Primavera, tempo di nascita e (ri)nascita, e quindi anche di detox! Nei boschi e sui prati è un’esplosione di gemme, in natura nascono i nuovi cuccioli e gli uccelli migratori in arrivo dalle rotte invernali tornano ad attraversare i cieli. Abbiamo voglia di leggerezza, fisica e mentale. Possiamo cogliere l’occasione della stagione primaverile per alleggerire il corpo e smaltire le tossine, un lavoro che ci occupa anche a livello dell’anima. Mentre ci stiracchiamo al sole e aspettiamo la luce portata dall’equinozio, fioriscono nuovi pensieri e abitudini.
La primavera nella medicina cinese
Nell’antica medicina cinese la stagione primaverile è rappresentata dall’elemento “legno“: l’organo associato è il fegato, insieme alla vescicola biliare, altrimenti nota come cistifellea o colecisti, che ha il compito di distribuire le sostanze nutritive nell’organismo garantendo i processi metabolici grazie ai succhi gastrici. Quando non riusciamo più a “mandare giù qualcosa” quel qualcosa rimane lì, sospeso: può essere a livello dello stomaco, o a volte qualcosa che non ci permettiamo di dire o fare. Resta un nodo in gola, o un peso a livello della pancia, è il messaggio del corpo che abbiamo bisogno di tempo per digerire. Soprattutto quando abbiamo a che fare con le emozioni del cambiamento metabolizzare può essere un processo estremamente lungo ed elaborato: il momento della trasformazione arriverà, iniziamo ad aver pazienza con noi stessi. Il primo passo per stare meglio è trattarci meglio.
Il Capodanno Cinese cade in coincidenza della prima luna nuova dopo l’entrata del Sole nel segno dell’Acquario, ovvero fra il giorno 21 di gennaio e il 19 febbraio del calendario gregoriano. L’inizio dell’anno nella cultura orientale è all’incirca nel mese di febbraio, mese in cui abbiamo finalmente la sensazione palpabile che ogni giorno la luce duri più a lungo: intravediamo la nuova stagione dietro l’angolo. Il buio tocca il suo apice in dicembre e dal solstizio d’inverno, durante le festività del Natale, lentamente l’oscurità retrocede. All’orizzonte appare la primavera, destinata a culminare in maggio e giugno, quando il cielo appare luminoso e meravigliosamente chiaro fino a tardi.
Rinnovare il corpo… e i pensieri
In primavera la natura si sveglia, nell’orto si prepara la terra prima della semina: una delle operazioni tipiche del periodo primaverile è la pulizia. Con guanti e rastrello, si strappano le erbacce proliferate con le ultime piogge. Anche dentro di noi è il momento di fare pulizia, far posto a nuovi pensieri e rinnovare l’energia. La floriterapia del Dott. Bach tratta disequilibri che si formano tra anima e personalità stimolando la capacità di autoguarigione insita in ognuno di noi, esaltando la virtù contrapposta allo stato d’animo negativo presente. Quali sono i rimedi più indicati durante la stagione primaverile? A raccontarcelo è Elisa Brigo, Dott.ssa in Scienze e tecnologie erboristiche e Naturopata.
Walnut, noce
Aiuta nei periodi di cambiamento, per esempio durante il passaggio da una stagione a un’altra. In particolare è indicato per chi accetta con fatica le variazioni dei ritmi di luce e di orario. In generale, ci sostiene nelle fasi di cambiamento della vita, come trasloco, cambio lavoro, menopausa, divorzio.
Crab apple, melo selvatico
Per la depurazione fisica: è chiamato lo “spazzino” dei fiori di Bach, ma anche agisce anche sul piano mentale. Aiuta a depurarsi da pensieri negativi su se stessi e il proprio corpo, sull’ossessione verso la sporcizia o le cose percepite “impure”.
Olive, olivo
Viene utilizzato per trattare la stanchezza e il costante desiderio di dormire per esaurimento delle energie fisiche.
Hornbeam, carpino bianco
La sua parola d’ordine è vitalità: risulta particolarmente indicato contro la stanchezza emotiva o la cosiddetta sindrome del “lunedì mattina”, ovvero la mancanza di slancio per affrontare la giornata, che ci fa ricorrere a stimolanti come tè e caffè.
Beech, faggio selvatico
In generale utilizzato per curare l’intolleranza, sia intesa verso gli altri nel senso della tendenza all’ipercriticità, ma anche nei confronti dell’esterno, per esempio l’ipersensibilità a sostanze, come cibi o pollini, fenomeno tipico del periodo primaverile.
Cherry Plum, mirabolano
Il primo fiore a sbocciare in primavera: porta con sè la luce del sole che ritorna a splendere sul grigiore invernale. Utile per la tensione interiore e gli scoppi d’ira improvvisi o per le persone iper controllate che faticano a mantenere l’equilibrio.
È primavera: fai spazio al nuovo
Spesso siamo così focalizzati su ciò che continuiamo a tener d’occhio da sempre da non accorgerci di tutto ciò che di bello sta accadendo nella nostra vita. Vediamo con chiarezza i nostri problemi e tutto ciò che non abbiamo, dai contratti di lavoro precari alle mancanze a livello affettivo o gli obiettivi che continuiamo a rincorrere e sentiamo di non aver ancora raggiunto. Eppure, così facendo continuiamo a tenere lo sguardo fisso su ciò di cui la nostra vita è ancora mancante. Fino a quando non prendiamo il presente, trasformando ciò che viviamo e sentiamo in un’ispirazione, rimaniamo ferme su un logorante senso di inadeguatezza e mancanza.
