Da un po’ di tempo sei pallida e hai palpitazioni improvvise. Sei sempre stanca e non riesci a concentrarti. Dalle  analisi del sangue consigliate dal tuo medico è risultato che hai un’anemia sideropenica, cioè da carenza di ferro. Succede a molte donne. «Per esempio, a chi ha le mestruazioni abbondanti, oppure mangia poche proteine, o, ancora, aspetta un bambino. La forma di anemia più diffusa, che si  può curare bene con i rimedi dolci» spiega il dottor Stefano Bernini, ginecologo, esperto in terapie naturali. Vediamo, insieme all’esperto, i più efficaci.

I granuli tirano su. Per risolvere l’anemia sono molto efficaci i rimedi omeopatici, da scegliere in base alle caratteristiche del disturbo. Se sei pallida, ma con rossori diffusi sulle guance, e ti senti spesso svenire, prendi Ferrum metallicum 5 CH. Quando l’anemia è causata da emorragie e dà sintomi come ronzii alle orecchie e pancia gonfia, è adatto China 5 CH. Le dosi sono cinque granuli, due volte al giorno, per due mesi. Se il problema invece dipende da emorragie provocate dalle emorroidi, il rimedio giusto è Hamamelis 4 CH, sempre cinque granuli, ma tre volte al giorno. Per potenziare l’effetto dell’omeopatia, puoi aggiungere gli oligoelementi Manganese, Rame, Cobalto, che aiutano la formazione dei globuli rossi e l’assimilazione del ferro. Prendi una fiala di ognuno a giorni alterni, per due, tre mesi.

L’erba che funziona sempre. Al posto dei granuli omeopatici, puoi prendere anche  gli estratti di erbe. Quello che va bene per tutte le forme di anemia è la tintura madre di Rosa canina, che è ricca di vitamina C, importante per l’assimilazione del ferro: prendine 50 gocce in poca acqua, due volte al giorno, per due mesi. A questa puoi aggiungere la tintura madre di Equiseto o quella di Fieno Greco, ricche del prezioso minerale. Se hai anche una carenza di globuli rossi, prendi, invece, Gentiana lutea, che ne stimola la produzione. Oppure la Pervinca, se dagli esami è risultato che il problema dipende da un’infezione cronica, come la sinusite. Le dosi sono sempre 30, 40 gocce, due volte al giorno, per tre, quattro mesi.

Una mela al giorno. Un antico rimedio rivalutato dalla bioterapia nutrizionale, che sfrutta i principi attivi dei cibi preparandoli in modi particolari, è la mela chiodata: funziona in tutti i casi d’anemia da carenza di ferro. Gli acidi della mela sciolgono il minerale contenuto nel chiodo, rendendolo perfettamente assimilabile dall’organismo. Preparala almeno 24 ore prima: lava bene con sapone di Marsiglia un chiodo da carpentiere e infilalo nella polpa. Quindi sfilalo, mangia il frutto e rimetti lo stesso chiodo, senza rilavarlo, in un’altra mela. Continua così finché gli esami non danno risultati normali. Alla bioterapia nutrizionale è dedicato anche un bel libro: Manuale pratico di rimedi naturali (Orme Editori).