Seppur misconosciuto o trattato in modo sintomatico (una caramella salva-alito può risolvere temporaneamente il problema), l’alito cattivo è una condizione da non sottovalutare, poiché potrebbe rappresentare un sintomo di altre problematiche nascoste.
Per eseguire un’autoanalisi dell’alito, è sufficiente posizionare uno specchio davanti alla bocca e alitare profondamente il respiro, annusando successivamente le piccole goccioline formatesi sulla superficie dello specchio, oppure alitare nella mano posizionata davanti alla bocca.
Fermo restando la necessità di un consulto medico specialistico che consenta di effettuare indagini più approfondite, a seconda dell’odore percepito è possibile individuare le cause dell’alito cattivo e ricorrere a rimedi naturali specifici.
Alito cattivo con odore acido ammoniacale
Di cosa si tratta?
Un odore acre e acido è sintomo di una alterazione del ph in tutta la struttura, con una predisposizione alla formazione batterica.
Qual è la causa?
La causa è prevalentemente di natura alimentare e spesso coincide con patologie a carico del sistema digestivo come ernia iatale, reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcere gastriche.
Cosa fare?
Assumere enzimi digestivi (si trovano comunemente in erboristeria e farmacia) che regolano e migliorano l’assorbimento degli alimenti agevolandone la decomposizione e lo smaltimento.
Assumere contemporaneamente un leggero correttore del ph (esistono numerose polveri che hanno questo scopo): è sufficiente mezzo cucchiaino prima dei pasti per riportare il ph a valori ottimali e migliorare tutte le funzioni dello stomaco.
Alito cattivo con odore di bile
Di cosa si tratta?
Un alito e un sapore amaro in bocca sono spesso sintomi che corrispondono ad una disfunzione più o meno importante della cistifellea (organo delegato alla produzione biliare).
Qual è la causa?
La causa può essere di natura alimentare (eccesso o incapacità metabolica dei grassi) o disfunzionale (disturbo da scarsa o eccessiva produzione di bile).
Cosa fare?
Nell’attesa di un opportuno intervento di controllo, per migliorare la funzione biliare è consigliabile un buon depurativo a base di piante colagoghe e coleretiche, che favoriscono l’aumento della produzione della bile e lo svuotamento della cistifellea.
Tra le innumerevoli piante depositarie di questa capacità rientrano Curcuma, Tarassaco e Rafano, Cardo mariano.
Per usarle in modo adeguato, è possibile assumere ogni mattina una tisana di Tarassaco foglie e Cardo mariano foglie in parti uguali.
Alito cattivo per tossine a carico del polmone
Di cosa si tratta?
Quando siamo eccessivamente sovraccarichi di tossine, il nostro organismo fatica a eliminarle. I polmoni, con il loro lavoro di ossigenazione, quando sono sovraccarichi possono rilasciare un fiato (non più alito) estremamente cattivo, provocando la classica alitosi che si sente anche a distanza.
Qual è la causa?
Generalmente la causa è da ricercare nel sovraccarico farmacologico o nell’età, quando il rigenero è più lento quindi con maggiore stasi. Non a caso, questa tipologia di alitosi è comune nei soggetti anziani o ammalati.
Cosa fare?
Oltre ad un controllo generale, è consigliabile operare una profonda depurazione e ossigenazione. A questo proposito possono costituire un aiuto prezioso le alghe, in particolare Spirulina, Clorella e Klamath, che grazie alla ricchezza in clorofilla (sostanza prodotta dalle piante verdi), dispongono di una marcata proprietà ossigenativa.
Tre o quattro compresse ai pasti possono essere sufficienti.
Alitosi da denti cariati o gengivite
Di cosa si tratta?
Spesso è sufficiente un dente sanguinante o una carie per causare un alito sgradevole, soprattutto qualora non si esegua una scrupolosa pulizia della bocca dopo i pasti.
Qual è la causa?
La saliva acida aumenta l’alito cattivo, predispone a piorrea e tartaro, e rilascia sgradevoli odori di decomposizione.
Cosa fare?
Prendersi cura dell’igiene della bocca è naturalmente il sistema più corretto per migliorare il problema, ma anche l’utilizzo di alcune gocce di olio essenziale di Timo ed Eucalipto diluiti in poca acqua tiepida, aiuta a correggere lo stato batterico. È inoltre consigliabile, una volta al giorno, aprire una capsula di fermenti lattici (es. Lactobacillo acidophilus) e frizionare le gengive.