La condizione di stanchezza estrema accomuna moltissime donne, ancor più vicino ai cambi di stagione o in particolari momenti della vita femminile. Sbadigli continui, difficoltà a portare a termine le incombenze quotidiane e umore tendente al nero: questi sono sintomi molto frequenti quando sembra di aver terminato ogni energia, sia fisica sia mentale.
Per riconquistare un po’ di tono e ritrovare slancio, alimentazione sana e le cure dolci sono validi alleati. Una dieta bilanciata e senza carenze nutrizionali è il presupposto essenziale, insieme a una corretta idratazione, per prevenire improvvisi cali di energia e indebolimento. Se la dieta non è sufficiente, è utile assumere periodicamente anche degli integratori che siano in grado di restituire energie fresche a corpo e mente, quelli che le nonne chiamavano “ricostituenti”.
Perché è importante bere a sufficienza
La sete, purtroppo, non è il primo segnale di disidratazione. Quest’ultima, infatti, è spesso una condizione silente e che si fa sentire con altri tipi di avvertimenti: labbra e pelle secche, lingua che si appiccica al palato e, soprattutto, una grande stanchezza apparentemente inspiegabile associata a scarsa lucidità. Può accadere, quindi, che sentirsi stanche sia sinonimo di disidratazione.
Ma quanto occorre bere? Indicativamente, e in linea generale, 1 litro e mezzo o 2 di acqua al giorno sono la dose ideale. Poi, in presenza di diverse condizioni fisiche (caldo, gravidanza, allattamento, febbre) può rendersi necessario un aumento delle quantità. L’importante è imparare a bere nel modo corretto, quindi a piccoli sorsi ma frequentemente. La bevanda ideale anti-stanchezza resta di base sempre l’acqua (del “rubinetto” oppure oligominerale in bottiglia), eventualmente affiancata da centrifugati e frullati reidratanti e vitaminizzanti.
E quando bere? Ogni volta che si ha sete ma anche se non si sente questo stimolo (condizione frequente in bambini e anziani), durante tutto l’arco della giornata e in modo ben frazionato.
Fai attenzione agli zuccheri
Gli zuccheri servono al nostro corpo per creare energia e fare da carburante fisico e mentale, non tutti gli zuccheri sono però uguali. Ovvero, non tutto ciò che è considerato zucchero ha benefici sulla nostra salute, anzi!
Gli zuccheri che ci fanno bene sono quelli a lento rilascio, dunque i carboidrati complessi come pasta, pane e riso (meglio sempre se in versione integrale) ma non lo zucchero bianco né le farine raffinate. Perché lo zucchero bianco causa stanchezza? Perché, così come le farine bianche e i dolcificanti sintetici, anch’esso per rendersi disponibile all’interno del nostro organismo ha bisogno di “nutrirsi”. Per fare ciò, lo zucchero “consuma” le nostre vitamine (comprese quelle del gruppo B), i minerali (ad esempio, il calcio) e diversi enzimi essenziali per il nostro benessere.
Salmone e noci per riacquistare lucidità
La stanchezza non è soltanto fisica ma, molto spesso, è prima di tutto mentale. Periodi di forte stress lavorativo o di intenso studio, così come eventi personali particolarmente impegnativi, possono trascinarci in uno stato di debilitazione generale.
In questi casi, è di aiuto arricchire la dieta con un quantitativo maggiore di Omega 3, i cosiddetti acidi grassi essenziali. La loro azione è rinforzante sia dal punto di vista prettamente fisico sia per quanto riguarda l’equilibrio nonché il benessere mentale e nervoso. Fare il pieno di Omega 3 significa mangiare più pesce (ad esempio il salmone, ricco di questi grassi “buoni”) e frutta secca (noci e mandorle al primo posto).
Integratori di vitamine e minerali oppure il cibo giusto
Il magnesio è un minerale essenziale per riacquistare energia, soprattutto mentale ed emotiva. Infatti, è frequente che una sua carenza si associ a stanchezza e ansia o lieve depressione. Per assumerne in quantità maggiore, nei periodi in cui ci si sente particolarmente debilitate, si può ricorrere agli integratori oppure aumentare la quantità di determinati cibi. Tra gli alimenti che contengono buone quantità di magnesio, troviamo il cacao (puro o in forma di tavoletta extra-fondente, minimo al 70%), i cereali integrali e la frutta secca (le mandorle ne sono un perfetto integratore naturale).
