La scarpetta lasciamola alle magre
Ce l’hanno inculcato probabilmente sin da piccole: se mangi la pasta non mangiare il pane, e viceversa. Lo stesso per quanto riguarda pasta e patate o pane e patate.
La motivazione di questo diktat alimentare, fondata, è che un pasto del genere presenta un quantitativo di amidi eccessivo e un mancato apporto proteico, a meno che la pasta non sia condita con un sugo di carne, pesce o legumi.
In ogni caso, meglio fornire all’organismo un quantitativo equilibrato di carboidrati, senza eccedere. Il carboidrato è comunque uno zucchero e, come tale, va ad incidere sull’apporto calorico del pasto e sul suo indice glicemico.
Inoltre, il lievito del pane associato ad altri carboidrati, può provocare gonfiore addominale e senso di pesantezza. Non da meno, il problema sonnolenza: se in pausa pranzo consumate un piatto di spaghetti e un panino, dovrete lottare con un bisogno impellente di siesta.
L’effetto sonnolenza di un surplus di carboidrati, è dato dalla serotonina contenuta negli zuccheri. Sempre per colpa-merito della serotonina, però, una “bomba” di carboidrati potrebbe far impennare l’umore verso l’alto. Ma attenzione, è un effetto assolutamente momentaneo!
In conclusione, quindi, pane e pasta insieme non fanno male alla salute (eccetto che per i diabetici) ma non sono il top per linea e mente lucida. Meglio scegliere e, comunque, optare sempre per i carboidrati integrali: l’indice glicemico, perlomeno, rimarrà entro limiti accettabili.