Livelli elevati di prolattina si manifestano con un quadro di sintomi piuttosto specifico: amenorrea (assenza di mestruazioni per almeno 6 mesi) e galattorrea (fuoriuscita di latte dai capezzoli, se non si è in gravidanza o non si allatta al seno). L’iperprolattinemia va indagata a fondo e curata anche perché provoca una condizione di infertilità, sospendendo l’ovulazione. La prolattina alta spesso è dovuta alla presenza di un adenoma o microadenoma (tumore benigno) dell’ipofisi, riscontrabile con una risonanza magnetica. La terapia, invece, è solo quella farmacologica che, però si rivela molto efficace
Iperprolattinemia
Livelli elevati di prolattina (iperprolattinemia) e galattorea (fuoriuscita di latte dai capezzoli) possono essere causate da diversi fattori. Condizioni fisiologiche nella donna in gravidanza e nella puerpera, diventano però un campanello d’allarme da indagare in tutti gli altri casi. Abbiamo chiesto alla dottoressa Francesca Testa, specialista in Ostetricia e Ginecologia presso il Centro Medico Santagostino, come si manifestano livelli elevati di prolattina, quali sono le cause più comunemente scatenanti e la terapia prevista. Il primo consiglio dell’esperta è quello di verificare che si tratti di reale iperprolattinemia, non accontentandosi di un unico dosaggio ma ripetendo le analisi specifiche anche più di una volta.
I sintomi
Elevati livelli di prolattina si manifestano con una sintomatologia piuttosto precisa: amenorrea (assenza di mestruazioni) e galattorrea (in assenza di gravidanza o allattamento). «Precisiamo cosa si intende per amenorrea. Quest’ultima sussiste quando le mestruazioni mancano per un periodo di almeno 6 mesi» spiega l’esperta. La galattorrea, invece, è la fuoriuscita di latte dai capezzoli, conseguente alla loro leggera spremitura. «La galattorrea però si può, a tal proposito, manifestare anche a 1-2 anni di distanza dalla fine dell’allattamento al seno». L’amenorrea, dovuta a iperprolattinemia, causa anche una condizione di infertilità perché non si verifica l’ovulazione. Anche per questo motivo, è importante indagare in modo approfondito qualora si presentasse questo tipo di sintomatologia, con l’aiuto dello specialista in Ginecologia.
Le cause
Quali possono essere le cause di iperpolattinemia, se non si è in gravidanza e se non si allatta? L’abbiamo chiesto alla dottoressa Testa: «L’iperprolattinemia, in assenza di gravidanza o allattamento al seno, può essere causata dalla presenza di un adenoma o di un microadenoma (tumore benigno) dell’ipofisi. Quest’ultima è proprio la ghiandola che secerne la prolattina. Tale adenoma, che può essere di varie dimensioni, si rileva solo attraverso la risonanza magnetica alla sella turcica, cioè in corrispondenza di quella porzione di scatola cranica contenente l’ipofisi».
La terapia
Livelli elevati di prolattina, causati dalla presenza di adenoma o microadenoma dell’ipofisi, possono essere corretti attraverso la somministrazione di una specifica terapia farmacologica. Come sottolinea l’esperta, i farmaci utilizzati sono gli inibitori di prolattina, che vanno dunque a diminuire l’iperproduzione di prolattina da parte dell’ipofisi. Grazie alla terapia farmacologica, l’adenoma si può ridurre efficacemente. Solo in casi estremamente rari, si interviene chirurgicamente.