Da uno a 4,5 grammi: è la quantità di Omega 3, i cosiddetti grassi buoni, che secondo la Società italiana di nutrizione umana dovremmo introdurre ogni giorno nella dieta.
Hanno nomi diversi. Quelli contenuti nei vegetali sono detti ALA (acido alfa linoleico), mentre quelli di pesce e carni bianche si chiamano EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico). Ma fanno tutti bene.
E assumerne a sufficienza è meno difficile di quel che si pensa. «Tonno, sgombro, salmone fresco, legumi e frutta secca sono noti come alimenti ricchi di Omega 3. Ma ci sono tanti altri cibi insospettabili che li contengono» dice Lucilla Titta, nutrizionista e ricercatrice all’ Istituto europeo di oncologia.