Come in giardino si fa pulizia per far posto alle nuove piante da seminare o trasferire dai piccoli vasi nella nuda terra, oggi prova a trovare spazio per un pensiero nuovo. Si tratta di un esercizio quotidiano, da trasformare in una abitudine per la vita. Siamo di gran lunga più abituati (e così siamo stati cresciuti!) a vedere ed esaltare il peggio di noi stessi anziché dare valore a tutto cò che ci rende vivi. Allenati a scovare difetti, educati a vedere tutto ciò che è migliorabile, da anni ci accaniamo contro noi stessi in un’eterna rincorsa che ci vede sempre perdenti senza accorgerci, intanto, che ogni giorno nella nostra esistenza accadono una miriade di piccole cose da ringraziare, eventi insignificanti che riempiono la nostra vita di gentile bellezza.
Equinozio di primavera 2022
Se tu fossi nell’emisfero australe ti troveresti di fronte all’autunno che arriva, invece l’equinozio di primavera, che nel 2022 cade sabato 20 marzo 2022, annuncia l’arrivo della bella stagione. Il cambio dell’ora è atteso per la settimana successiva: nella notte tra sabato 26 marzo e domenica 27 marzo 2022 le lancette degli orologi si sposteranno in avanti di un’ora, passando dalle 2 alle 3.
Celebra la tua primavera interiore
Febbraio, che viene dal latino februare, rimanda il suo senso all’atto di “purificare”, o “porre “un rimedio agli errori”. È una festa che si perde nella notte dei tempi quella di febbraio, dedicato alla dea latina Febris e, ancora prima che nell’antica Roma, al dio etrusco Februus: sembra fosse davvero correlato alla febbre, quando sopravvivere alla malaria significava attraversare morte e rinascita. Quando il sole torna a scaldare i corpi e l’anima nascono i cuccioli, le api tornano a ronzare nell’aria e nei giardini sbocciano i primi germogli. Incantano le magnolie, con il rosa delicato, il giallo intenso della forsizia e l’inebriante spettacolo della fioritura dei ciliegi, da luoghi come l’italiana Vignola, nel bolognese, al rito dell’Hanami in Giappone, quando si passeggia fra gli alberi fioriti.
In alcuni luoghi del mondo si verificano spettacoli di assoluta magia. Uno è il caso del pozzo di santa Cristina in Sardegna. Questa incredibile costruzione di epoca nuragica, in provincia di Oristano, presenta una scalinata che finisce nelle misteriose profondità della Terra. Gradino dopo gradino, la sensazione di una regressione verso l’utero materno e il ritorno all’origine: l’oscurità è avvolgente, lungo questa scala rovesciata lunga 25 gradini in basalto, fino alla vasca, dove ci accoglie il rumore dell’acqua di sorgente che scroscia fresca intorno. Durante i giorni dell’anno vicini all’equinozio il sole si riflette nell’acqua del pozzo. Perfettamente allineati i due cerchi si sovrappongono uno sull’altro, terra e cielo in un abbraccio miracoloso che dura solo pochi istanti. Solo per alcuni attimi la luce si rovescia all’interno del pozzo rendendo questa nicchia di pietra una cavità viva, il luogo dove luce e ombra danzano insieme.
Rallenta,
vai in cerca del calore come le lucertole del sole.
Assapora
non con senso di colpa, ma con gratitudine per ciò che hai.
Trova
una piccola cosa che oggi ha portato bellezza nella tua vita.
Respira,
hai già fatto tre passi dentro la tua primavera interiore
Fiori di primavera
Colora le aiuole la primula officinalis: questa piccola pianta sotto forma di radice possiede un’azione espettorante e antinfiammatoria, mentre i fiori hanno un’azione blandamente diaforetica, diuretica, calmante ed antispasmodica. Utile in caso di stasi dei catarri bronchiali, libera le vie respiratorie, depura e drena, spiega l’esperta. Quali altri erbe troviamo in questo periodo? Ovunque fiorisce la violetta, o viola mammola, simbolo di fertilità e amore, nell’antichità pianta sacra ad Afrodite. Emolliente espettorante, diuretica, sotto forma di sciroppo ha un effetto lassativo grazie alla presenza di mucillagini.
Elisa Brigo, Dott.ssa in Scienze e tecnologie erboristiche e Naturopata, consiglia la viola tricolor in tintura madre per la cura della pelle, in caso di dermatosi, acne giovanile, pruriti (50 gocce 3 volte al giorno). Per uso esterno foglie e fiori di violetta possono essere utilizzati per decongestionare la pelle e le mucose infiammate; le foglie in decotto diventeranno un tonico naturale decongestionante per gli occhi. Altro fiore simbolo della primavera è il tarassaco, o piscialetto, che ha importanti proprietà diuretiche, lassative, coleretiche. Del tarassaco si usa tutto, in particolare le radici in decotto per stimolare la funzione epatica come modulatore della bile, drenante e per aiutare il transito intestinale, di conseguenzal’eliminazione delle scorie.
→ Insalate di primavera
Sai che puoi utilizzare questi fiori anche per le tue insalate di primavera? Le foglie e i fiori di tarassaco grazie al principio amaro risultano particolarmente efficaci sul fegato, organo della Primavera secondo la Medicina tradizionale cinese. Inoltre, da sempre la primula è usata per le insalate, insieme a cicoria, violetta e radicchio selvatico: puoi condire con un’emulsione a base di olio extravergine, limone fresco e sale. Attenzione al tarassaco, invece, per chi soffre di calcolosi biliare perché mobilita la bile.