Il mondo dei piercing è straordinariamente ampio e variegato: le tipologie sono tantissime così come i nomi a essi correlati. Ad ogni parte del nostro viso e del nostro corpo corrisponde un determinato piercing e una dicitura specifica.
Scopriamo insieme i più comuni, i loro nomi – spesso alquanto stravaganti – e anche come dobbiamo prendercene cura per evitare spiacevoli infezioni, arrossamenti e dolori.
Orecchio
Sicuramente si tratta della parte del corpo più frequentemente forata, fin da quando siamo bambine e iniziamo a desiderare i classici buchi alle orecchie.
I piercing in questa zona possono assumere nomi diversi a seconda della posizione:
Lobo: è la zona più comunemente forata, anche in età infantile.
Lobo allargato: consiste nell’inserire un dilatatore nella zona del lobo.
Trago: piercing fatto nel piccolo pezzo di cartilagine che si trova davanti all’apertura del condotto uditivo.
Anti-trago: viene fatto su un tratto di cartilagine adiacente al trago, nel punto dove si incontrano lobo e cartilagine.
Daith: viene fatto in quella parte di cartilagine sopra il trago chiamata radice dell’elice.
Conch o conchiglia: piercing fatto forando il padiglione auricolare.
Rook o torre: si fa sulla parte di cartilagine che si trova sopra la radice dell’elice, e può essere fatto solo da coloro che hanno una certa conformazione dell’orecchio.
Helix o elica: si fa nella parte cartilaginea che costituisce la parte superiore dell’orecchio.
Industrial: è un piercing che si fa nella parte superiore dell’orecchio, facendo due fori nella cartilagine e applicando una barra per unirli.
Naso
Il buco al naso è sicuramente uno dei piercing più comuni, ma anche in questo particolare caso si può scegliere tra il piercing alla narice – il Nostril – oppure il buco alla base del setto nasale che porta il semplice nome di Septum, oppure viene simpaticamente chiamato “piercing del torello”.
Esiste poi anche il Bridge, ossia il piercing che si fa nella parte superiore del setto nasale, tra gli occhi.
Ombelico
Il piercing all’ombelico può anche essere multiplo, se fatto incrociando due piercing a croce.
Lingua
Il piercing alla lingua viene comunemente definito Tongue.
Sulla bocca invece, sono diverse le tipologie di fori richieste, anche in posizioni piuttosto delicate.
Le principali sono:
Lower fraenum o Smily: piercing al frenulo della lingua superiore.
Frowny o Anti-smily: foro al frenulo alla lingua inferiore.
Labret: piercing fatto a destra o a sinistra del labbro inferiore.
Spider bite: il cosiddetto morso del ragno, è costituito da una serie di labret messi l’uno di fianco all’altro.
Central labret: fatto al centro del labbro inferiore.
Monroe o Madonna: fatto a destra o a sinistra del labbro superiore.
Medusa: il piercing fatto al centro del labbro superiore.
Angel bite: è costituito da due piercing fatti alle estremità del labbro superiore.
Snake bite: è formato da due piercing all’estremità del labbro inferiore.
Dahila bite: due piercing posti agli angoli della bocca.
Come prendersi cura dei piercing
«La cura di una perforazione varia in base alla posizione, ad esempio un piercing al lobo si cura tenendo semplicemente pulita la parte con del sapone antibatterico. Bisogna calcolare che la guarigione può essere lunga, ad esempio l’ombelico ha bisogno di nove mesi per guarire completamente e, in questo periodo, bisogna evitare di irritare la zona tenendo i vestiti larghi ed evitando urti accidentali, vestiti sintetici o lana a contatto della pelle – dichiarano i professionisti dello studio Pittan Tattoo di Milano – La più comune tra le complicazioni è che il piercing si infetti toccandosi con le mani sporche; altri problemi sono urti accidentali o l’uso di orecchini non anallergici. Le cosiddette infezioni sono molto rare, in realtà sono irritazioni che si sistemano con un po’ di cura della zona e usando le principali norme igieniche».
«Un piercing va toccato esclusivamente dopo essersi lavati le mani; è meglio tenere lontani gli animali domestici e avere una buona igiene personale. Come detto prima, bisogna evitare di stressare la zona forata. Per ogni dubbio il consiglio è quello di rivolgersi alla persona che ha eseguito il piercing: se è un professionista , saprà indicare la miglior soluzione».