Arnica: proprietà, usi e benefici sul corpo
L’Arnica è un’erba medicinale conosciuta con il nome di “erba delle cadute“, un chiaro riferimento al suo utilizzo nell’ambito della cura del dolore causato da traumi (come lividi ed ematomi) o legato all’affaticamento muscolare (come crampi e indolenzimento).
L’arnica mette d’accordo tutti. È uno dei pochi rimedi naturali consigliati anche da molti farmacisti e medici tradizionali. Anche i pediatri la consigliano perché può essere somministrata con la massima tranquillità anche ai bambini.
L’azione antinfiammatoria e analgesica di questa pianta può trovare impiego in molte situazioni: per esempio nel ridurre gli effetti dell’estrazione di un dente oppure per contrastare il “mal di ossa” tipico dell’influenza.
Per saperne di più, segui i consigli dell’esperto Bruno Brigo, medico specialista in terapia fisica e riabilitazione ed esperto di terapie naturali.
E’ un mix di sostanze antinfiammatorie e analgesiche
«L’arnica ha il grandissimo vantaggio di contenere un mix di potenti sostanze antinfiammatorie e analgesiche come i lattoni sesquiterpenici, particolari composti aromatici, e i flavonoidi.
«È la panacea dei traumi: accelera la guarigione senza dare effetti collaterali» afferma Bruno Brigo. «Il suo effetto è talmente portentoso che in versione omeopatica agisce persino a livello emotivo, aiutando a superare paure e stati di shock» aggiunge l’esperto.
Si presenta in varie forme, ciascuna adatta a diverse situazioni. Conosciamo meglio le sue proprietà e impariamo ad usarla per apportare benefici al nostro corpo.
I granuli
Gomito del tennista, cadute, tendiniti. Se fai sport usa l’arnica prima e dopo lo sforzo: migliora l’efficienza fisica e quando ci si allena protegge da traumatismi o sovraccarichi muscolari.
«Consiglio di prendere Arnica 7CH, 5 granuli prima e dopo l’attività fisica, e di fare la cura a cicli di 20 giorni» consiglia il dottor Brigo.
Come defaticante, dopo lo sport, invece, punta sugli oli da massaggio o da bagno a base di questo fiore.
L’arnica in gel
Ti sei slogata una caviglia o hai preso una brutta botta?
«L’arnica accelera il riassorbimento dell’ecchimosi, sgonfia e calma il dolore» afferma Brigo. «Prendi subito 5 granuli di Arnica 5CH, poi ogni due ore finché il male è forte e dirada fino a tre volte al giorno. Se hai avuto anche un forte spavento aggiungi una monodose di Arnica 30 o 200 CH». Poi spalma sulla parte un unguento o un gel in concentrazioni del 10 per cento. «Le più efficaci sono le preparazioni ricavate da tutta la pianta, quelle che hanno la scritta “planta tota”» spiega Claudia Mattiello, farmacista. «Da non usare solo se ci sono escoriazioni o ferite aperte: altrimenti si rischiano irritazioni».
I cerotti o le pomate
Hai presente quella sensazione di ossa rotte che ti inchioda a letto quando hai l’influenza o i reumatismi? «Questo senso di indolenzimento si affronta bene con i preparati a base di arnica che rilassano i muscoli» dice Brigo. «Si può usare Arnica 7CH se il dolore è localizzato a una zona ristretta o 30CH se fa male dappertutto. Le dosi sono cinque granuli ogni due ore, per poi passare man mano che migliora a tre volte al giorno. Accompagna i granuli con pomate o cerotti riscaldanti a base della sola pianta (in concentrazione al 30 per cento) o in associazione con canfora e artiglio del diavolo».
Il tubo monodose e le compresse
«L’estrazione di un dente o l’inserimento di un impianto comportano sanguinamento, gonfiore e infiammazione. L’arnica riduce notevolmente gli effetti del trauma e può risparmiare farmaci come gli antibiotici. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato sul Journal of Oral and Maxillofacial Surgery» dice Piero Nobili, responsabile del reparto di odontoiatria biologica all’Istituto stomatologico di Milano. Prendi un tubo dose di Arnica 200CH il giorno prima della seduta e, il giorno stesso, una compressa ogni tre ore di Arnica compositum.
Le gocce
«Ogni intervento comporta un trauma fisico ma anche emotivo» dice Salvatore Piraneo, chirurgo al reparto di Medicina d’urgenza dell’Ospedale Sacco di Milano ed esperto di terapie naturali. «L’omeopatia agisce su entrambi i fronti: prima di entrare in sala operatoria minimizza lo stress e rafforza l’organismo, dopo l’intervento attenua i sintomi dolorosi e migliora il decorso postoperatorio».
Il passepartout omeopatico da prendere sempre è Arnica 1000K: combatte lo shock emotivo ed è un ottimo antinfiammatorio. Le dosi: 4-5 gocce due volte al giorno sotto la lingua a partire da un paio di giorni prima dell’intervento e proseguendo per tutta la settimana successiva.
Il kit a base di arnica da tenere in casa
Nella farmacia casalinga non dovrebbe mai mancare una crema a base di arnica: è perfetta contro i doloretti e i bernoccoli dei bambini. Uno studio tedesco ha provato che ha un’efficacia analgesica pari ai più comuni gel antinfiammatori, quelli a base di Diclofenac. Contiene anche estratti come l’Hypericum che aiuta la riparazione dei tessuti.
Per ogni emergenza è bene mettersi in borsetta o tenere in macchina questi due tubetti di granuli: Arnica 5CH da prendere subito in caso di distorsioni, cadute, botte, schiacciamenti (tipo dito nella portiera) in dosi di 5 granuli anche ogni due ore, e una monodose di Arnica 30CH o 200CH che agisce sullo shock, favorendo la calma.