Tra i disturbi alla tiroide c’è l’ipotiroidismo. L’ipotiroidismo, secondo la definizione delle Linee Guida del SSN, è una condizione caratterizzata da un rallentamento generale delle funzioni metaboliche per insufficiente azione degli ormoni tiroidei sui tessuti.
Tiroide: i cibi per l’ipotiroidismo
L’alimentazione gioca un ruolo molto importante nel funzionamento della tiroide. In particolare, è stato studiato che la carenza di zinco e selenio può portare ad una ghiandola tiroidea pigra. L’ideale sarebbe mangiare cibi ricchi di zinco e selenio, come ad esempio verdure e pesce.
Fondamentalmente non c’è la necessità di seguire una vera e propria dieta, in quanto le diete indicate in rete che promettono di incrementare la funzionalità tiroidea aggiungendo o eliminando determinati cibi non trovano riscontri dal punto di vista scientifico.
Tiroide: gli integratori
Ciò che è importante, oltre all’ovvia assunzione dei farmaci sostitutivi dell’ormone tiroideo normalmente prescritti dal proprio specialista, è che certi elementi (sia cibi che integratori che farmaci) possono rallentare o diminuire l’assorbimento dell’ormone sintetico della tiroide. Tra questi vi sono:
– Integratori di ferro o integratori di vitamine contenenti ferro
– Integratori di calcio
– Farina di semi di soia
– Idrossido di alluminio (o allumina), un antiacido popolare
– Alcuni composti per la riduzione del colesterolo, come la colesterolamina ed il colestipol.
I cibi da limitare
Considerando inoltre la correlazione tra lo iodio e l’ipotiroidismo si possono evidenziare una serie di alimenti che andrebbero limitati, come:
– semi di rapa
– cavolo
– cavolini di Bruxelles
– broccoli
– cavolfiori
– patate dolci
– maizena
– fagioli di lima
– soya e miglio perlato.
Ma quali alimenti portare in tavola per gli effetti benefici sulla tiroide?
I cibi amici della tiroide: pesce
Gli acidi grassi Omega-3 contenuti nel pesce grasso come il salmone, la trota, il tonno e le sardine rendono questo alimento una scelta eccellente per il pranzo o la cena degli ipotiroidei.
L’ipotiroidismo non curato può aumentare il rischio di malattie cardiache a causa di alti livelli del colesterolo cattivo (LDL). Gli Omega-3 sono noti per diminuire l’infiammazione e ridurre il rischio di malattie cardiache.
Il pesce è anche una buona fonte di selenio,nutriente utile per il buon funzionamento della tiroide.
Patate
Ricche di selenio, le patate contribuiscono al buon funzionamento della tiroide.
Se si soffre di ipotiroidismo conclamato è bene limitare il consumo di verdure crocifere, come i broccoli e cavoli poiché possono bloccare la capacità della tiroide di assorbire lo iodio, un elemento essenziale per la normale funzione tiroidea.
Alghe
Le alghe ha un’alta concentrazione di iodio, un nutriente essenziale per la funzione tiroidea. Lo iodio è infatti il precursore della produzione dell’ormone tiroideo.
Sotto forma di insalata, sushi, zuppe e insalate, le alghe vanno sempre bene nell’alimentazione dell’ipotiroideo.
Un altro vantaggio è che offrono benefici nutrizionali di fibre, calcio e vitamine A, B, C, E e K.
Latte
Secondo gli endocrinologi, c’è un’associazione tra carenza di vitamina D e la malattia di Hashimoto, la causa più comune di ipotiroidismo. Se arricchito dalla vitamina D, ma anche da significative quantità di calcio, proteine e iodio, contribuisce non poco al buon funzionamento della tiroide.
Noci e nocciole
Un’altra grande fonte di selenio sono le noci e le noccioli: un pratico snack da portare ovunque. Possono anche arricchire insalate o dolci.
Per quanto riguarda le porzioni: bastano 2 noci del Brasile per assicurarsi una buona fonte di selenio; le quantità salgono ad un pugno per gli altri tipi di noci, come quella californiana.
Cibi integrali
La stitichezza è un sintomo comune di chi soffre di ipotiroidismo. I cibi integrali come cereali, pane, pasta, riso sono ricchi di fibre che possono facilitare la motilità intestinale ed equilibrarne la sua regolarità.
Tuttavia, le fibre possono interferire con gli ormoni tiroidei sintetici: la raccomandazione è di assumere questi ultimi molto tempo prima da un pasto a base di cibi integrali.
Fagioli
I fagioli sono una grande fonte di energia che contengono proteine, antiossidanti, carboidrati complessi e un sacco di vitamine e minerali. Sono inoltre ricchi di fibre, che possono essere utili se si soffre di stitichezza, un effetto collaterale comune di ipotiroidismo.
La raccomandazione però è quella di non esagerare: le linee guida raccomandano una dose giornaliera di fagioli pari a 20-35 grammi di fibre, se la si supera può interferire con il trattamento dell’ipotiroidismo.