Ossessivo, tendente al perfezionismo, desideroso che tutto segua una procedura prestabilita. E se qualcosa sfugge al controllo, subentra l’ansia. Questo è l’identikit di chi tende alla mania di controllo.
Mania di controllo: i sintomi
Come si manifesta la tendenza a controllare tutto? Quali conseguenze può avere sulla propria vita e su quella degli altri? «Per inquadrare i maniaci del controllo partirei da un esempio» esordisce il Prof. Roberto Pani, psicoterapeuta e docente di Psicologia Clinica all’Università di Bologna.
«Immaginiamo una persona di qualsiasi età, madre o padre di due bambini, entrambi molto desiderati, e con un matrimonio riuscito. La sua vita scorre serena, però è puntellata dall’impegno continuo di assicurarsi che in famiglia vada tutto bene. Se accade qualcosa di imprevisto, come un piccolo ritardo del coniuge, ecco che lo tempesta di domande, fino ad ammonirlo di essere più puntuale».
Esempi di maniaci del controllo
Altri esempi concreti di chi vuole controllare tutto? Le persone che sentono il bisogno di assicurarsi che tutto sia in ordine. A casa come sul luogo di lavoro, soprattutto se si ricopre ruoli di responsabilità. Nulla deve essere fuori posto. Peccato che, in questo modo, rischiano di riversare una notevole ansia su chi gli sta intorno. Ai quali non permettono di lasciarsi andare. Insomma, per le persone maniache del controllo deve essere tutto perfetto.
Controllare che tutto sia perfetto
Un tratto caratteristico delle persone iper controllanti è che sono sempre vigili, non consentendo che ci siano elementi fuori dal loro controllo. Raramente riescono a entrare in uno stato di relax, perché immaginano che possa sempre accadere qualcosa, sia a sé che a chi ai propri cari. Devono verificare che tutto funzioni. Con efficienza e senza imprevisti. Inoltre, temono fortemente l’imprevisto, ciò che non è programmato, al punto da pianificare con forte anticipo tutte le attività.
«Questo iper-controllo ci suggerisce che alcune persone trovino sicurezza solo in un comportamento estremamente attivo e tendente alla perfezione, cosa che si manifesta maggiormente quando si sentono costretti a rilassarsi.
Sembra un paradosso, ma quando si potrebbero riposare, i maniaci del controllo cominciano ad agitarsi, perché avvertono l’assenza di cose da fare. E immaginano che qualcosa stia sfuggendo al loro controllo» spiega l’esperto.
Mania di controllo: da cosa dipende
Perché alcune persone hanno bisogno di controllare? Dipende solo dall’insicurezza o c’è un motivo più profondo?
«Nella mia esperienza clinica posso ipotizzare che la maggior parte delle persone che aspirano a un’ansia di perfezione e di controllo debbano rispondere inconsciamente ad alcuni “interlocutori interni”, che hanno interiorizzato nella prima e nella seconda infanzia» prosegue lo psicoterapeuta Pani.
Per semplificare, «i maniaci del controllo potrebbero aver avuto genitori che richiedevano in modo più o meno esplicito un modello di efficienza assoluta. Magari li sottoponevano a compiti difficili che se non avessero portato a termine, avrebbero comportato punizioni. E così potrebbero aver inculcato un’idea del tipo: “Se non fai ciò che io mi aspetto, sarai abbandonato”. Da qui alla tendenza alla perfezione il passo è breve!».
La spiegazione psicologica della mania del controllo
«In genere, le persone perfezioniste e controllanti riproducono nelle varie scene di vita quotidiana un antico bisogno di non deludere questi interlocutori dell’infanzia ormai interiorizzati (per esempio le figure genitoriali, ma non solo).
Tuttavia, in psicologia niente è spiegabile secondo il modello causa-effetto. Non è detto, inoltre, che la perfezione sia stata esplicitamente richiesta durante l’infanzia. A volte si può trattare di messaggi subliminali da parte della società, i quali, essendo percepiti inconsciamente, non consentono l’immediata ribellione da parte di chi li riceve».
Vivere accanto a un maniaco del controllo
È difficile vivere accanto a persone ansiosi di controllare tutto? Riversano quest’ansia sugli altri?
«Sì, è molto difficile» prosegue l’esperto «perché l’ansia dell’atro, che a sua volta controlla tutto, viene percepita inconsciamente. Non essendo esplicitata a parole, non consente di ribellarsi. Quindi, chi vive accanto a una persona maniaca del controllo può reagire con un’apparente e incomprensibile esplosione di rabbia. Rabbia che poi fa sentire in colpo, visto che tutto sommato l’eccesso di controllo è anche una forma di protettività.
Spesso il bisogno di controllo invade la vita dell’altro senza dargli la possibilità di sottrarvisi. Diventa così una sorta di prigione che rinchiude l’altro in un malessere quasi soffocante. Il motivo? Si ha l’impressione di non essere protagonisti della propria vita, poiché deve rispondere a un rigido copione imposto».
Come superare la mania di controllo
«Il problema di chi vive accanto a persone molto ansiose è quello di non avere uno spazio e un tempo personalizzato per esprimere le proprie emozioni e i propri desideri. Spesso chi subisce il controllo avverte di non poter progettare niente di nuovo, perché viene continuamente “derubato” dal controllo degli altri. Sul lavoro può avere conseguenze disastrose: un responsabile ipercontrollante può bloccare la creatività dei suoi collaboratori, e nei casi peggiori demotivarli».
Per non subire l’ansia di controllo bisognerebbe cercare di decodificare questi messaggi ansiosi che giungono come soffocanti. Inoltre, si dovrebbe reagire mantenendo la calma, anche se non è facile. Ci si può ribellare e disubbidire con educazione. Senza, cioè, trasmettere il messaggio della mancanza di rispetto, ma è importante assicurare il “controllore” che si è in grado di svolgere tutto da soli. E con efficienza.