I fibromi uterini sono tumori fortunatamente benigni, ma anche molto comuni. Ne soffre addirittura una donna su cinque.
Finora quando davano flussi molto abbondanti e forti dolori era indispensabile il bisturi. Adesso c’è una bella novità: per eliminarli basta “bombardarli” con una macchina speciale.
La tecnica si chiama “a ultrasuoni focalizzati” e per il momento viene utilizzata solo all’ospedale Niguarda di Milano e all’ospedale di Stato della Repubblica di San Marino (qui, però, a pagamento, al costo di circa 5.000 euro).
Ma le belle notizie non finiscono qui. Perché oggi con le cure dolci si può rallentare la crescita o ridurre i fibromi non troppo grossi o non operabili. Vediamo come funzionano le nuove tecniche.
L’intervento senza bisturi
Come funziona
Il fascio di ultrasuoni focalizzati viene prodotto da una macchina speciale e guidato mediante risonanza magnetica: così si colpisce con una precisione millimetrica il cuore del fibroma» spiega Mario Meroni, direttore del dipartimento di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Niguarda di Milano. «Nella maggior parte dei casi non c’è bisogno di anestesia: basta una leggera sedazione. L’intervento infatti non è doloroso ma bisogna stare sdraiate all’interno della macchina assolutamente immobili per una o due ore». Con un solo intervento il o i fibromi (è possibile trattarne diversi) vengono ridotti a dimensioni minime in modo da non dare più alcun fastidio.
Per chi è indicato
Per tutte. Uniche condizioni: il fibroma non deve essere troppo vicino a un’ansa intestinale o ad altri organi che il fascio di ultrasuoni potrebbe danneggiare. Inoltre non devono essere presenti cicatrici addominali (come quelle dovute a un parto cesareo o a un’appendicite) o aderenze, che possono deviare le onde. Per questo, alla prima visita, occorre un’attenta valutazione da parte del medico radiologo.
Dove rivolgersi
Ambulatorio ginecologico dell’Ospedale Niguarda Ca’Granda di Milano oppure Ospedale della Repubblica di San Marino, servizio di ginecologia.
La terapia con gli aghi
Come funziona
La medicina dolce punta a impedire che i fibromi crescano o si moltiplichino e che diventi così necessario toglierli. Innanzitutto si interviene con l’agopuntura . «Secondo la medicina cinese queste formazioni dipendono da un blocco di energia a livello dell’utero» spiega Sonia Baccetti, medico agopuntore. «Si agisce sul ristagno con gli aghi ma anche con la moxa, bastoncini di artemisia riscaldati». Per ottenere il massimo dei benefici, l’ideale è abbinare una terapia omeopatica. «Rimedi come Aurum metallicum natronatum 5CH, cinque granuli tutti i giorni, e Thuya in varie diluizioni presi sotto controllo medico frenano la crescita dei fibromi» dice Giancarlo Balzano, ginecologo e omeopata.
Per chi sono indicati
«I fibromi piccoli, di otto centimetri al massimo, e “giovani” (formati da non più di sei, sette anni), con l’agopuntura possono addirittura riassorbirsi» dice Sonia Baccetti. Oppure, se sono più grossi e si è vicine alla menopausa, si possono contenere i sintomi con l’agopuntura e l’omeopatia. «In questi casi, dato che la crescita dei fibromi dipende soprattutto da squilibri ormonali, sono indicati gli ormoni omeopatizzati come Luteine e Follicolinum» dice Balzano.
Dove rivolgersi
Federazione italiana delle società di agopuntura, www.agopuntura-fisa.it. Società italiana di omeopatia e medicina integrata, www.siomi.it.