Le nuove tecniche chirurgiche di rimodellamento del naso mirano prima a curarne il funzionamento (cioè la respirazione) e poi la sua gradevolezza estetica.
Gli step da seguire prima di operarsi al naso
E se il proprio naso imperfetto tutto sommato piace, ecco come camuffarlo con il trucco giusto
Difetti di respirazione, non solo di estetica
Parte da una precisa intuizione la tecnica indolore che il prof. Gottarelli ha messo a punto nel 1997 , cioè che “dentro” un naso irregolare (troppo grande, con la gobba, con la punta aquilina ecc), spesso si nascondono delle insidie che non permettono di respirare bene. “Mi riferisco ai turbinati , ovvero strutture carnose del naso, situate all’interno delle fosse nasali – spiega il medico – Servono per respirare e, se diventano ipertrofici (si gonfiano ndr), danno problemi di respirazione. Oltre a dare origine ad altre patologie nasali (riniti allergiche recidive, riniti croniche vaso-motorie, cefalee inspiegabili, apnee notturne ecc). Se si interviene chirurgicamente sgonfiando i turbinati, non solo si respirerà meglio, ma non sarà necessario l’uso dei tamponi , che solitamente il chirurgo infila dentro le narici, subito dopo l’intervento”.
Rinoplastica senza dolore e senza tamponi
Il metodo consiste nello sgonfiamento dei turbinati ipertrofici e nella conseguente sutura. In questo modo le ferite, essendo ricucite, non sanguinino. Ecco perché non è necessario usare i tamponi.
Dopo l’intervento al naso non si prova dolore perché le ossa del setto nasale, invece di essere rotte, vengono indebolite, così come accade se si tenta di spezzare una canna di bambù, che, a differenza di altri rami, non non si spezza ma si piega. Si interviene sulle ossa del naso allo stesso modo. Nel linguaggio medico, questa tecnica si chiama frattura a legno-verde, che permette di modificare gradualmente le ossa senza dolore, e con maggiore stabilità.
Una buona correzione estetica del naso parte dal suo corretto funzionamento. Non si può prescindere dalla funzione vitale della respirazione prima di intervenire sul naso. Una cattiva respirazione dà origine a tanti problemi di salute. “Proprio per questo – precisa il dottor Gottarelli – ho ideato un metodo che sfrutta le più moderne tecniche per realizzare il miglior rapporto tra forma (estetica) e funzione (respirazione). È importante avere un buon naso, che respiri bene, prima che bello”.
ll nome preciso della tecnica è rinoplastica globale , che comprende la turbinoplastica inferiore modificata. In pratica, si interviene sul naso partendo dal suo interno, per poi concentrarsi sulla sua forma fisica.
Come si comprendono le richieste del paziente?
Il momento più importante nel rapporto fra medico e paziente avviene quando quest’ultimo comunica al chirurgo plastico gli inestetismi che ha memorizzato come negativi e sui quali vorrebbe intervenire. Il paziente quindi trasmette al medico le correzioni che vorrebbe apportare. Spesso le sue aspirazioni estetiche si fondando su un insieme composto dal suo gusto personale, dall’ideale di bellezza proprio e di amici o parenti, dai condizionamenti dei mass media ecc. Si comprende bene come questa serie di informazioni formino l’immaginario del paziente che sogna di correggere i suoi inestetismi avvicinandosi ad un ideale estetico esterno. Tutto ciò non è detto che corrisponda effettivamente ai desideri – o meglio, desiderata – del paziente. Né che un ideale di bellezza imposto dall’esterno possa donare al volto del paziente. Non dimentichiamo che si tratta di condizionamenti esterni.
Un naso adatto al proprio volto
“Ognuno deve trovare il ‘suo’ personalissimo ideale estetico, ciò che sta bene al suo viso, e che si armonizzi con i suoi lineamenti in modo proporzionale – spiega il chirurgo plastico.
A tal scopo, nel 1991 ho messo a punto il mio sistema di comunicazione bidirezionale , in cui attraverso una chirurgia virtuale computerizzata il paziente prende coscienza dapprima di ciò che ha chiesto, e in un secondo momento, di come potrebbe diventare . Attraverso successive manipolazioni dell’immagine in formato tridimensionale , il medico comprende sempre più le richieste del paziente, è in grado quindi di modulare eventuali richieste erronee, mostrando alternative.
Questa tecnica, fondata su una comunicazione empatica , oltre a diminuire la possibilità di errori interpretativi da parte del medico, ha anche un’enorme valenza sotto il profilo del consenso informato, che è il perno su cui ruota il contratto medico – paziente. Si tratta di un momento di onestà intellettuale, se vogliamo, in cui il chirurgo fa presente con molta chiarezza che la perfezione non esiste , e che la scienza medica è inesatta. Non dimentichiamo che a volte alcune imperfezioni possono essere gradevoli.
Contro i nasi uguali
In un’epoca in cui la ruga viene vista come una malattia gravissima la totale eliminazione delle rughe porta alla creazione di una nuova specie che non è più umana. Anche per il naso valgono le regole di anatomia chirurgica, relativa alla possibilità di modellarlo. Regole che bisogna mantenere, pena la mancata espressività e una cattiva riuscita dell’intervento di chirurgia al naso.
Come capire se un ‘nuovo’ naso sta bene sul viso del paziente?
È un fatto di gusto estetico , certo. Ma anche di studio (e amore) della fisionomia umana. Leonardo ha inaugurato lo studio delle proporzioni del volto. L’arte rinascimentale ha fondato la sua idea sul concetto di armonia. E queste cose non si apprendono in un corso di medicina e chirurgia. Non basta essere chirurgo: bisogna avere una sensibilità estetica e l’occhio allenato alle forme e alle proporzioni.
Forse bisogna studiare i classici per fare una buona rinoplastica.
Qualche suggerimento di carattere estetico in merito al naso?
Io consiglio in genere di non ridurre troppo l’altezza del dorso: è preferibile una convessità del dorso ad una sua concavità. È bene rispettare il corretto rapporto tra altezza del dorso e lunghezza della punta, soprattutto in nasi che presentano gobbette da correggere. Se si ‘scava’ troppo, si rischia di incorrere nell’effetto Cyrano .
Si può ri-correggere un naso precedentemente corretto con la chirurgia?
Assolutamente sì. Sono tanti i casi di pazienti rinoplastici di ritorno. Persone cioè che a distanza di anni si son pentiti della correzione effettuata al naso, che magari è diventato troppo ‘piallato’. Non riconoscendosi più, vorrebbero ri-avere un naso più armonico.
Come si opera su un naso da ‘riempire’?
Si interviene con delle protesi di cartilagine, senza prelevare alcun tessuto dal corpo del paziente. A Bologna abbiamo la banca della cartilagine e delle ossa più grande in Italia, certificata da Ministero della Sanità (IOR Istituto Ortopedico Rizzoli ). In questo modo per il paziente è facile poter scegliere un nuovo tipo di linea del dorso del naso in cui rispecchiarsi meglio.