Nei biscotti, nelle marmellate o nelle caramelle lo zucchero ce lo aspettiamo. Ma nelle salsicce e nell’impanatura delle cotolette proprio no. Strano ma vero, è questo l’additivo più usato nell’industria alimentare, anche nei prodotti salati, per correggere il gusto, addensare e conservare. L’elenco è lungo: si va dalle passate di pomodoro ai minestroni pronti, dalla maionese al prosciutto cotto.
«È così che, senza esserne consapevoli, ingeriamo grandi quantità di saccarosio, che fa continuamente salire la glicemia e ci espone al rischio di obesità, diabete, problemi cardiaci, fino ad alcuni tipi di tumore» spiega Luca Speciani, medico e alimentarista. In alternativa, l’industria, soprattutto nei prodotti light, usa i dolcificanti artificiali, tra cui l’acesulfame K (E950), l’aspartame (E951) e la saccarina (E954). Ma le cose non vanno meglio. «Gli edulcoranti, infatti, aumentano lo stimolo della fame e quindi inducono a mangiare di più» spiega l’esperto.
La soluzione più wellness? Abituarsi, piano piano, al sapore vero e autentico della tisana, del tè o di altri alimenti, evitando per quanto possibile di dolcificare.