiunge che la “filosofia” tantrica si presta ad aprire nuove modalità di vivere il sesso molto più “olistiche” rispetto ai nostri rigidi parametri.
Si parte dal presupposto che il piacere sessuale che il nostro corpo è in grado di provare, è potenzialmente illimitato. Ma come fare a passare dalla teoria alla pratica e migliorare non solo l’orgasmo, ma la qualità erotica del sesso?
«Un primo passo – spiega Sara Padovano, sessuologa e psicoterapeuta – può essere quello di sbloccare il nostro corpo in modo da far fluire l’energia sessuale liberamente, con alcuni esercizi di sex fitness. Un altro aiuto, poi, può essere quello di cambiare approccio alla sessualità, concentrandosi meno sulla performance e sul raggiungimento del risultato finale, per godere dell’esperienza erotica nella sua totalità».
In una delle metafore utilizzate dal tantra, il corpo è come un tamburo: cosa può farlo suonare più o meno forte?
«Non dipende dal battacchio, ma dalla struttura stessa del tamburo, e anche dalla consapevolezza che quel corpo ha di essere uno strumento o addirittura un’intera orchestra – spiega Sara Padovano – il piacere che proviamo quindi non dipende tanto dal partner, ma da noi: più ci conosciamo e abbiamo consapevolezza profonda di chi siamo e del nostro corpo, più il nostro suono sarà forte, e il piacere intenso».
Ma qual è la chiave per accedere a questo tipo di sensazioni? Ecco le 4 chiavi del piacere
Sesso tantrico
«Secondo il tantra esistono 4 chiavi per superare i limiti psicofisici del piacere, ovvero:
- l’attenzione,
- il movimento e il ritmo,
- il suono,
- il respiro.
Non si tratta di cercare il partner o la situazione giusta, ma di guardare dentro sé stessi ed espandere la propria energia sessuale. Aprendo una porta per volta possiamo arricchire la nostra vita affettiva e sessuale» spiega l’esperta.
Ma come si fa? «Il nostro corpo è naturalmente dotato delle 4 chiavi del piacere: bisogna solo imparare a farle girare nel modo giusto, per aprire l’accesso a una nuova dimensione erotica».
L’attenzione o consapevolezza corporea
La prima chiave del piacere è l’attenzione, intesa come consapevolezza corporea – afferma la sessuologa – Usare questa chiave vuol dire imparare ad ascoltare il proprio corpo, prima in separata sede, poi insieme al partner». In che modo?
Ad esempio, con questo esercizio, suddiviso in tre momenti.
«Innanzitutto chiudi gli occhi, metti una musica rilassante e metti a fuoco le varie parti del corpo: piedi, gambe, bacino, collo… Chi ha difficoltà può fare dei piccoli movimenti per prendere contatto. Poi, cerca di capire come stanno tutte le parti del tuo corpo, di sentirle – spiega l’esperta –
La seconda parte dell’esercizio invece riguarda l’emotività: che emozioni, che sentimenti, che clima c’è dentro di me? Dove sento quel sentimento o questa emozione? Che cosa c’è, in quel punto?».
In ultimo, concludi l’esercizio componendo delle visualizzazioni mentali che partano da questo pensiero: “se fossi su un treno e vedessi i miei pensieri passare, quali sarebbero e cosa direbbero di me?”.
«Durante il rapporto sessuale dobbiamo prestare attenzione al nostro corpo, alla zona di contatto della nostra fisicità con l’altro, e alla sensazione corporea che ne deriva – spiega la sessuologa – Resta in quella sensazione, non seguire i pensieri, soprattutto quelli che iniziano con “dovere” (ad es. dovrei essere più eccitata ecc…). Piuttosto, fatti questa domanda: “cosa sento nel mio corpo quando faccio l’amore?“».
Il movimento e il ritmo
La seconda chiave del piacere è rappresentata da movimento e ritmo, ed è quello che secondo il tantra permette il circolo dell’energia. Per questo è importante muoversi insieme al proprio partner, così da sbloccarle, soprattutto al livello del bacino.
«Per armonizzare il tuo ritmo con quello del partner, puoi provare con l’esercizio della bicicletta: mettetevi sedere contro sedere, tenetevi per le mani e iniziate a pedalare – suggerisce la sessuologa – Il primo step è imparare a muoversi insieme; poi bisogna sincronizzarsi in modo da trovare un ritmo condiviso. Osservate quanto tempo ci mettete a trovarlo, chi tra i due conduce, chi rallenta, chi fa fatica a star dietro. Infine, provate qualche variazione sul tema: mentre pedalate, fate dei movimenti (come inarcare la schiena), giovate a trovare il ritmo e poi variate lo schema. Durante l’amplesso ognuno dovrebbe potersi muovere in totale libertà».
Durante l’esercizio, provate a mettere in sottofondo della musica body jazz, per imparare a muovervi anche da soli, e così da sciogliere il corpo (prima il collo, poi le spalle, scendendo progressivamente) e prepararlo ad seguire tutte le forme del piacere.
Il suono
«La terza chiave del piacere è la voce, con tutte le sue vibrazioni e sonorità – spiega la sessuologa – Le emissioni vocali e i suoni che escono dalla gola, infatti, liberano la mente, sbloccano il torace e il ventre (bacino), e quindi il piacere. Non trattenerle (non è obbligatorio “gridare”), lasciale fluire nel corpo e poi fuoriuscire dalla gola, con naturalezza: è autoeccitante, e aiuta a mettere in circolazione le energie sessuali».
Il respiro
«La quarta chiave del piacere è il respiro, che secondo il tantra, può essere anche il modo più subdolo per inibire il piacere e l’eccitazione, perché se il respiro è corto o poco profondo, non ossigeniamo bene il nostro corpo: è come partire in quarta, ma con il freno a mano tirato.
Imparare a respirare bene, profondamente, quindi, è fondamentale» ad esempio con questo semplice esercizio: «Il respiro deve essere morbido e circolare. Mentre inspiri, conta fino a 6, trattieni per altri 6 e rilascia, sempre contando fino a 6, perché le fasi del respiro devono essere simmetriche. Se ci si esercita in questo modo, inizia a cambiare non solo la respirazione, ma anche il modo in cui si percepisce il proprio corpo – suggerisce l’esperta – Quando si è in coppia, poi, come per i movimenti, è importante sincronizzare il respiro con quello del partner, perché questo permette a tutta l’energia di circolare e di amplificare le sensazioni». E anche le emozioni: secondo la filosofia orientale, compiendo 3 respiri profondi quando abbracci una persona a cui vuoi molto bene, raddoppi la tua felicità.
Alcuni uomini potrebbero essere un po’ scettici a provare il sesso tantrico, che propone un approccio alla sessualità diverso da quello “occidentale”. Come fare a convincerlo? «Invece di tanti discorsi, può essere utile una modalità ludica e che possa dare piacere immediato. Ad esempio iniziando con un massaggio sensuale, prendendosi del tempo per esplorare la sensorialità. E poi, conducilo in questa nuova dimensione erotica, calandoti nel ruolo di geisha»: sii certa che si affiderà alla tua guida.
Se vuoi saperne di più su come fare un massaggio sensuale, leggi l’articolo Massaggio erotico: come si fa? Comincia da qui a creare una situazione di massimo relax ed eccitazione per vivere un’esperienza erotica unica.