Il termine cistite indica un’infiammazione della vescica, che si manifesta con bruciori, frequente stimolo a urinare e fastidi o dolori al basso ventre. Generalmente la causa è un’infezione batterica, in cui il responsabile è spesso il batterio Escherichia coli.
Oltre agli antibiotici, per affrontare il disturbo sono disponibili innumerevoli rimedi naturali. Ecco quindi gli integratori ed i fitoterapici più efficaci per combattere la cistite.
D-mannosio
Ancora pochi, persino tra gli addetti ai lavori, lo conoscono. È, infatti, uno dei rimedi naturali per la cistite di più recente introduzione. Ma il suo avvento ha subito messo in ombra molti tradizionali prodotti erboristici per le vie urinarie (e anche qualche antibiotico). Perché il D-mannosio è forse il prodotto non farmacologico più efficace per le cistiti batteriche, soprattutto da Escherichia coli.
Si tratta di uno zucchero estratto dalla betulla o dal larice (niente preoccupazioni, non innalza la glicemia né fa ingrassare, perché è poco metabolizzato dall’organismo). I batteri nelle urine si legano più tenacemente al D-mannosio che alla parete della vescica e vengono quindi eliminati insieme a questo prodotto quando si fa pipì.
Cercate le bustine contenenti 500 o 1.000 milligrammi di D-mannosio. Se ne sciolgono in poca acqua 1 o 2 al giorno (in alcuni casi anche di più) e si assumono a digiuno e con la vescica svuotata. Per un’ora non si beve né si mangia, quindi si beve abbondantemente.
Il D-mannosio può essere assunto per lunghi periodi (ed è proprio quello che viene consigliato nelle cistiti recidivanti).
Mirtillo rosso
Se il gradino più alto del podio lo conquista il D-mannosio, subito sotto troviamo il cranberry o mirtillo rosso americano (Vaccinium macrocarpon). Le sue bacche sono efficaci nel ridurre il rischio di cistiti ricorrenti, come ha confermato un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Current Bioactive Compounds.
Il cranberry può essere adoperato quindi a scopo preventivo, con dosaggi di almeno 500 milligrammi al giorno. L’azione del cranberry è analoga a quella del D-mannosio: anche il mirtillo rosso americano rende, infatti, più difficile l’adesione dei batteri alla superficie della vescica e ne favorisce l’espulsione con l’urina.
Ma allora cosa scegliere, D-Mannosio o cranberry? E perché non tutti e due, per un’azione sinergica? Alcune preparazioni in compresse o bustine, in effetti, li contengono entrambi. Assicuratevi tuttavia che abbiano dosaggi interessanti (500-1000 mg di D-Mannosio, 500 mg di cranberry).
Oli essenziali
I veri “antibiotici naturali” sono gli oli essenziali, il “profumo” liquido e concentrato estratto dalle piante. Questi rimedi hanno, infatti, la capacità di uccidere i microrganismi e disinfettare le vie urinarie. Tutti gli oli essenziali sono antisettici e battericidi, ma i più utili al caso nostro sono quelli di origano (Origanum vulgare), timo (Thymus vulgaris) e santoreggia (Satureia montana), straordinari nelle cistiti acute.
Se non correttamente dosati e diluiti, l’ingestione di questi oli non è priva di rischi.
Il suggerimento è, quindi, di farsi consigliare da un esperto. Oppure acquistare perle contenenti mix già pronti di oli essenziali correttamente calibrati, da assumere 2 o 3 volte al giorno, a stomaco pieno.
Probiotici
Sapete da dove provengono Escherichia coli e altri batteri poco simpatici che prosperano allegramente nella vescica? Dall’intestino, da cui migrano anche tramite i vasi linfatici!
Nelle cistiti batteriche, soprattutto se ricorrenti, c’è quindi da rimettere a posto anche l’equilibrio di quest’organo, a maggior ragione se si sono presi gli antibiotici (magari proprio per debellare la cistite).
Per ripristinare la popolazione di batteri “amici”, che tiene sotto controllo i microrganismi nocivi, optate per prodotti contenenti più specie di bifidobatteri e lattobacilli (leggete l’etichetta) e assumetene una capsula per due volte al giorno. Esistono persino probiotici specifici per ricostituire la flora batterica della mucosa urogenitale, la cosiddetta “flora di Döderlein”.
Pilosella
Che nella cistite si dovesse bere tanta acqua, già si sapeva. Forse, però, è bene anche conoscere le piante che aumentano la diuresi.
La pilosella (Hieracium pilosella), per esempio, è un’erba diuretica che può addirittura triplicare il volume delle urine, incrementando così il dilavamento dei batteri che provocano la cistite. Della pilosella va benissimo la semplice tisana. Oppure la tintura madre (estratto idroalcolico): stillatene 100-150 gocce in una bottiglia d’acqua da un litro e mezzo e sorseggiate durante la giornata.
Poliporo umbrellato
Per completare l’opera, tenete in considerazione anche un fungo, il poliporo umbellato (Polyporus umbellatus). Se ne usa la polvere (di fungo intero o di estratto), in vendita in capsule, che si assumono un paio di volte al giorno, prima dei pasti. Meglio se insieme a un po’ di vitamina C, che ne facilita l’assorbimento.
Il poliporo è perfetto nella cistite: migliora le difese immunitarie, ha anch’esso azione diuretica e limita lo sviluppo di microrganismi nocivi nelle vie urinarie. Che cosa si può chiedere di più?