Nei Paesi occidentali è un problema respiratorio in aumento, e ciò ha fatto avanzare alcune ipotesi sulla la sua origine ambientale, e non solo relativa alla predisposizione genetica
In caso di sospetto di asma, il primo suggerimento è quello di rivolgersi al proprio medico curante, il quale indirizzerà il paziente verso lo specialista delle vie aeree, cioè lo pneumologo. L’esame indicato per accertare la diagnosi è la spirometria, che misura il passaggio dell’aria dalla bocca al polmone e viceversa. Purtroppo si fanno poche spirometrie e spesso la diagnosi di ostruzione bronchiale è ritardata anche di anni.
Tuttavia quando non è in corso una crisi asmatica la spirometria può risultare normale. Allora si procede con un test che simula l’arrivo di uno stimolo che provoca l’asma: il test di broncostimolazione con metacolina. Se il test risulta positivo è molto probabile che si tratti di asma. Se negativo l’asma è praticamente esclusa.
La diagnosi delle possibili cause di asma viene poi effettuata con i test allergici e la visita dall’otorinolaringoiatra. Spesso infatti rinite, asma e allergia sono associate e per un buon controllo della malattia asmatica è necessario curare anche le altre componenti.