Poiché il processo alla base del concepimento è abbastanza complicato e dipende dal corretto funzionamento dei molteplici fattori coinvolti, una disfunzione nel sistema riproduttivo femminile e/o maschile può influenzare negativamente la capacità riproduttiva e causare infertilità, una condizione che compromette la capacità dell’organismo di adempiere alla funzione basilare della riproduzione.
Per quelle coppie che non riescono ad avere un bambino, la fecondazione assistita può rappresentare una possibile opzione.
«La fecondazione assistita è consigliata nelle coppie che non riescono ad avere figli dopo almeno un anno di rapporti non protetti normo-frequenti. Tra le indicazioni troviamo una storia clinica di endometriosi o pregressi interventi pelvici, disfunzioni ormonali non correggibili con le normali terapie, come l’ovaio policistico, chiusura delle tube oppure problematiche maschili con riduzione o assenza degli spermatozoi» spiega il dottor Vito Cela, ginecologo esperto in PMA della Casa di Cura San Rossore di Pisa.
Che cos’è la fecondazione assistita?
La fecondazione artificiale o assistita è l’insieme delle procedure mediche che consentono di ottenere una gravidanza in quelle coppie che non riescono a concepire spontaneamente, dopo almeno un anno di rapporti sessuali liberi e non protetti.
«Esistono varie metodiche e diversi livelli di complessità a seconda della problematica riscontrata nella coppia infertile – spiega il dottor Vito Cela, ginecologo esperto in PMA della Casa di Cura San Rossore di Pisa – Le probabilità di riuscita delle metodiche per ogni tentativo effettuato sono circa il 10% nei primi livelli (Inseminazione Intrauterina) e circa il 30% nei secondi livelli (Fecondazione in Vitro). L’età del partner femminile è una delle variabili principali che influenza il tasso di successo di ciascuna metodica».
Quali sono le metodologie usate?
Lo studio sempre più approfondito sui meccanismi della riproduzione, ha portato (e sta portando) alla nascita di molteplici tecniche di fecondazione medicalmente assistista (PMA), una serie di pratiche che sono comprese in due modalità di attuazione, nello specifico:
– la fecondazione in vivo, ovvero direttamente nel corpo della donna, come avviene nell’inseminazione intrauterina, che consente di introdurre gli spermatozoi nella cavità uterina per facilitare l’incontro con l’ovulo;
– la fecondazione in vitro, in breve FIVET (fertilizzazione in vitro ed embryo transfer), ovvero al di fuori del corpo della donna, che prevede la fecondazione dell’ovulo da parte degli spermatozoi all’interno di una provetta. Questa metodica è utilizzata anche nell’ICSI (Intracytoplasmic sperm injection), una tecnica che consente l’inserimento di uno spermatozoo direttamente nell’ovulo.
Come avviene in pratica?
I centri di PMA sono organizzati per garantire un’assistenza completa alle coppie in cerca di una gravidanza. La coppia è seguita in tutte le fasi del programma, dal primo contatto per una consulenza, alla diagnostica, ai trattamenti.
«La prima consulenza prevede una dettagliata anamnesi ed è fondamentale per pianificare l’intero percorso del programma, comprendere quali siano le sue fasi, esaminare tutta la documentazione, prescrivere accertamenti, pianificare i tempi e definire la necessità e le modalità di accesso ai trattamenti – spiega il dottor Cela – La coppia esegue accertamenti personalizzati e, una volta terminati, vengono stabilite le modalità e i tempi della procedura illustrando i consensi previsti per le procedure in vivo (Inseminazione Intrauterina) o in vitro (FIVET/ICSI) e l’eventuale necessità di un prelievo chirurgico degli spermatozoi (in caso di fattori maschili gravi)».
Nel caso di procedure in vitro, è previsto un prelievo di ovuli. In alcuni centri, inoltre, è possibile effettuare la crioconservazione (ovvero il congelamento) di ovuli, spermatozoi ed anche embrioni, che potranno essere così conservati e utilizzati in un secondo momento.
Quali sono i costi?
Il Sistema Sanitario Nazionale prevede una copertura del percorso assistenziale/terapeutico previsto dai Centri di Procreazione Assistita con il pagamento di un ticket, ma ogni Regione ha la sua particolare regolamentazione.
«Alcune regioni italiane, invece, non prevedono alcun sostegno – aggiunge l’esperto – I costi indicativi di una inseminazione intrauterina vanno da 500 a 1000 euro, mentre i costi di una Fivet vanno da 2500 a 4500 euro circa».