Troppo tempo trascorso a guardare lo schermo di smartphone e tablet, a chattare o a controllare il proprio account social potrebbe nuocere alla schiena dei nostri ragazzi e dei nostri bambini. A dirlo non sono le madri più apprensive, ma anche gli esperti e soprattutto i numeri.

Secondo l’ISTAT 300.000 giovani tra i 12 e i 25 anni soffrono di dipendenza da internet e molti di loro soffrono della Text Neck. «Negli ultimi dieci anni i casi di cifosi nelle scuole primarie sono aumentati del 700%. Si tratta di una sindrome individuata da un gruppo di neurochirurghi americani già nel 2017 ed è dovuta a un uso eccessivo di devices» spiega Luca Marin, osteopata e fisioterapista, membro del LAMA, il Laboratorio di Attività Motoria Adattata (LAMA) dell’Università di Pavia, che sviluppa studi in ambito sportivo.

Due terzi dei ragazzi con scoliosi e le femmine più colpite

Che le posture scorrette siano tra le principali cause di problemi alla schiena non è una novità. Ma a colpire è il fatto che la responsabilità non sia solo degli zaini pesanti o portati in modo scorretto (magari solo su una spalla), per lungo tempo. Studi recenti hanno evidenziato, per esempio, che la scoliosi «riguarda 2/3 degli adolescenti e che le ragazzine sono più colpite dei maschi. Il 10% dei casi diagnosticati richiede un intervento di tipo conservativo, basato su esercizio terapeutico cui, nei casi superiori ai 20 gradi, può essere abbinato l’uso del corsetto» spiegano dal LAMA. A stupire, però, è che il fenomeno sia accentuato da un uso eccessivo di smartphone e tablet: «Gli adolescenti che hanno la scoliosi e usano eccessivamente i device sono a rischio di peggiorare il decorso della patologia, che colpisce maggiormente le ragazze» conferma Marin. Non è ancora chiaro, però, quali siano le motivazioni: secondo alcuni dati, la scoliosi interesserebbe le ragazze in un rapporto di 7:1 rispetto ai ragazzi e una possibile spiegazione è legata a fattori ormonali durante lo sviluppo. Ma quali sono i problemi principali che si verificano?

La flessione del collo fa pesare la testa 6 volte in più

«La posizione di uso dei device porta a guardare verso il basso e spesso in posizione seduta. Studi recenti hanno evidenziato che molte persone arrivano ad avere una flessione di 45 gradi del rachide cervicale,
questo incide anche sulla colonna dorsale. Consideriamo che in posizione neutra, curve della colonna in posizione fisiologica, la testa grava sul rachide per circa 4,5 kg, ma bastano 15 gradi di flessione perché lo
stress sulla colonna diventi di 27 kg
» spiega ancora l’esperto.

La postura sbagliata causa lombalgia e cifosi

Tra le conseguenze più frequenti c’è la dorsalgia: «È un dolore che si manifesta sul tratto dorsale della colonna. Le cause principali sono da ricercarsi ancora una volta nelle posizioni adottate durante l’uso dei device. La principale modificazione della colonna toracica è la cifosi, anche conosciuta come dorso curvo, cioè l’accentuazione della curva toracica. Questo problema colpisce più i ragazzi che le loro coetanee e solitamente è risolvibile con la ginnastica posturale o, in casi estremi, con il corsetto» prosegue l’osteopata e fisioterapista. Un altro problema è la lombagia: «Anche per la zona lombare, il problema è da ricercarsi nella posizione seduta adottata. Spesso non si manifesta il dolore, cioè la lombalgia, ma avviene una inversione della curva lombare, dalla fisiologica lordosi alla rettilineizzazione o peggio alla cifosi».

Quanto tempo dedicare ai device

Se il problema è un ricorso eccessivo a smartphone e tablet, quanto dovrebbe essere quello massimo? «Il tempo consigliato è di un’ora al giorno in settimana, il doppio nei giorni del weekend» spiega Marin, indicando una soglia che, a fronte del tempo reale trascorso dai giovani (e meno giovani) sui social sembra impossibile da rispettare.

La prevenzione

In caso di dubbi sulla salute della schiena di un ragazzo, conviene affidarsi ai centri che si occupano di postura e contattare un Medico Specialista, Fisiatra o Ortopedico pediatrico. Si rende spesso indispensabile una valutazione della morfologia della colonna vertebrale. La radiografia è l’indagine di elezione, ma sottopone i ragazzi a radiazioni ionizzanti e non può essere ripetuta frequentemente. Di contro, specialmente se il problema è conclamato, è importante monitorare regolarmente, più volte l’anno, le curve della colonna per capirne l’evoluzione e/o valutare l’efficacia dei trattamenti. Grazie alla ricerca e all’innovazione tecnologica oggi è possibile farlo utilizzando una strumentazione non invasiva, capace di riprodurre tridimensionalmente la forma della colonna, particolarmente adatta ai bambini perchè priva di radiazioni (Spine 3D). Le immagini fornite dallo strumento d’indagine consentono di visionare tutti i parametri necessari per valutare la situazione, fare un’attenta analisi posturale e ottenere informazioni fondamentali per programmare i trattamenti più idonei.

Gli esercizi da fare

Esistono, però, anche alcuni esercizi che possono migliorare la situazione:
«Il primo passo è l’igiene posturale: mantenere lo schermo del device in una posizione che consenta di mantenere il capo e il collo in posizione fisiologica e usare entrambe le mani per digitare, aiuta a prevenire i
problemi. È utile eseguire esercizi di stretching ed esercizi basati sull’auto-allungamento della colonna e la tonificazione dei muscoli paravertebrali» consiglia l’esperto. Alle madri preoccupate, che pensano già a quali terapie seguire, Marin risponde: «Non parlerei di terapie, ma di prevenzione. Anche noi al LAMA sfruttiamo la tecnologia per trasformare l’uso dei device in momenti attivi. Per esempio, proponiamo attività da remoto come exergames (videogiochi attivi che richiedono l’esecuzione di gesti sportivi o di attività fisica) o allenamenti personalizzati. Inoltre supportiamo i ragazzi con sedute di esercizio fisico che hanno come focus principale la postura» Insomma, un po’ di esercizio e soprattutto una limitazione al tempo trascorso con in mano lo smartphone, sono il primo passo per preservare la proprio colonna vertebrale.