La sindrome premestruale (SPM) è stata ufficialmente riconosciuta come vera e propria patologia, spesso addirittura invalidante nella routine quotidiana. Fino a qualche anno fa, i giorni precedenti alle mestruazioni venivano tacciati (soprattutto dalla popolazione maschile) come momenti di pseudo-isteria al femminile e privati della loro componente scientifica. Oggi, invece, irritabilità e depressione sono solo alcuni sintomi di una sindrome ben definibile dal punto di vista medico. Di norma, la sindrome premestruale inizia circa 7-10 giorni prima della comparsa del ciclo (fase luteale, nella seconda metà del ciclo mestruale) ed è facilmente riconoscibile da chi ne soffre: seno dolente e gonfio, crampi e gonfiori, sbalzi d’umore, emicrania, ritenzione idrica, stipsi, acne, voglia improvvisa di dolci, insonnia e spesso veri e propri attacchi di panico.Addirittura, in alcuni casi (particolarmente gravi), la sindrome premestruale può trasformarsi in Disturbo Disforico Premestruale (sintomi psicologici molto acuti).
Isteriche? Colpa di estrogeni e prolattina
Più che la componente fisica, spesso è quella emotiva a diventare invalidante nei giorni che precedono le mestruazioni. Improvvisamente, infatti, la visione del quotidiano volge al nero e minaccia la serenità nei rapporti con gli altri: che siano colleghi, amici, fidanzati o mariti poco importa. I nervi sembrano salire a fior di pelle e ogni cosa fa sussultare o scatena lacrime e urla. E tutto ciò colpisce anche le donne che negli altri giorni del mese conducono una vita tranquilla, felice e rilassata.La colpa è tutta degli ormoni: innalzamento improvviso di estrogeni e prolattina (responsabili del gonfiore diffuso) e diminuzione brusca di dopamina e serotonina (calo del tono dell’umore e comparsa di irritabilità). Un ruolo fondamentale, riguardo a componente emotiva e crampi, è ricoperto anche dalla carenza di magnesio.
No alle merendine, sì al cioccolato extra-dark
Uno dei sintomi della sindrome premestruale è un’improvvisa e ingestibile voglia di dolci e carboidrati semplici (zuccheri, pasta, pane). La causa è sempre ormonale, unitamente a un calo fisiologico di vitamine del gruppo B, e il risultato è spesso un ulteriore aumento di gonfiore e ritenzione idrica. Peggioramento dei sintomi, dovuto proprio al bisogno di assecondare immediatamente la voglia di dolciumi. Non tutto è perduto, però. Nel senso che si può soddisfare questa esigenza famelica in modo sano e funzionale all’attenuazione dei sintomi e al recupero di un umore quantomeno gestibile. Come? Con il cioccolato extra-fondente per esempio. Vero è che il cacao è da molti sconsigliato in fase premestruale ma è altrettanto vero che poi, togliendo il cioccolato, ci si butta inevitabilmente su merendine & Co (ancora più dannose perché colme di grassi idrogenati e conservanti). L’importante, invece, è scegliere bene il cioccolato: la percentuale di cacao deve essere superiore al 70 %. Il cacao, infatti, ha dalla sua la ricchezza in magnesio e in teobromina: tradotto, il cioccolato solleva istantaneamente l’umore, ristabilendo i giusti livelli di serotonina.
