Il Diet coach: chi è e cosa fa
Un buon proposito per il nuovo anno potrebbe essere quello di portare a termine una dieta. Facile a dirsi, ma nella pratica? Certo, nessuno vuole costringersi a seguire tabelle di marcia e calcoli calorici che fanno perdere la speranza già a metà percorso. Però qualcosa di ‘diverso’ che va nella direzione del mantenersi in forma si può fare.
Perché non regalarsi un diet coach?
Letteralmente è un allenatore alla dieta. Nella pratica è una figura professionale preparata che si occupa di rieducare la persona, correggendo alcuni comportamenti sbagliati relativi all’alimentazione e allo stile di vita.
Si noti che abbiamo parlato di persone e non di clienti o pazienti. I primi sarebbero ridotti ad una relazione commerciale, i secondi rimandano all’idea di malato. E invece è la persona il centro della relazione con il diet coach, con i suoi pregi e difetti, la quale viene accompagnata in un percorso di recupero del benessere.
“Il diet coach può portare per mano la persona a riprendere stima di sé e a recuperare precedenti abitudini sane, ma che son state abbandonate per vari motivi” – sostiene il dottor Fabrizio Malipiero, dietista, farmacista ed esperto in educazione alimentare a Bologna e Rimini. “A tal scopo, stabilisce un programma di ‘benessere alimentare’ pensato per la singola persona, ed organizza con lei giornate di guida e motivazione per raggiungere gli obiettivi prefissati insieme.
Le giornate sono composte da veri e propri percorsi educativi dal vivo, in cui il diet coach scende in campo insieme alla persona e le insegna a:
- fare la spesa in modo intelligente,
- leggere le etichette alimentari,
- scegliere i cibi giusti nei menu dei ristoranti,
- superare gli attacchi di fame.
A chi si rivolge il diet coach
Il diet coach è indicato per chi vuole dimagrire, ma anche per chi vuole mangiare meglio.
Vi si rivolge chi vuol stare bene nei propri panni senza ‘patire la fame’, suscitata dalle classiche diete ipocaloriche. Oppure “chi è disorientato dalle diete propinate dai media (tv, stampa, libri, la star del momento) che non sono certo strutturate per il singolo individuo – prosegue Malipiero – ma che possono essere sbilanciate. Colui che ha subito il dieting (la sindrome da dieta perenne ndr) è la persona tipo a cui farebbe bene un percorso di diet coaching. Spesso arriva in ambulatorio pronunciando la seguente esclamazione: ‘Dottore sono perennemente a dieta da quando son nato’. In questo caso, si ha davvero bisogno di un coach che accompagni a ritrovare le regole alimentari perdute e a raggiungere obiettivi concreti”.
La differenza tra diet coach e dietologo
La differenza tra diet coach e dietologo è che il primo scende in campo con la persone e fornisce un supporto alla motivazione di mettere in pratica le nuove regole alimentari.
Il diet coach comunica e non informa, ascolta, pone domande piuttosto che fornire risposte. Il suo modello di intervento ha una connotazione psicologica e motivazionale che si muove entro lo spazio del dialogo e non del monologo indicativo di un formulario di regole.
Il percorso del diet coach
L’assunto fondamentale da cui parte il diet coach è quello secondo il quale è la persona che deve essere al centro della relazione terapeutica.
La durata del percorso di diet coaching è molto soggettiva: varia da persona a persona. Alcuni migliorano il proprio comportamento alimentare già dopo 2 incontri, altri hanno bisogno di esser seguiti per un anno con incontri a cadenza mensile
Il diet coach spesso organizza corsi serali di gruppo sulla consapevolezza alimentare. Si parla degli errori quotidiani, delle insidie di alcuni alimenti e dell’opportunità di alimentarsi bene.
I risultati ci sono perché le persone incontro dopo incontro – sia individuale che serale – si sentono bene, più energiche e positive. L’aspetto fondamentale è che non sentono il tipico senso di sacrificio che si avverte seguono diete dimagranti molto restrittive.
Si ringrazia il dottor Fabrizio Malipiero, dietista, farmacista ed esperto in educazione alimentare a Bologna e Rimini