Il nichel (simbolo chimico Ni) è un metallo con caratteristiche chimico-fisiche simili ad altri importanti metalli come lo zinco e il rame. È ampiamente utilizzato nell’industria, in particolare per la preparazione delle leghe caratterizzate da resistenza al calore e alla corrosione (batterie, parti di macchinari, fili, parti elettriche) e anche per la placcatura di oggetti di uso comune.
La maggior parte degli oggetti con i quali veniamo in contatto quotidianamente sono composti da nichel: bigiotteria, orologi, cellulari, maniglie, cerniere, stoviglie, pentole, accendini, forbici, aghi, batterie, coloranti, materiale elettrico, ceramiche, parti metalliche di occhiali.
Lo si trova anche in molti cosmetici, come ad esempio tinture per capelli, permanente, cerette, creme viso, shampoo, dentifrici, trucchi, pre e dopo barba ecc. A causa del diffondersi delle dermatiti da contatto, sempre più prodotti di bellezza sono formulati senza nichel.
Fonti insospettabili di nichel sono l’acqua del rubinetto, a causa delle tubature in metallo e il fumo di sigaretta; ma anche alcuni cibi industriali (come quelli ricchi di grassi idrogenati) e alcuni vegetali. Nel primo caso dipende dalla lavorazione industriale, nel secondo dal terreno di coltivazione.
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![Dermatite da contatto al nichel](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2016/01/4303165-Dermatite-da-contatto-al-nichel-700x545.jpg)
Sintomi allergici
Oltre alla dermatite da contatto, l’esposizione al nichel può provocare: prurito, asma, bronchite, ulcere cutanee, angioedema, dermatite nelle zone flessorie, vari tipi di sfoghi della pelle.
Altri sintomi meno specifici dell’allergia al nichel sono:
– disturbi intestinali
– crampi addominali
– emicrania
– sofferenze a carico del fegato e dei reni, che potrebbero essere costretti a smaltire un eccesso di tossine da un intestino troppo permeabile a causa del nichel
– gastriti e reflusso gastroesofageo
– disturbi dell’umore: il nichel, irritando la mucosa intestinale, potrebbe interferire nella produzione di neuropeptidi
– artrite (sono in atto studi sulla relazione tra nichel e artrite reumatoide)
![Bigiotteria in nichel](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2016/01/4303163-Bigiotteria-in-nichel-700x545.jpg)
Il contatto con la bigiotteria
Le dermatiti da contatto causate dal nichel sono un classico fenomeno allergico e si stima che il 10% della popolazione femminile ne sia affetta a causa dell’utilizzo di oggetti di bigiotteria.
L’allergia al nichel si diagnostica attraverso i test allergologici convenzionali (i patch test), prescritti dal medico curante e da effettuarsi in un centro allergologico.
La terapia primaria consiste nell’evitare il contatto gli oggetti “colpevoli”: la dermatite da nichel può essere il campanello di allarme di un accumulo di metallo nell’organismo e su questo bisogna intervenire.
![Cause dell'allergia al nichel](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2016/01/4303178-Cause-dell-allergia-al-nichel-700x545.jpg)
Le cause dell’allergia
Per quanto riguarda l’eziologia, le cause dell’allergia al nichel sono imputabili ad una maggiore sensibilità del sistema immunitario a questo metallo. Anche lo stress psico-fisico e le variazioni stagionali possono influire sulla manifestazione allergica.
I fumatori assumono una maggiore dose di nichel tramite i loro polmoni.
Tutti i sintomi elencati nella pagina precedente dipendono dalla dose del metallo assunto; inoltre, non è stato ancora potuto stabilire la dose minima di nichel tollerata dai soggetti sensibili.
In media, l’intervallo di tempo tra l’ingestione del nichel e la comparsa di sintomi varia da 1 a 24 ore.
![Diagnosi dell'allergia al nichel](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2016/01/4303162-Diagnosi-dell-allergia-al-nichel-700x545.jpg)
Come si diagnostica l’allergia al nichel
Attraverso i patch test, cioè piccoli cerotti contenenti le sostanze allergiche che vengono applicati sulla spalla del paziente. Dopo 72 ore, questi cerotti vengono rimossi per valutare l’eventuale reazione cutanea locale: se in corrispondenza del cerottino a base di nichel lascia una chiazza di cute arrossata, la diagnosi di allergia al nichel è positiva.
È importante sapere che la quantità di allergeni, usata a fini diagnostici, è talmente esigue da risultare priva di rischi anche nei casi di forte sensibilità alla sostanza.
![Alimenti da evitare se si è allergici al nichel](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2016/01/4303166-Alimenti-da-evitare-se-si-e-allergici-al-nichel-700x545.jpg)
I cibi da evitare
Cacao, cioccolato, legumi freschi e secchi (i ceci sembrano più tollerati), cereali, farina di mais, farina e prodotti integrali, noci, mandorle, spinaci, asparagi, pomodoro intero e concentrato, margarina, pere, lievito chimico, liquirizia, funghi, lattuga, grano saraceno, pasta sfoglia, alimenti in scatola, aringhe, ostriche, acciughe, té.
![Cibi tollerati dagli allergici al nichel](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2016/01/4303164-Cibi-tollerati-dagli-allergici-al-nichel-700x545.jpg)
Cibi permessi
Carne bianca e rossa, pesce (ad eccezione di quello precedentemente elencato), patate, uova, latte, formaggi, agrumi, mele.
Cibi abbastanza tollerati
Pasta e pane con farina 00, cetrioli, melanzane, peperoni, zucca rossa, zucchine, marmellate, cavoli, carote, banane, cipolla. Il motivo? Questi alimenti contengono poche quantità di nichel.
![Come si cura l'allergia al nichel](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2016/01/4303179-Come-si-cura-l-allergia-al-nichel-700x545.jpg)
Come si cura l’allergia al nichel
Essendo una reazione del sistema immunitario, non è curabile. Il mezzo migliore per evitare manifestazioni allergiche è stare alla larga dall’allergene, anche se non sempre è prevedibile.
Se la reazione allergica dovesse essere particolarmente violenta, il medico può prescrivere creme per uso topico a base di corticosteroidi o pastiglie contenenti antistaminici.
A fini preventivi, un suggerimento utile è quello che si può attuare in cucina: meglio evitare pentole smaltate, in teflon, in alluminio. Usare invece solo stoviglie di vetro, acciaio inox 100%, vetroceramica proprio per evitare che le sostanze acide contenute nei cibi favoriscano la dissociazione e, quindi, il rilascio del nichel dagli utensili usati.