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Vacanza intesa come ‘spazio mentale’ che va riempito
Intesa come “contenitore situazionale” che si presta ad essere riempito, la vacanza (al pari delle giornate festive), dal punto di vista psichico assomiglia all’esperienza che il bambino piccolo sperimenta con il buio: può cioè contenere pensieri piacevoli, che pensiamo come fantasie, ma anche pensieri sgradevoli, che evocano i fantasmi.
Nel linguaggio della psiche, fantasma rappresenta un’immagine pericolosa, ossessionante e statica, mentre la fantasia è sinonimo di dinamismo e di creatività.
Facendo un paragone metaforico mutuato dalla bio-fisiologia, potremmo assimilare le fantasie al plasma, la parte più liquida del sangue, che scorre nel sistema vascolare per trasportare nelle cellule ossigeno e vario nutrimento. E i fantasmi sono come le tossine che ci impediscono di vivere in modo sano. Le fantasie sono necessarie per la nostra mente per disintossicarci e sentirci di vivere. Però i fantasmi sono sempre un po’ in tutti noi così come le tossine che derivano anche dagli stress ossidativi quotidiani.
Perché non sempre riusciamo a divertirci in vacanza?
A volte può accadere che ansie ed angosce prevalgano sulle fantasie, cioè la parte più sana della nostra mente, quella più creativa che prevede la capacità di giocare, fantasticare, conoscere persone nuove, divertirci.
Il motivo? Staccandoci dalle nostre attività quotidiane, lasciamo si libero uno spazio mentale ma certi fantasmi primari, antichi uniti alle preoccupazioni attuali economiche, di salute etc, conflitti non risolti, problemi di vario genere.
Alcune persone non vedono l’ora infatti di tornare al lavoro ad occuparsi di attività routinarie che, più che risolverle, coprano le angosce.
Ci sono persone che subiscono maggiormente il vuoto della vacanza?
Fortunatamente non per tutti è così. Molte persone riescono a mettere da parte i problemi, e pertanto riescono a distrarsi e ad abbandonarsi con fiducia alle esperienze nuove. Ecco perché in vacanza ci apriamo all’immaginazione, ci vengono nuove idee per il nostro lavoro, aumenta la voglia, ci abbandoniamo ad amori nuovi.
Non riuscire a godere la vacanza dipende dalla fragilità individuale ma anche dal momento esistenziale che si sta vivendo. Alle preoccupazioni del presente possono per esempio sommarsi vecchi conflitti.
Cosa bisogna fare per evitare di rovinarsi le vacanze?
Meglio scegliere vacanze che includano programmi abbastanza insoliti e vari.
Un viaggio organizzato per alcune persone, specie se chiuse o timide, potrebbe costituire la soluzione migliore, perché si è sempre in compagnia, permette di tenersi impegnati e di conoscere usi e costumi diversi. Tutto ciò distrae perché riduce la possibilità di tormentarsi.
Sarebbe una buona idea anche sapersi ascoltare e scegliere la vacanza in base alla propria personalità, ai propri gusti e al momento esistenziale che si sta vivendo. Considerando sempre come imprescindibili i limiti economici e di età.
Meglio non essere precipitosi, accettando i primi inviti di presunti amici, ma neanche essere troppo programmati, pensando con troppo anticipo alle vacanze.
E comprendere che il vuoto della vacanza è necessario al nostro relax, da cui dovremmo tenere lontani il più possibile i nostri fantasmi.