Forse lo sappiamo tutte, ma è meglio, ogni tanto, ‘rispolverare’ vecchi rudimenti che, appannati dal tempo, oggi potrebbero tornarci utili. Il ciclo mestruale, che inizia il primo giorno delle mestruazioni, si completa dopo circa 28 giorni: se per alcune donne è più breve (anche inferiore a 22-24 giorni), e si parla di polimenorrea, per altre invece supera addirittura i 36 giorni (oligomenorrea).
Durante il primo giorno del ciclo prende il via la fase follicolare, quando cioè i follicoli portano a maturazione l’ovocita e provvedono alla sintesi degli ormoni (estrogeni e progesterone) necessari per ‘costituire’ l’endometrio. Questa prima fase si conclude attorno al 14° giorno quando il follicolo si apre e la cellula uovo discende nelle tube di Falloppio: questo momento coincide con l’inizio dei due giorni fertili.
La questione è diversa se invece il ciclo è più lungo oppure più corto: in questi casi ci si deve basare sempre sui ’14 giorni prima’ del flusso successivo. Per intenderci – e qui il calcolo potrebbe essere un tantino complesso – per un ciclo di 24 giorni, l’ovulazione sarà più o meno 10 giorni dopo la fine di quello precedente, quindi i giorni più fertili coincideranno con i 5 precedenti. Al contrario, con un ciclo di 32 giorni, l’ovulazione avverrà intorno al 18° giorno e potreste restare incinte dal 14° giorno.
Questo metodo di contraccezione naturale, detto di Ogino-Knaus, e utilizzato per il calcolo del periodo fertile, ebbe in realtà origine a scopi anticoncezionali ma è altrettanto efficace nell’individuare con un buono scarto quali siano i tuoi giorni fertili, e quindi il momento dell’ovulazione. Naturalmente, trattandosi di statistica e probabilità, con il metodo Ogino-Knaus non si determina il giorno esatto dell’ovulazione, ma solo il periodo di maggiore probabilità di concepimento. Bisogna anche ricordare che gli spermatozoi sopravvivono nel corpo della donna fino a quattro giorni: un rapporto sessuale avvenuto 3-4 giorni prima dell’ovulazione potrebbe quindi portare a una gravidanza.
C’è un altro sistema molto utilizzato – a dire il vero decisamente più impegnativo – ed è la misurazione quotidiana della temperatura basale. Basta inserire un termometro nella vagina e, nel momento in cui i valori sono più alti, significa che si è in procinto del periodo ovulatorio.
In entrambi i casi, si tratta di meri calcoli teorici che valgono come indicazione di massima ma non sono affidabili al 100%!