Dal punto di vista psicosomatico, il mal di testa è solo il sintomo tangibile di qualcosa di più profondo. Cosa accade “lì dentro” quando avvertiamo il dolore? Spesso assistiamo al tentativo di bloccare una testa che pensa e programma troppo.
A volte la causa del dolore sono i pensieri negativi o il mondo emotivo che da dentro preme per emergere e ci fa paura: se trattenute, aggressività e sessualità, sono gli istinti che creano più problemi. Non di rado invece il disagio nasce dalle eccessive responsabilità di cui ci siamo fatti carico.
In pratica, quando ci arrivano dei pensieri che ci disturbano, con il dolore tentiamo di bloccarli.
Mal di testa: sintomo di aggressività repressa
A volte alla base dell’attacco di emicrania c’è una profonda aggressività inespressa. Si tratta di sentimenti di ostilità o invidia diretti contro persone amate e brillanti. Come risolvere il conflitto tra l’amore e l’invidia profonda, carica di aggressività verso un fratello, un genitore o un partner più in gamba di noi? È un bel grattacapo: ma a “salvare” la situazione, non facendoci provare più queste emozioni negative , arriva il mal di testa.
Mal di testa come timore di un attacco dall’esterno
Chi sta sempre sulla difensiva , preoccupato che qualcuno possa fargli chissà quali danni o brutte sorprese, soffre di mal di testa causato da tensione muscolare. La reazione per cui viene spontaneo contrarre i muscoli della nuca nasce dal pericolo di un’aggressione, magari alle spalle: come quando, per esempio, stiamo guidando e ci irrigidiamo, perché le auto che seguono ci stanno troppo appiccicate e temiamo ci urtino. Per alcuni, questo tipo di tensione, di allarme , diventa un atteggiamento costante nella vita di tutti i giorni.
Mal di testa come negazione della parte più irrazionale di sé
Chi soffre spesso di cefalea nega la parte più irrazionale, istintiva ed emotiva di sé, non lasciando spazio alle sensazioni e alle intuizioni. E così si obbliga a vivere con una sola parte del suo corpo, la testa, che diventa il campo privilegiato.
Preferisce vivere secondo un piano prefissato e programmare tutto nel dettaglio. Il soggetto cefalgico è spesso ambizioso, perfezionista, che si presenta ben preparato ai suoi appuntamenti. Non ama gli imprevisti e, soprattutto, è a disagio di fronte alle emozioni “a sorpresa”.
La cefalea che scoppia di notte
È un mal di testa che insorge improvviso fino a svegliare il soggetto, proprio quando il suo inconscio è all’opera. Perché l’attacco di dolore? Spesso perché i sogni stanno raccontando verità che non si è in grado di accettare, e così appaiono i fantasmi della mente che fanno paura. In questo caso, la cefalea rappresenta lo scontro con realtà intollerabili e la difficile coabitazione notturna con un mondo, quello delle emozioni , che, ben controllato di giorno, di notte cinge d’assedio il soggetto emicranico. E il cerchio alla testa, al risveglio, è sintomatico.
Il mal di testa che colpisce la sera
Se la mattina è il momento più appropriato per riempirsi la testa di impegni, il momento di coricarsi offre l’occasione per un puntuale esame di coscienza. Di sera così il soggetto cefalalgico si mette “a rapporto” da un immaginario superiore (definito “Super-Io” dalle scuole psiconalitiche) e passa al vaglio scrupolosamente il lavoro svolto. La rigorosa imparzialità di questi momenti metto sotto torchio il soggetto e lo carica di nuovi pesi, di angosce e, a volte, di giudizi colpevolizzanti: la cefalea diventa così frequentemente la compagna di tanti dolori addormentati.
I significati simbolici dei cambiamenti atmosferici connessi al mal di testa
VENTO Chi sente arrivare la cefalea al sopraggiungere di un colpo di vento manifesta un disagio verso la natura che si mette in movimento: l’impossibilità di tener fermo e sotto controllo il mondo crea difficoltà e provoca la crisi.
LAMPO E TUONO Ricordano la capacità della natura di rompere in qualsiasi momento la calma apparente e di assumere un volto selvaggio e inaspettato: richiama molto da vicino l’erompere delle forze inconsce dell’individuo (per esempio sotto forma di accessi d’ira) temute e di sovente represse dal soggetto.
PIOGGIA L’acqua parla un linguaggio femminile, è plastica, fluida, umida… Quando la femminilità di un individuo è inibita (vedi un pianto trattenuto), che sia donna o uomo, la pioggia può, per similitudine, sollecitarla dolorosamente.