Invece, la vitamina B12 è contenuta soprattutto nella carne (fegato, maiale) ma si trova in discreta quantità anche nel pesce azzurro e nelle cozze così come nei legumi. Il ruolo di questa fondamentale vitamina è di riuscire a trasformare il cibo in energia di pronto utilizzo, di essere quindi funzionale al metabolismo cellulare. La sua carenza può, quindi, portare ad astenia sia fisica sia mentale.
Controlla il potassio
La sensazione di astenia diffusa a volte può essere ricondotta a una carenza di potassio. Questo minerale è, infatti, essenziale al benessere psico-fisico dell’organismo poiché facilita le funzioni organiche e mantiene costanti i livelli di pressione arteriosa (il cui squilibrio è spesso correlato a uno stato di astenia persistente). La carenza di potassio è molto frequente perché questo minerale si disperde con gran facilità, attraverso il sudore e i liquidi. Per esempio, durante il ciclo mestruale si perde molto potassio e può essere utile, se ci si sente particolarmente stanche, reintegrarlo.
Per fare rifornimento di potassio, si possono assumere integratori specifici oppure prediligere alcuni alimenti che ne contengono in quantità. Tra questi ultimi, spicca la frutta fresca: ai primi posti, per contenuto di potassio, troviamo banane e pesche (e in generale tutta la frutta estiva, ricca di acqua).
Quando manca il ferro e ti senti senza forze
Il ferro è un minerale essenziale perché l’ossigeno venga trasportato, attraverso il sangue, alle cellule dell’organismo. Se manca, il primo sintomo è proprio una forte spossatezza. Per stabilire se si è anemici, sono necessarie una visita dal medico ed esami che ne rilevino i valori nel sangue (emocromo). Una volta stabilita la condizione di anemia, si può intervenire in differenti modi. Innanzitutto, è frequente che sia il medico stesso a prescrivere integratori di ferro (chimico oppure organico, “verde”), che però spesso risultano poco “digeribili”.
Un’altra via per ristabilire i giusti valori di ferro nel sangue, è puntare su un’alimentazione corretta ed equilibrata. Il ferro biodisponibile si trova in carne, pesce, legumi e anche vegetali a foglia verde (nella clorofilla) ma, per fare il pieno di ferro, non è tanto importante cosa mangiamo bensì come mangiamo. Infatti, perché il ferro sia immediatamente disponibile per l’organismo, è necessario assumerlo in abbinamento alla vitamina C (fresca). Quest’ultima è essenziale perché il ferro, animale o vegetale, venga assorbito correttamente. Quindi, è consigliabile spruzzare il succo di limone su carne o pesce così come abbinare spremute di agrumi a legumi e spinaci.
Il ginseng è utile per superare la convalescenza
Tra gli integratori naturali ricostituenti più efficaci, troviamo senza dubbio anche il ginseng. Molto utilizzato nella medicina cinese, il ginseng ha davvero moltissime proprietà benefiche per la nostra salute: diminuisce la glicemia, è antiossidante e antinfiammatorio, migliora la circolazione sanguigna e potenzia le facoltà intellettive (è quindi indicato anche nei momenti di surmenage lavorativo o scolastico).
Il ginseng è, dunque, un buon rimedio anti-stanchezza poiché agisce come tonico e rivitalizzante, restituendo al fisico energia e resistenza alla fatica. Molto utile anche nei periodi di convalescenza.
Rodiola contro ogni tipo di stanchezza
La Rodiola (Rhodiola rosea) è un rimedio naturale molto indicato per le donne, in caso di stanchezza fisica e astenia mentale (anche se associata a calo del tono dell’umore). La proprietà principale di questa pianta è la capacità di rendere il nostro organismo più resistente a stress e fatica e di restituirci così l’energia perduta.
Questa funzione adattogena si unisce ad altre benefiche proprietà anti-stanchezza: è immunostimolante, aumenta la sintesi degli amminoacidi, calma gli attacchi di fame, riduce gli stati ansiosi e favorisce il rilascio di endorfine, serotonina e dopamina.