Se ne parla tanto, ma nessuno sa davvero quali sintomi siano.
Eppure le intolleranze alimentari sono diffusissime: ne soffre un italiano su tre. E quasi tutti commettono lo stesso errore. Cioè eliminano per sempre il cibo incriminato, con il rischio di incorrere in pericolose carenze di vitamine e di minerali.
«Questo accade perché molti confondono intolleranze e allergie – spiega Antonella Muraro, responsabile del Centro di riferimento regionale per lo studio e la cura delle allergie e delle intolleranze alimentari di Padova, uno degli istituti di ricerca all’avanguardia in Europa – Alla base delle allergie c’è una reazione esagerata del sistema immunitario che si ripeterà ogni volta che si entra in contatto con quel cibo. Per le intolleranze, invece, c’è una ragione “meccanica”. A volte è colpa della carenza dell’enzima lattasi, la sostanza che aiuta la digestione di latte e latticini. Ma nella maggior parte dei casi a scatenare l’intolleranza è una vera e propria intossicazione dovuta all’accumulo di alcune molecole liberate durante la digestione dai cibi a rischio. Che non vanno, però, eliminati per sempre dalla dieta. Dopo un periodo di astinenza, sotto la guida dello specialista, l’organismo si disintossica e si può riprendere a mangiare gli alimenti mal tollerati. Sempre a piccole dosi e senza esagerare».
In genere per la diagnosi basta il colloquio col medico. Ma in caso di dubbio ci sono anche esami, come il Dria Test, che sono in fase di studio per il riconoscimento da parte della medicina ufficiale e che vengono già utilizzati in molti centri privati o, a pagamento, in alcuni ospedali.
Qui sotto abbiamo preparato con l’aiuto degli esperti un autotest che si può fare a casa. Una volta trovato il colpevole, bisogna fare attenzione quando si fa la spesa, per riconoscere ed evitare gli alimenti a rischio.
L’autotest da fare a casa
Se avete dei disturbi strani e sospettate possano dipendere da qualche alimento, fate questo test per chiarirvi le idee. Leggete quali sono i sintomi più tipici delle intolleranze. Tenete un diario in cui segnare ciò che mangiate e quando si scatenano i disturbi, così da scoprire i possibili cibi a rischio da eliminare per un breve periodo. Poi andate dallo specialista.
1 – I sintomi da osservare
I segnali più frequenti di un’intolleranza sono: le crisi di emicrania, mal di pancia, diarrea o meteorismo, cioè aria nella pancia. Più raramente possono spuntare delle chiazze rosse su qualsiasi parte del corpo, tranne il viso, che si risolvono da sole nel giro di qualche giorno.
2 – Un diario a pranzo e cena
Per una settimana registrate tutto ciò che mangiate e quando si manifestano i disturbi. Ricordatevi di segnare anche le caramelle, i cioccolatini e gli integratori alimentari che prendete. Annotate l’ora: i sintomi delle intolleranze si possono scatenare persino a distanza di una giornata dall’assunzione dell’alimento.
3 – Trovato il “sospetto”?
Se notate che uno o più dei disturbi indicati si presentano dopo aver mangiato un certo alimento provate a eliminarlo dalla dieta per una settimana. Se state meglio, quasi sicuramente avete trovato la causa dei vostri problemi.