Non sono le lunghe file in autostrada la cosa che infastidisce di più gli italiani d’estate, ma, sorpresa, le punture d’insetto. Lo dice un sondaggio appena presentato dalla società Ipsos. «In Italia, di solito, i disturbi si limitano ai fastidi legati alla puntura» dice il dottor Giovanni Gaiera, specialista in malattie
infettive e responsabile dell’Ambulatorio di medicina tropicale dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
«Tuttavia in alcuni casi attraverso la puntura gli insetti possono trasmettere microrganismi in grado di causare malattie». Per intervenire nel modo giusto è importante riconoscere da che cosa si è stati punti. Ecco, allora, un test per distinguere i vari tipi di morsicatura, insieme ai consigli del nostro esperto per alleviare i fastidi da soli e per capire quando invece è il caso di sentire il medico.
Se son zanzare fanno le bollicine
– Ci sono una o più punture nelle zone scoperte del corpo, come mani e piedi
– Ogni puntura appare arrossata, gonfia e prude
– Siete state morse la sera o mentre eravate vicine a uno specchio d’acqua
COSA FARE: Contro il prurito, il fastidio peggiore delle punture di zanzare, usate subito dell’acqua fredda. Poi una pomata antistaminica un paio di volte al giorno per due, tre giorni. Se ci sono più di 20 punture, chiedete al farmacista un antistaminico per bocca, da prendere per tre, quattro giorni. Nel nostro Paese le zanzare è rarissimo che trasmettano malattie tropicali. Sono capitati dei casi di febbre del Nilo Occidentale e Chikungunya, che in ogni caso guariscono da sole. Si manifestano tre, quattro giorni dopo con febbre, lividi o sangue dal naso.
Si nota un puntino rosso? Attenzione alle zecche
-C’è una sola puntura ai piedi, al collo o al dorso
– È un puntino rosso con al centro una pallina nera, non pizzica e non fa male
– Siete state morse durante una passeggiata nei boschi o nei prati
COSA FARE: La zecca assomiglia alla capocchia di uno spillo. Toglietela subito, facendola ruotare delicatamente con una pinzetta. Non usate oli e benzina che possono danneggiarla e favorire il passaggio di germi. Se non ce la fate o ne resta un pezzo andate dal medico. È importante infatti toglierla bene e velocemente perché più a lungo resta “attaccata” più aumenta la possibilità che possa passare microrganismi anche pericolosi. In rari casi può trasmettere la Borreliosi di Lyme, una malattia da curare con gli antibiotici. Se notate che la puntura dopo quattro o cinque giorni si ingrossa e diventa più chiara al centro andate dal medico.
I morsi dei ragni si gonfiano ma non prudono
– C’è una sola puntura sulle braccia o sulle gambe che si ingrandisce man mano
– La pelle è arrossata e un po’ gonfia, non prude ma può fare male
– Siete state morse in casa o in giardino
COSA FARE: Si può trattare del morso di un ragno. Se siete fuori casa, applicate una lattina fresca sulla puntura: dà sollievo immediato. Oppure, meglio ancora, del ghiaccio. «Poi una dose di Apis mellifica alla 30 CH, permette di alleviare il dolore» dice Carlo Tonarelli, medico omeopata. In genere i ragni italiani non sono pericolosi perché non riescono a inoculare il veleno. Se la morsicatura fa male, il medico può prescrivere delle pomate a base di cortisone, da applicare un paio di volte al giorno per tre, quattro giorni.