L’importanza di saper dire no
Dire no è un’arte che si apprende. Sì perché in realtà fin da piccoli veniamo educati a farci benvolere dagli altri, a non deluderli, a non disattendere le loro aspettative.
In realtà queste regole, che sedimentano dentro di noi anno dopo anno, spesso ci portano a pensare più agli altri che a noi stesse, a dare più importanza alle loro richieste che alle nostre esigenze.
Il risultato? Spesso non riusciamo a dire no quando un’amica, il fidanzato, un parente o un collega ci chiede qualcosa, dal più piccolo favore alla più impegnativa richiesta.
Con pazienza, costanza e pratica si può però imparare a rafforzare la propria autostima, indispensabile per farci valere, per fissare dei confini di accondiscendenza da non superare e, quando è il caso, per dire di no senza sensi di colpa.
Perché è difficile dire no
Una delle paure più grandi che spesso abbiamo è associata al non valere agli occhi degli altri, all’essere considerate in maniera negativa, non all’altezza, a non essere accettate. Attorno a quest’ultima frase gira tutta la nostra difficoltà a dire no.
Questa paura parte da lontano: da bambini ci accorgiamo che per sopravvivere è necessario il ben volere degli altri, e che per star bene bisogna piacere alle persone che abbiamo intorno. Con molta probabilità in questo periodo della nostra vita si forma il legame tra quello che pensano gli altri di noi e la nostra sopravvivenza, e questa esperienza infantile ha il difetto di non ridimensionarsi col passare del tempo.
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A volte però dire di no è necessario, per noi stesse e per gli altri; ecco perché abbiamo interpellato Francesca Zampone e Marco Bonora, soci fondatori dell’Accademia della Felicità, che ci spiegano l’origine di questo meccanismo e ci danno utili consigli per migliorare il nostro modo di porci di fronte alle richieste degli altri.
Dire no è importante per riconoscere i propri limiti
Al lavoro e nella vita privata subiamo vari attentati alla nostra autostima che ci portano in diverse occasioni a percepire di non valere abbastanza, di non essere all’altezza.
Tutto intorno a noi ci dice che possiamo raggiungere qualsiasi obiettivo basta volerlo; la nostra società passa il messaggio che non ci sono limiti, ma non è così; tutti noi abbiamo i nostri limiti, i nostri confini, ma difficilmente riusciamo a farli rispettare e a rispettarli noi stesse.
Per cui se al lavoro stiamo già seguendo un numero di progetti che sappiamo che ci porterà via tutto il tempo a disposizione, se qualcuno ci chiede un favore, (superando i nostri confini), noi molte volte diciamo di sì, (abbattendo i nostri stessi confini), anche se sappiamo benissimo che va oltre le nostre possibilità e che sarebbe più saggio dire no.
È necessario dire no quando altre persone (o noi stessi) superano i confini che ci siamo dati. I nostri limiti sono una demarcazione creata in base alle nostre idee, alla nostra etica, ai nostri tempi, al nostro star bene in definitiva. Questi limiti definiscono anche il rapporto che abbiamo con noi stessi e con gli altri.
La maggioranza delle volte ci rendiamo conto a posteriori di aver preteso troppo da noi stessi, di aver superato i nostri limiti e percepiamo troppo tardi che altri non li hanno rispettati. Una cosa è certa: senza il nostro contributo, nella maggioranza dei casi non si sarebbe arrivati allo sconfinamento. Quasi sempre ci accorgiamo quando valichiamo i nostri confini o quando lo fanno gli altri. È il nostro corpo che ci lancia messaggi che possono andare dalla sensazione di malessere, all’ansia fino a vere e proprie malattie da stress.
Fissa dei limiti chiari e adeguati
La prima regola è: fissare chiaramente i propri confini e lavorare per non superarli.
Se ignori i tuoi limiti diventa normale superarli, cercare di fare di più. In questo modo è più facile il fallimento che preme sulla nostra autostima e il risultato è che per recuperare nel confronto con gli altri ci adeguiamo a criteri esterni a noi che ci portano a superare ancora i nostri confini, e diventa un circolo vizioso.
Quando fissiamo i nostri limiti bisogna porre attenzione a che siano adeguati: se sono troppo stretti indeboliamo noi stessi non permettendoci di usare appieno tutte le nostre capacita e potenzialità, se fissiamo confini troppo ampi rischiamo di non vedere quando vengono aggirati.
Chiarezza nella comunicazione col prossimo, chiarezza del proprio valore, chiarezza dei propri confini sono la base per poter aggirare i meccanismi dell’adeguamento a tutti i costi.
Evita l’errore di chiuderti dietro un muro invalicabile di confine, pensando che le sole alternative siano o di totale distanza o di eccessiva vicinanza. I confini sono variabili a seconda del momento, della nostra condizione e delle persone che ci troviamo di fronte. I confini amicali sono differenti dai confini professionali, e quelli professionali possono differenziarsi a seconda dell’ambiente in cui ti trovi. Essere coscienti dei nostri giusti limiti ti permette anche di essere consapevole del voler provare a superarli e spostarli un passo più in là.
Poni attenzione alla comunicazione e ai messaggi non verbali
Un sorriso che secondo noi può essere usato per prendere le distanze al 90% trasmette un messaggio contraddittorio, la mimica facciale e il tono sono essenziali per trasmettere la giusta informazione.
Ci sono gesti che facciamo che rivelano più di quello che pensiamo: le mani possono aiutarci a mantenere la distanza, i segnali di chiusura fatti con le mani sono molto efficaci nella comunicazione non verbale.
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Lavora sulla tua autostima
L’ultimo consiglio, il più importante, è sicuramente il più banale ma il più difficile da portare al successo: lavora sulla tua unicità, il tuo talento.
Lavora per vincere la voglia malsana di adeguamento, ascolta il tuo corpo quando non rispetti i confini e impara a riconoscere l’errore.
Un esercizio pratico per iniziare a rendersi conto che la difficoltà a dire no pesa molto sulla nostra vita è quello di prendere un quaderno e scrivere ogni volta che rispondiamo affermativamente ad una richiesta, che può essere piccolissima o molto grande; sull’altra pagina annotiamo tutte le volte che rispondiamo no. Alla fine della giornata ti accorgerai che la differenza tra le due pagine è enorme. A questo punto dai un valore di difficoltà a queste richieste, in questo modo vedrai chiaramente quando hai superato i tuoi confini.
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