Perché ho la paura di ingrassare?
Da molti anni effettivamente il cibo è entrato nella vita quotidiana con prepotenza, nel senso che si è trasformato da bisogno naturale per nutrirsi a fonte di abbondante gratificazione più che nel passato, quando invece scarseggiava e ci si doveva  inventare piatti poveri arricchiti come si poteva con companatici. Oggi  gli chef propongono tanti piatti in abbondanza,  stranamente combinati e sempre più ricchi di ogni tipo ingrediente. La  gente mangia troppo e spesso inutilmente solo per gratificazione orale,  soprattutto i dolci. Perfino i bambini sono per il 30% in sovrappeso.

Perché, malgrado segua un’alimentazione controllata, la mia paura permane?
Spesso la bilancia non è fedele nel modo giusto. Si tratta in molti casi di ritenzione dei liquidi che facilmente si possono smaltire; spesso si mangiucchia per golosità  senza accorgersene e ci si riempie di qualche caloria in più; spesso è  solo un timore: in quest’ultimo caso il dietologo si accorge che tutto  sta procedendo bene. La paura di ingrassare dal fatto che inconsciamente  le persone sanno di trasgredire la dieta, e quindi la paura permane.

Perché vivo con sensi di colpa l’ingerimento di dolci o altri alimenti che trovo peccaminosi?
Si  possono mangiare i dolci con attenzione cercando di bilanciare questi  con il resto che si introduce nel corpo, ma i dolci nella nostra cultura  sono effettivamente molto calorici e tanto buoni quindi equivalgono a  una trasgressione che fa sentire in colpa.

Perché non riesco a seguire una dieta, pur con tutta la buona volontà?
La  fiducia in se stessi dovrebbe aiutare a pensare se stessi in buona  forma e in buona salute, ma le insicurezze personali richiedono  gratificazioni come bisogno urgente e non come desiderio di vedersi in  buono forma sani e belli, per cui si trasgredisce, si trasgredisce, e  ancora si trasgredisce. Contro chi si sta opponendo resistenza? A chi  sentiamo il bisogno di trasgredire? Sono queste le domane che dovrebbero  porsi le persone che non riescono a seguire una dieta, facendola  fallire.

(Ringraziamo il prof. Roberto Pani, docente di Psicologia Clinica all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna)