Alcuni regimi alimentari sono più uno stile di vita che una dieta vera e propria. In questa categoria rientra la dieta macrobiotica che, originaria del Giappone, unisce i principi del Buddhismo Zen alla dieta vegetariana tipica dell’Occidente.

Il principio che la guida è che un determinato modo di mangiare permette di raggiungere l’equilibrio dello yin e dello yang e, perché ciò sia possibile, i cibi sono caratterizzati e gestiti in base al loro sapore – acidi, salati, forti, dolci, amari – dove i cibi yin sono freddi, dolci e passivi mentre i cibi yang sono caldi, salati e aggressivi. Alcuni cibi sono vietati tout court perché contengono tossine o sono troppo “estremi”, per cui renderebbero difficile raggiungere e rispettare l’equilibrio Zen.

Chi segue la dieta macrobiotica crede che il cibo e la sua qualità impattino sulla salute, la felicità e in generale il benessere della persona.

Mangiare cibi naturali è più vicino alla terra: meno si mangiano cibi processati e maggiore è la salute del corpo e dell’anima. Uno degli obiettivi della dieta è diventare più sensibili ai cibi che si mangiano e comprendere come influenzano la propria vita, una consapevolezza che può contribuire a migliorare la salute e in generale la propria esistenza.

Cosa si mangia

Alla base della dieta macrobiotica ci sono cibi naturali, possibilmente a km 0, crudi, o cotti nel modo più semplice possibile – prevalentemente soia, germogli, alcune verdure, alcuni legumi, a cui si possono eventualmente aggiungere poco pesce, frutta secca, semi e frutta fresca.

Nel caso in cui la persona avesse specifiche esigenze, può eventualmente includere altri prodotti naturali.
Sono comunque escluse carni grasse, latticini, zuccheri, caffè, tè caffeinati, bevande stimolanti, alcool, cioccolata, farine raffinate, spezie molto piccante, volatili, patate, zucchine, e conservanti. In quantità ridotte sono permessi pomodori, melanzane, e peperoni.

Pur essendo un piano dietetico fondamentalmente vegetariano, è prevista la possibilità di mangiare piccole quantità di pesce o carne, seguendo però precise regole su come mangiarli e cucinarli.

Cosa dicono gli esperti

Una dieta macrobiotica ben gestita può avere senso da un punto di vista nutrizionista e può essere seguita in ogni stadio della vita, inclusa la gravidanza, l’allattamento e l’adolescenza.

Essendo un regime basato sull’assunzione di pochi grassi e molte fibre, nonché molto ricca in fitoestrogeni grazie all’ampio uso della soia, la dieta macrobiotica potrebbe ridurre il rischio di malattie legate agli estrogeni, come ad esempio il tumore al seno. Gli scienziati specificano che non è dimostrato che la dieta macrobiotica riduca il rischio di tumore al seno, ma è possibile che una dieta con pochi grassi e ricca in fibre protegga dall’insorgere della malattia.

Essendo comunque una dieta che esclude numerosi cibi, esiste il rischio di carenze nutrizionali, in particolare vitamina D e B12, ferro, proteine e calcio per cui è bene controllare regolarmente che sia tutto nella norma ed eventualmente aggiustare l’alimentazione di conseguenza.

Per saperne di più sulla dieta macrobiotica, leggi i consigli della nostra esperta