Vostra suocera non vuole più invitarvi a pranzo perché non fate onore alla sua tavola? Al ristorante dedicate mezz’ora alla ricerca del piatto meno calorico del menu? Il timore che un cibo vi faccia ingrassare ha sempre la meglio sul piacere di mangiarlo? Anni di moniti terroristici in merito a diete, calorie, grassi e dolci da parte dell’esperto di turno ci hanno fatto credere che si possa dimagrire solo attraverso sacrifici e privazioni continue, da portare avanti con fatica, sofferenza e la sensazione di “essere sempre un po’ malati”.
Quanti uomini e donne perennemente a dieta si intristiscono mentre sgranocchiano un gambo di sedano con cui tentano invano di placare i morsi della fame, che le diete ipocaloriche inevitabilmente provocano? Quanti prestano un’attenzione così esagerata alla scelta dei cibi e alle regole alimentari da rischiare addirittura l’asocialità? Sono i cosiddetti ortoressici: per loro è praticamente impossibile fare un pasto fuori casa (i ristoranti non sono forniti di alimenti troppo particolari, previsti da certi regimi rigidissimi). Tutte persone che, quando poi cedono a una tentazione, non riescono neppure a provare soddisfazione, consumati dal senso di colpa.
Ma la vita è una, ed è importante godersela il più possibile. Certo, per poterlo fare è necessario il buon senso. A partire dalla tavola: qualità e quantità dei cibi, infatti, influenzano radicalmente il funzionamento dell’organismo, compresa la sua capacità di opporsi alle malattie. Basta però con le diete, di qualunque genere siano.
Quello che va adottato è un modo di mangiare sano, vario ed equilibrato, un insieme di buone abitudini da portare avanti tutta la vita, con regolarità, gioia, gusto e piacere, anche nel rispetto della socialità legata al cibo. Non dovete pesare gli alimenti, contare le calorie e neppure acquistare prodotti che vende solo quel negozietto dall’altra parte della città, né rinunciare a uscire con gli amici perché siete a dieta.
Un’alimentazione sana ed equilibrata, seguita tutti i giorni, non solo conduce lontano, ma vi permette anche di trasgredire un giorno alla settimana: quando il corpo è alimentato normalmente con la “benzina” migliore, infatti, è in grado di compensare lo sgarro saltuario senza problemi. E in questi termini, la trasgressione risulta persino benefica per anima, mente e corpo.
Attenzione, però, a non prendersi in giro da soli. Un giorno di libertà totale è possibile se, e solo se, nel resto della settimana l’alimentazione è pienamente corretta. Se ieri avete saltato la colazione perché non avevate tempo, se oggi in casa non c’è frutta, se domani il lavoro impegnerà fino a tardi e dovrete ricorrere al fast food, va da sé che gli sgarri diventeranno quotidiani. In questo modo il concetto di “giorno libero” non ha alcun senso e, quel che è peggio, ci si allontana decisamente dalla strada maestra.
È chiaro che così i benefici sono davvero pochi. Esiste una regola fondamentale nell’alimentazione (e che, a ben vedere, riguarda anche molti altri aspetti dell’esistenza): ciò che facciamo una volta ogni tanto non cambierà la nostra vita, quello che facciamo ogni giorno sì.
10 regole per mangiare bene
1- Contemplare tutte le categorie alimentari: cereali, frutta, verdura, carne, pesce, uova, latticini, legumi, frutta in guscio, variando spesso i cibi all’interno di ogni categoria.
2- Privilegiare gli alimenti freschi e poco lavorati. Rinuncia ai cibi confezionati, precotti, che contengono additivi, raffi nati e impoveriti del loro capitale di minerali, vitamine, fibre. Snobba ogni prodotto con più di 5 ingredienti.
3- Eliminare lo zucchero e ciò che lo contiene. Smetti gradualmente di dolcificare tè e caffé e bandite dolci, bibite industriali & C.
4- Ridurre il sale per condire e per l’acqua di bollitura e limitare i cibi che ne contengono molto, tra cui prodotti da forno (pane compreso) formaggi, affettati.
5- Mangiare cinque porzioni di frutta e verdura al giorno: frutta a colazione e come spuntino di metà mattina e pomeriggio, ortaggi a pranzo e a cena.
6- Distribuire bene il cibo: colazione “da regina”, pranzo normale e cena “da monaca”.
7- Comporre correttamente i pasti: a colazione e a pranzo introduci quantità equivalenti di proteine e carboidrati, a cena, invece, rinuncia a questi ultimi.
8- Mangiare “integro” : cereali integrali al posto dei raffi nati e frutta e verdura con la buccia, il torsolo e i semi, quando possibile.
9- Masticare a lungo e con calma, mettendo giù le posate tra un boccone e l’altro.
10- Scegliere cotture delicate, come quella al vapore, e mangiare crudi tutti gli alimenti che non richiedono di essere cotti.