Voglia di far merenda? Frutta secca e il corpo ringrazia
Spesso, in fase pre-ciclo, anche le donne che solitamente non fanno merenda o spuntini possono avvertire il desiderio di fermarsi e concedersi uno snack spezzafame. La pausa-merenda non solo diventa necessaria ma è anche consigliata da nutrizionisti e dietologi: un break a metà mattina e uno a metà pomeriggio favoriscono il recupero dell’energia psicofisica e diminuiscono gli attacchi di fame ai pasti principali. Uno degli snack consigliati nei giorni prima del ciclo, e durante le mestruazioni, è la frutta secca. Le mandorle, in particolare, sono ricchissime di magnesio e aiutano sia ad attenuare i crampi sia a rilassare il sistema nervoso. Ne bastano 8-10 come spuntino, magari accompagnate da un bel bicchiere di latte. Il latte, infatti, rilascia triptofano: questa sostanza favorisce relax e calma. Nella scelta delle mandorle, un consiglio è quello di orientarsi sulla frutta secca senza guscio ma non privata della pellicina. La pellicola che ricopre la mandorla, infatti, è ricca di fibre e aiuta a risolvere il problema della stipsi.
Cereali integrali e verdura come se piovesse
Quando si sentono arrivare i primi segnali di sindrome premestruale, è necessario dare immediatamente una aggiustatina alla dieta. Bastano pochi accorgimenti, infatti, per intervenire e ridurre sul nascere i fastidiosi gonfiori pre-ciclo ad addome e arti inferiori.
Prima mossa: eliminare o diminuire il sale. Un eccesso di sale non fa che acutizzare ulteriormente ritenzione e cellulite, con ripercussioni negative anche sull’umore (già decisamente a rischio). Il trucco per insaporire i cibi senza usare il sale, è quello di ricorrere alle erbe aromatiche. Oltretutto, rosmarino e affini (come timo e maggiorana) hanno anche un potere purificante e lievemente diuretico.
Secondo step: sostituire pane e pasta bianchi con le loro versioni integrali. Il gusto resta intatto, ma si fan pieno di fibre a basso indice glicemico: il peso rimane sotto controllo e l’intestino lavora bene (pancia meno gonfia).
Terza strategia vincente: aumentare l’apporto di verdura. Infatti, soprattutto la verdura a foglia verde (ricca di clorofilla) ha un’azione depurativa molto forte e quindi interviene attivamente nel ridurre i gonfiori addominali e la cellulite.
Tazze fumanti di calma
Nei giorni che precedono il ciclo, è importante aumentare l’apporto idrico sia per contrastare il ristagno dei liquidi (cellulite) sia per mantenere l’umore in equilibrio: infatti, la disidratazione provoca anche problemi a livello psicofisico. Cosa bere? Acqua naturale, in quantità. L’ideale è scegliere, in periodo premestruale e durante le mestruazioni, un’acqua oligominerale a basso contenuto di sodio. Queste acque leggere aiutano a smaltire i liquidi in eccesso e prevengono gonfiore alle gambe e cellulite. Insieme all’acqua, poi, sono molto consigliate tisane rilassanti come gli infusi a base di camomilla (antispastica), melissa (panacea per l’umore), lavanda (conciliatrice del sonno) e salvia (efficace contro i crampi addominali).
Le tisane non andrebbero zuccherate o, al massimo, dolcificate con un po’ di miele se sono eccessivamente amare. Per quanto riguarda la camomilla, è meglio scegliere miscele che contengano i fiori interi della pianta: un salto in erboristeria per una tisana ad hoc può essere un’ottima idea.
Un frutto per regolarizzarsi
Si sente sempre più parlare di agnocasto come di un valido alleato per la salute della donna. Infatti, questo frutto maturo essiccato (della pianta arbustiva delle Verbenaceae) ha un’azione molto potente sugli ormoni.In particolare, l’agnocasto va ad agire sull’ipofisi e aumenta la produzione di dopamina (conseguentemente anche quella di serotonina, per il buon umore) diminuendo invece il rilascio di prolattina (responsabile di seno dolente, aumento di peso e gonfiori diffusi). L’agnocasto andrebbe assunto come fitocomplesso, dietro consiglio del medico di famiglia o del ginecologo.Un ulteriore beneficio apportato da questo estratto vegetale è la regolarizzazione di ciclo ovulatorio e mestruazioni, soprattutto nei periodi di stress psicofisico e dopo la sospensione della pillola anticoncezionale.