Nel 1997 l’agopuntura è stata ufficialmente approvata come terapia per alcune forme di dolore dal National Institutes of Heath, il più prestigioso ente scientifico americano.
La rivista «NeuroImage» poi, ha recentemente pubblicato uno studio delle università inglesi di Londra e Southampton su 14 pazienti con forti dolori da cefalea trattati con agopuntura. Si tratta di una rivista che accetta solo studi in cui sia possibile dimostrare l’effettivo verificarsi di qualsiasi attività del cervello attraverso i moderni strumenti d’indagine oggi disponibili, come TAC, risonanza magnetica e PET.
I ricercatori inglesi hanno dimostrato che l’agopuntura mette in moto un’area cerebrale implicata nella modulazione del dolore, insieme ad altre regioni cerebrali implicate nel sistema del piacere. L’agopuntura fa cioè provare piacere e sollievo, proprio come quando si mangia un cibo di cui si è particolarmente golosi.
Tutte queste aree non erano invece attirate nella stessa misura se veniva praticata un’agopuntura “placebo”, effettuata posizionando gli aghi in punti non adatti ad alleviare il dolore. Ciò vuol dire che l’agopuntura è realmente efficace.
Se si fosse trattato di semplice “suggestione”, le aree cerebrali si sarebbero dovute attivare sempre allo stesso modo.
Se poi venivano usati addirittura aghi senza punta, percepiti dai pazienti come pizzicotto, l’attivazione era ancora minore.
La conclusione degli autori è stata che l’agopuntura esercita uno specifico effetto sulle aree di controllo del dolore, mentre le aspettative del paziente circa i suoi effetti benefici vanno ad agire su altre aree cerebrali accessorie, ma non sono fondamentali per calmare il dolore.
Negli studi, l’agopuntura va confrontata con i farmaci, ed è proprio in questo confronto che il trattamento con agopuntura delle donne emicraniche ha dimostrato la sua efficacia nel prevenire gli attacchi, riducendoli in intensità e frequenza meglio di alcuni farmaci indicati per la profilassi dell’emicrania, come la flunarazina.
Questa prova arriva dall’ospedale Sant’Anna di Torino, dove c’è l’unico Centro cefalee ufficialmente abilitato per la cura del mal di testa nella donna.